tag:blogger.com,1999:blog-86478005476270275802024-02-19T15:55:30.942+01:00Taccuino 22Tracce (ovvero memi captati, replicati, evoluti e poi rigurgitati dall'agglomerato temporaneo di molecole per praticità registrato all'anagrafe come unità con il nome) di Alessandro Aquilano, peraltro presidente del Club.Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.comBlogger339125tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-16438301132380579822021-10-02T16:04:00.000+02:002021-10-02T16:04:21.280+02:00Come fondare e gestire un club - puntata #3: cariche principali e organigramma<p><span style="font-family: arial;">Ogni Club degno del nome che ha scelto di portare (</span><span style="font-family: arial;">sulla scelta del nome </span><span style="font-family: arial;">vedi puntata #2) ha bisogno, per portare avanti con efficacia la sua missione (sulla missione vedi puntata #1), di una struttura solida ma allo stesso flessibile, capace di resistere agli scossoni ma anche di adattarsi al nuovo, di un sistema di ruoli e poteri legati tra loro da rapporti gerarchici e di collaborazione. Per questo dobbiamo affrontare l'importante questione delle cariche clubbiche.</span></p><div><span style="font-family: arial;"><br /></span><div><span style="font-family: arial;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcZFIX3PA8KygYPvL-zzNwmi7TSN5j54YTDg1HIuhHCXJ-BSNwsOBYZBey4i2DCigr64Pyq15OWQY_vuii-sKNPPFQcp9bGTfJJam_IBVFIX5PhnI6VC-5BCROaA2W_6QhP5FolubflVM/s450/Mario_Draghi_2021_cropped+%25281%2529.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="345" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcZFIX3PA8KygYPvL-zzNwmi7TSN5j54YTDg1HIuhHCXJ-BSNwsOBYZBey4i2DCigr64Pyq15OWQY_vuii-sKNPPFQcp9bGTfJJam_IBVFIX5PhnI6VC-5BCROaA2W_6QhP5FolubflVM/s320/Mario_Draghi_2021_cropped+%25281%2529.jpg" width="245" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>Un tipico Presidente</i></span></td></tr></tbody></table>Innanzitutto ci vuole il Presidente. Il Presidente in un club è fondamentale ed imprescindibile, non esiste un club senza il Presidente, se ci fosse solo un membro in un Club, quello sarebbe il Presidente. Il Presidente è fondatore e fondante, è il garante dell'unità e dell'esistenza in vita del suo Club (ecco, dimenticavo, il Club è SUO), decide dell'ingresso dei nuovi membri e della sorte dei vecchi, decide i luoghi degli incontri, le sedi, gli argomenti da discutere; ha più potere di quanto ogni membro immagini. Il Presidente è il capo unico e assoluto di tutti e di tutto. <br /></span></div><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><span style="font-family: arial;">Serve poi un Segretario, uno che si occupi di scartoffie e burocrazia, uno che sappia quando ci sono le scadenze e cos'è che sta per scadere, uno che sia pronto a riportare con i piedi per terra i membri inconcludenti. Se poi avesse una sede da mettere a disposizione, meglio ancora. Ma ricordate innanzitutto che un Segretario deve scrivere i verbali delle riunioni clubbiche con obbiettività e solerzia e archiviare il tutto nei Libri Clubbici. Un segretario che entro tre giorni dalla riunione non sottoponga al Presidente il verbale per l'approvazione non serve a nulla: sbarazzatevene. </span></div><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><span style="font-family: arial;">Il vostro Club ha bisogno di un Tesoriere che si occupi del vil denaro, semplicemente perché nessuna delle cariche descritte in precedenza potrebbe farlo: il presidente per rango, il segretario perché ci pagherebbe le tasse. Un buon Tesoriere raccoglie le quote di iscrizione e gestisce il patrimonio clubbico, organizza eventi per raccogliere fondi da destinare allo scopo statutario e spesso ci rimette del suo. Un Tesoriere per fare bene il suo mestiere deve essere generoso nel dedicare tempo e risorse al club, ma oculato e prudente nelle spese, deve mangiare poco ma adorare la cucina, se possibile deve avere una macchina grande e lucida per scarrozzare in giro il presidente. </span></div><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><span style="font-family: arial;">E' poi buona norma procurarsi un Cellario decente. Costa un po' ma vedrete che ne vale la pena. Di norma è solido e sovradimensionato, perché il suo non è un ruolo da poco: deve occuparsi h24 del nutrimento del club, materiale e spirituale. Un buon Cellario sa sempre come soddisfare tutti i palati e tutte le voglie e ha tra i suoi contatti i migliori ristoranti, i night più alla moda, i più forniti bordelli. Il Cellario è da sempre in conflitto con il Tesoriere: il primo vorrebbe chiudere migliaia di transazioni al giorno in ostriche e whisky torbato, il secondo preferisce investire a lungo termine nella grande distribuzione dei prodotti da forno di nicchia. </span></div><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><span style="font-family: arial;">Se poi alla fine vi avanza ancora spazio nell'organigramma, potete provare ad assumere un Ciambellano. Tutti pensano che il Ciambellano non serva a una mazza, ma alla fine qualcosa si riesce a fargliela fare: si occupa della diplomazia e della rete di relazioni del club, di organizzare le trasferte all'estero e gli eventi mondani, di avere opinioni su ogni tema e di dare consigli di vita senza badare a vincoli affettivi o patrimoniali. Per farlo bene deve avere delle caratteristiche ben precise: </span><span style="font-family: arial;">deve essere </span><span style="font-family: arial;">un uomo di mondo, uno che conosca la vita e che la affronti in maniera spavalda, </span><span style="font-family: arial;">all'apparenza amabile e sempre pronto a mostrare il suo smagliante sorriso, ma </span><span style="font-family: arial;">fondamentalmente cinico e spregiudicato</span><span style="font-family: arial;">. Attenzione però: è importante tenerlo sempre a bada per non fargli montare la testa.</span></div></div><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><span style="font-family: arial;">Nella prossima puntata affronteremo un tema piuttosto spinoso: come organizzare una riunione di successo. Stay tuned.</span></div>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-78881903199942272502021-02-02T11:23:00.000+01:002021-02-02T11:23:00.236+01:00Disegni dalla quarantena #4 - Vari<span id="goog_1904751491"></span><span id="goog_1904751492"></span><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixYH_c58x7U87YHc9QvmoWJG9j3fYI3S0Y6bFIYS8H7R7BMsLJCgPEYrkzvUbkZrEwF_BdAsmMJV5TRDIzKNKJwKsNPvaexwL1_9Puwf6oWTs5ADYSH4pmQCX-7buLbE-WkFMSfPWv9_19/s2048/202010211109_0004.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1397" data-original-width="2048" height="435" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixYH_c58x7U87YHc9QvmoWJG9j3fYI3S0Y6bFIYS8H7R7BMsLJCgPEYrkzvUbkZrEwF_BdAsmMJV5TRDIzKNKJwKsNPvaexwL1_9Puwf6oWTs5ADYSH4pmQCX-7buLbE-WkFMSfPWv9_19/w640-h435/202010211109_0004.tif" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSp0wW41YBr5xg88K6MbLGujmnuWGctsEc-DjASLIHHgSvESazdZVLlukPx0PXf5-r6CZ8r99PkTnFzP7o2xeMnoERcwZN_GmVdFPD6hUJ4k8TPhjdFPQHG6wEYRIzNlsfEk0vWOyWk3xj/s2048/202010211135_0001_.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1562" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSp0wW41YBr5xg88K6MbLGujmnuWGctsEc-DjASLIHHgSvESazdZVLlukPx0PXf5-r6CZ8r99PkTnFzP7o2xeMnoERcwZN_GmVdFPD6hUJ4k8TPhjdFPQHG6wEYRIzNlsfEk0vWOyWk3xj/w488-h640/202010211135_0001_.tif" width="488" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4bPC7jfnS3-XH-4ClquizC4bQn0h9bGQrSP0D5Dx-9PAHFYJ8Pz4kX8mOsrR1UM7pP6Mep6I6FptIefMx31anh0l-OnFN1VOtrEtEyLhVG8RFBvZBvj7qZ2rC_xwXpqbfHl_j0JIwEYIQ/s2048/202010211135_0003+-+Copia.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="2048" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4bPC7jfnS3-XH-4ClquizC4bQn0h9bGQrSP0D5Dx-9PAHFYJ8Pz4kX8mOsrR1UM7pP6Mep6I6FptIefMx31anh0l-OnFN1VOtrEtEyLhVG8RFBvZBvj7qZ2rC_xwXpqbfHl_j0JIwEYIQ/w640-h452/202010211135_0003+-+Copia.tif" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYOpX3u95fUpj-FrmTXpSc6fRoI88Og70dvUQB4ye8vf5mbeZM9C_z0NHTgqK6wbuDcr48EGHXv-dsKR2_VcjSHflHcPMOLJFyOWVBceEAwoMSm5FHXljPeJr5sk-gIyj3IeyniGvrvSOi/s2048/202010211135_0004+-+Copia+-+Copia.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="2048" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYOpX3u95fUpj-FrmTXpSc6fRoI88Og70dvUQB4ye8vf5mbeZM9C_z0NHTgqK6wbuDcr48EGHXv-dsKR2_VcjSHflHcPMOLJFyOWVBceEAwoMSm5FHXljPeJr5sk-gIyj3IeyniGvrvSOi/w640-h452/202010211135_0004+-+Copia+-+Copia.tif" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggQHG7Uk9Jr3D2oeZOLN3_81z-438ceDDPq4iN7GOet1jKXN61-UqZnEpietryB0d_ulpY3QPfo3mqr8BFWTDs37mZ74wz4JSIDNNPMUaHtvZqHLNpzv8u0bEfrXApEoCNjHLndQBQKEIs/s2048/202010211135_0007.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="2048" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggQHG7Uk9Jr3D2oeZOLN3_81z-438ceDDPq4iN7GOet1jKXN61-UqZnEpietryB0d_ulpY3QPfo3mqr8BFWTDs37mZ74wz4JSIDNNPMUaHtvZqHLNpzv8u0bEfrXApEoCNjHLndQBQKEIs/w640-h452/202010211135_0007.tif" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzMz-XF4lhzZfY8J1w1KyMJEJGTOkhbbAXsVwhXWmI1iwbd3SrMQekAvKr-VmUv7r1TSy35EWkZLQCZqWhYOQzbIGZRs4SpWt9pHXMCpqko6OjR5P7pRETzhiksGgInln8h8m7uAOUkGNP/s2048/202010211135_0023.tif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1448" data-original-width="2048" height="452" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzMz-XF4lhzZfY8J1w1KyMJEJGTOkhbbAXsVwhXWmI1iwbd3SrMQekAvKr-VmUv7r1TSy35EWkZLQCZqWhYOQzbIGZRs4SpWt9pHXMCpqko6OjR5P7pRETzhiksGgInln8h8m7uAOUkGNP/w640-h452/202010211135_0023.tif" width="640" /></a></div><br />Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-2625666773562358232020-04-23T21:10:00.000+02:002020-04-23T21:10:27.449+02:00E tu durante il Grande Lockdown del 2020 che hai fatto?<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Un giorno qualcuno mi chiederà come ho impiegato il tempo nei giorni del Grande Lockdown del 2020.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Tra venti o trent'anni un nipote mi guarderà al di sopra dell'ultrawatch e mi rivolgerà con noncuranza la domanda delle domande: e tu, nonno, cosa hai fatto in quel tempo? Come hai utilizzato la Grande Opportunità che ogni estimatore della vita casalinga desidera?</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Sono sicuro che lo farà.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E io mi sono preparato la risposta: c</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">osa ho fatto? Mi chiedi cosa ho fatto, moccioso? Ecco cosa ho fatto:</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">1- Ho panificato. Pane tre volte a settimana, pizza una volta. Mai fatti prima. Certo, gli esiti non sono sempre stellari, ma ho sperimentato, ho imparato, come il mio impasto sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">2- Ho praticato l'inglese. Ho letto resoconti sul Covid19, ascoltato webinar e podcast, visto serie e documentari, letto libri, tutto rigorosamente in inglese. Ora quando ascolto qualcuno che parla la lingua di Shakespeare ed è consapevole di essere ascoltato anche da stranieri, mi pare di capirlo molto meglio, di perderne al massimo il 10%. Credo di essere migliorato, sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">3- Ho fatto ginnastica. Regolarmente, tutti i giorni, almeno per 40 minuti. Ho allenato parti del corpo che erano dormienti da anni. Ho sperimentato nuovi esercizi e mi sono posto nuove sfide, coerenti col mio stato fisico e con i miei acciacchi da cinquantenne. Credo di aver ottenuto dei piccoli risultati, mi sono preso cura di me, sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">4- Ho studiato. Ho preso un testo universitario di fisica e mi sono messo a leggerlo: scalari e vettori, cinematica, gravitazione, termodinamica, elettrostatica, magnetismo. Non so fare gli esercizi, non ricordo a memoria le formule e n</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">on sarei in grado di sostenere nemmeno una interrogazione al liceo, m</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">a ho capito delle cose, mi sono tolto dei dubbi, me ne sono venuti altri di livello diverso, ho intuito un mondo, sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">5- Ho disegnato. Ho comprato un blocco di carta spessa, un inchiostro waterproof per la mia stilo, una scatola di acquerelli e ho cominciato a buttare giù delle cose, a copiare in giro, a mischiare colori, a sperimentare senza timori o inibizioni. Mi è sempre piaciuto disegnare ma, inspiegabilmente, non l'ho mai fatto. Ho sempre ammirato chi lo sapeva fare, ogni tanto ho provato, ma abbandonavo sempre per la paura di essere giudicato. Ogni giorno ho disegnato qualcosa, e dopo poco mi è sembrato di riuscire a fare tratti più armonici, di sbagliare meno i colori, di azzeccare meglio le proporzioni. Pian piano sono migliorato, sono cresciuto.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh49AGGEtGW5GVSdMjhjOYl9WoYhVTQ4bdUR4BCS6R44dmlkOO42mi0yGwoaS4BdJb3y81MdHLajIsA9X8gSmBweKkesEdvFHC20VANy8y9YVf04PvkIIb496LW1YGDtSUN_ctxASMBrFO1/s1600/piazza+sm+trastevere.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1141" data-original-width="1549" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh49AGGEtGW5GVSdMjhjOYl9WoYhVTQ4bdUR4BCS6R44dmlkOO42mi0yGwoaS4BdJb3y81MdHLajIsA9X8gSmBweKkesEdvFHC20VANy8y9YVf04PvkIIb496LW1YGDtSUN_ctxASMBrFO1/s320/piazza+sm+trastevere.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piazza con gente e bar aperti... sigh...</td></tr>
</tbody></table>
</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">6- Ho fatto il rappresentante di classe. E non è stata proprio una passeggiata, nella fase embrionale della Didattica a Distanza. Da un lato docenti poco inclini a cambiare modalità di insegnamento, con poca dimestichezza con gli strumenti multimediali, attaccati a orari e ad abitudini che in emergenza perdono di senso; dall'altro genitori desiderosi di non cambiare nulla, di assicurare ai figli esattamente ciò che avevano in classe e di tenerli occupati il più possibile; e io nel mezzo a conciliare i due mondi, a mediare tenendo presenti i desideri di tutti ma senza offendere nessuno. Ho scritto, messaggiato, parlato, proposto. Ho imparato ad avere a che fare con varia umanità, sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">7- Ho giocato a tennis. Con mia figlia, due o tre volte a settimana, nello spiazzo di cemento antistante ai box condominiali. Ho lavorato sul servizio, sul dritto, sul rovescio, sempre imitando lei che è anni avanti. Ho migliorato qualche colpo, sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">8- Ho scritto. Poco, ma ho scritto. Non proprio un diario, ma appunti, schizzi. Tipo questa cosa che avete davanti agli occhi. E facendolo mi sono conosciuto un po' di più, sono cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Nota per colleghi di lavoro: ovviamente il tutto nei tempi consentiti dal mio lavoro, che fortunatamente è proseguito in smart working: quindi la mattina presto, in pausa pranzo, la sera prima o dopo cena e nei week end. Sono cresciuto soprattutto in quei momenti lì, tranquilli.</i></span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-82705820287613593532020-04-01T17:36:00.003+02:002020-05-12T22:12:48.422+02:00La mia vita ai tempi del Coronavirus<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Roma, 14 marzo. Mercato Trionfale aperto: vende cibo, non si può fermare il costante e alacre lavoro umano contro l'entropia. Gente che mantiene le distanze, una buona maggioranza con qualcosa che copre il volto, spesso mascherine anti-polvere o chirurgiche, a volte sciarpe o vecchie bandane anni 80, qualcuno con fazzoletti umidificati tenuti con gli occhiali. Molti più banchi chiusi rispetto al normale, dopo un po' realizzi che sono quelli che erano gestiti da pakistani, bengalesi e orientali in genere. C'è stata una sorta di selezione implicita quanto difficilmente spiegabile, la stessa che ha portato alla chiusura in pochi giorni dei ristoranti e dei negozi di casalinghi cinesi ben prima del decreto del 9 marzo.<br />Arrivando qui da solo in macchina, con il lasciapassare firmato in una tasca e la lista della spesa in un'altra, avevo le lacrime che mi rigavano le guance. Saranno state le strade vuote, o forse le nuvole basse, o magari è perché il sabato mattina la spesa la faccio con mia figlia grande, e stavolta c'era un decreto del Presidente del Consiglio ad impedircelo.<br />Ho provato a dire in casa che la situazione somiglia a quella di una guerra mondiale. L'intento era quello di creare coesione e senso di avventura in famiglia, come dire: siamo eroi, vinceremo. E poi il bello è che stavolta i paesi del mondo sono tutti alleati contro un nemico non umano, in una sorta di federazione intergalattica contro gli alieni. Tutti insieme. E poi un'altra cosa bella è che non ci sono bombardamenti, distruzione e morti ammazzati. </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E in questi eserciti i plotoni sono composti da famiglie. </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Si vive tutti all'interno di una miriade di piccole comunità coese e promiscue al loro interno ma isolate l'una dall'altra, perché come in tutte le guerre</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> bisogna stare al sicuro, e tutto quello che si fa, lo si fa in una casa trasformata per l'occasione in bar, scuola, ufficio, palestra, parco giochi, mensa, cinema, deposito di viveri, pasticceria.</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> Soprattutto pasticceria.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vabbè, quindi con la guerra non c'entra niente, ha detto mia figlia piccola. Beh, in effetti no, ho risposto io.</span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-87674502856123932962018-04-12T12:29:00.004+02:002018-04-12T12:29:40.348+02:00Piccole cose da presidente<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In quest'epoca di crisi post crisi, di ideologie superate e di valori sfumati, riuscire a trovare soddisfazione nelle piccole cose è il segreto della felicità. E allora c</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">'è chi tifa la Roma, chi fuma il sigaro, chi si diletta con i videogiochi e chi è attento alla forma fisica.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6b/Bicycle_balancing.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="598" data-original-width="281" height="320" src="https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6b/Bicycle_balancing.JPG" width="150" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un Track Stand da Wikipedia</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il vostro presidente ultimamente trova soddisfazione nel fare il percorso lavoro-casa in bici senza mai mettere i piedi per terra. Niente di particolare, si tratta di circa 18 km di percorso urbano a Roma - pezzi isolati di ciclabile, lungoteveri, stradine, alcuni metri di marciapiede, tanti incroci e semafori, qualche piccolo senso vietato - senza staccare i piedi dai pedali. Le regole auto inflitte di questo giochino perverso prevedono inoltre che negli eventuali ma difficilmente evitabili momenti di stop non ci si possa appoggiare a supporti qualsivoglia (auto, pali, muri) ma si debba stare in equilibrio sui pedali, tecnica che gli anglosassoni chiamano <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Track_stand">track stand</a>.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il presidente ha ormai una percentuale di percorsi netti sul totale di circa il 70% e mira a raggiungere il 90% in tempi brevi. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Le qualità richieste per raggiungere questi eccelsi risultati sono abbastanza comuni e facilmente esercitabili.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una perfetta conoscenza del percorso permette di evitare incroci pericolosi con semafori interminabili e alta densità di traffico.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una saggia scelta della velocità di marcia in prossimità degli incroci consente di arrivare al semaforo con una buona probabilità di vederlo illuminarsi di verde proprio al nostro arrivo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una certa dose di temerarietà aiuta a passare col rosso in caso di piccoli incroci pedonali o di evidente assenza di pericoli e di percorrere qualche via sufficientemente tranquilla in senso vietato.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Infine, un minimo di manico dà la possibilità, nei momenti critici agli incroci, di gestire una manciata di secondi in sufficiente equilibrio o, in caso di imbottigliamento da traffico, di saltare su un marciapiede per rubare metri alle auto e spazio vitale ai pedoni.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per chi volesse cimentarsi nella sfida con il presidente o attenderlo appostato dietro un albero con la fionda, descrivo qui sotto il percorso in dettaglio:</span><br />
<br />
<ul>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Viale Europa</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Tupini</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Viale Egeo</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Vicolo del Cappellaccio</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Viadotto della Magliana</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Riva di Pian due Torri</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via della Magliana</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Lungotevere Inventori</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Viale Marconi</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Rolli</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Portuense</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Ponte Sublicio</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Lungotevere Aventino e altri fino a Lungotevere Sangallo</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Ponte Principe Amedeo</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via di Porta Santo Spirito</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Cavalieri Santo Sepolcro</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via della Conciliazione</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via di Porta Angelica</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Piazza Risorgimento</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Leone IV</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Viale Vaticano</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Santamaura</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Andrea Doria</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via delle Medaglie d'Oro</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Piazza della Balduina</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Piazza Mazzaresi</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Festo Avieno (controsenso)</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Macrobio</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Via Lucano (controsenso)</span></li>
</ul>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">e poi fino a casa (non vi do l'indirizzo preciso, dài).</span><br />
<div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Buone pedalate.</span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-42028684709647215692017-03-21T11:34:00.001+01:002017-03-21T11:34:11.419+01:00Adotta un cassonetto<div class="MsoNormal">
<b><i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La premessa<o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Roma
sta raggiungendo livelli di degrado mai toccati prima, questo è sotto gli occhi dei suoi cittadini. Il
traffico è sempre caotico e arrogante, il trasporto pubblico alterna
inefficienze organizzative e logistiche a giornate di sciopero spesso
strumentali, le strade vengono riparate
solo in casi estremi, e
su tutto regna la mancanza di senso civico del romano medio.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il problema<o:p></o:p></span></i></b></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ttCEH8sttNSaMsI8GyJiZ6JX2h5RVVK8MiYGgE-4GRv4hnacG0R6Ir8fPQ2sCqiDk86INCO2Vgv8HXhx7lWRrX6O5UdWG2VN055_W-3G9SuUMkFsIlkhUUAPjMWq2eGMvNN0gdRQcp3Q/s1600/rifiuti_roma.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ttCEH8sttNSaMsI8GyJiZ6JX2h5RVVK8MiYGgE-4GRv4hnacG0R6Ir8fPQ2sCqiDk86INCO2Vgv8HXhx7lWRrX6O5UdWG2VN055_W-3G9SuUMkFsIlkhUUAPjMWq2eGMvNN0gdRQcp3Q/s1600/rifiuti_roma.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Monnezza vicino a cassonetti vuoti</i></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma
uno degli esempi più visibili (e annusabili) del degrado
cittadino è la situazione della raccolta dei rifiuti. Impossibile non notare
l'enorme quantità di monnezza abbandonata nelle strade: buste di plastica tra deiezioni canine e bottiglie vuote, cartoni della pizza
su panchine pubbliche, bucce di frutta che strabordano dai pochi cestini. Pare impossibile fare trenta metri a piedi senza
imbattersi in cassonetti circondati da informi sacchi di immondizia, imballaggi, mobili, materassi, vecchi
elettrodomestici. <br />
Un’aggravante, dovuta allo scarso senso civico di
cui sopra, è che spesso l’utente
non prova nemmeno ad aprire il coperchio del cassonetto per depositare dentro la spazzatura, ma la lascia lì accanto: sai com'è, il
coperchio è pesante e c’è
il rischio di sporcarsi, e poi non dimentichiamo che quei pantaloni che butto
potrebbero servire a
qualcuno... <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Spesso
ci si trova nell’assurdo stato di fatto di cassonetti
semivuoti e immondizia tutt'attorno. <br />
Le cose sono peggiorate da quando la raccolta è
passata da motorizzata a automatica. Mi spiego: prima, nell'era dei cassonetti di plastica neri, l’AMA passava con un camion
che aveva a bordo il conducente e due netturbini sul retro. I due operai accostavano a mano il cassonetto al camion che lo sollevava e svuotava
al suo interno, poi raccoglievano i sacchi e l'immondizia varia che rimaneva a
terra buttandola sul
mezzo. Il risultato era che, al
suo passaggio, il camion della nettezza urbana si lasciava dietro un'accettabile
situazione di relativo ordine e pulizia.<br />
Da quando ci sono quei
grandi cassonetti metallici con
i colori della raccolta differenziata, le cose funzionano diversamente. Ora passa questo enorme camion con il solo conducente a bordo, si affianca
all'altrettanto enorme cassonetto, lo solleva con bracci meccanici e lo ingoia,
noncurante di cosa rimane a terra. Nessuno raccoglie più il sacco che non entrava, la busta caduta per
sbadataggine, la bottiglia rotolata fuori.<br />
Il risultato è che il camion al suo passaggio si lascia dietro una scia di cassonetti vuoti e
spazzatura sparsa per strada e sui marciapiedi, che rimarrà li finché, una
volta al mese, se ti va di lusso,
passeranno i netturbini con mezzi più piccoli a fare un po' di pulizia.<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La soluzione<o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Chiarisco
il mio pensiero: la soluzione istituzionale sarebbe passare alla raccolta porta
a porta, unica scelta degna di una città europea. Ma io non faccio parte
di chi decide, al massimo posso col mio voto indirizzare alcune politiche,
ma spesso non funziona nemmeno quello. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Però
posso adottare un cassonetto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Certo, capisco
benissimo che non spetta al cittadino pulire le strade, e che paghiamo un servizio
apposta, e che vogliamo che funzioni. Ma non riesco a star lì con le mani in mano a guardare il mio quartiere ridotto
come la casa dei sette nani prima che arrivasse Biancaneve.</span></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgafGzl7UM0rvugLrAYmDe-dWaumUZKIo3v3Ab3qkXBkGeCd6oBedgbq0FJpONvuNAbo1UMhCRJXbdXtmHpPL7QSXlzXlcpk6kHq2DA7YFttS5jhJNde_8p_XlnGwImAgsSTKekuZQ_KWhb/s1600/cassonetto_rifiuti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgafGzl7UM0rvugLrAYmDe-dWaumUZKIo3v3Ab3qkXBkGeCd6oBedgbq0FJpONvuNAbo1UMhCRJXbdXtmHpPL7QSXlzXlcpk6kHq2DA7YFttS5jhJNde_8p_XlnGwImAgsSTKekuZQ_KWhb/s320/cassonetto_rifiuti.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Cassonetto pieno accanto a uno vuoto</i></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Allora scelgo un cassonetto comodo, uno che mi farebbe piacere vedere pulito
tutti i giorni, possibilmente
sotto casa. Se poi sono due o tre, meglio ancora. </span><br /><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
La mattina quando esco
di casa gli do un'occhiata, se ci sono buste appoggiate fuori semplicemente le metto dentro, se un sacchetto è appoggiato sul bordo e rischia di cadere, lo spingo all'interno, spazio se ne trova quasi sempre. A volte si vedono
coppie di cassonetti, uno con il coperchio alzato e strapieno, l'altro semivuoto e col coperchio chiuso.
Chi passava ha preferito lasciare la busta a terra piuttosto che rischiare di
sporcarsi o faticare per alzare il coperchio. Allora il papà adottivo non fa altro che prendere la busta, alzare il coperchio
e buttarla dentro.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In base ai dati in mio possesso stimo che
ci siano circa 100.000 cassonetti di varia natura a Roma. Se il 5% dei romani ne adottasse uno, ogni
cassonetto avrebbe un paio di
genitori adottivi che se ne prendono cura.</span><br /><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
Certo, il povero genitore
nulla potrà fare se la
monnezza straborda da cassonetti strapieni, se non sperare nel pronto intervento dell'AMA, ma vi
assicuro che in base alla mia esperienza questo accade di rado. Più spesso si
tratta di incuria dei cittadini unita a inefficienza del sistema di raccolta.
Cose alle quali noi genitori adottivi possiamo porre argine.</span><span style="color: #1f497d; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-39583013360603959182017-02-28T11:32:00.000+01:002017-02-28T11:32:49.194+01:00Cigni e catastrofi varie<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Ricevo e pubblico da un membro clubbico:</i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Recentemente a Davos nel corso
del Forum economico globale Cristine Lagarde, managing director del Fondo
Monetario Internazionale, ha affermato
che l'economia mondiale rischia un "cigno nero" che avrebbe effetti devastanti, se si ripetessero nel 2017 in maniera negativa
tutti gli elementi di rottura che sono ipotizzabili sulla base di quanto
accaduto nel 2016. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il termine “cigno nero” ci
riporta ad un best seller di qualche anno fa del quale consigliamo la lettura
(o la rilettura) a tutti ma in particolar modo a chi si occupa di audit: <i>“Il cigno nero. Come l'improbabile governa
la nostra vita” </i>di Nassim N. Taleb.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">I cigni neri sono eventi rari, di
grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della
ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street, l’affondamento del Titanic, il
successo di Google o di Apple oppure appunto la scoperta di cigni dal colore
nero da parte degli europei arrivati in Australia, persone la cui esperienza
aveva fino allora fatto credere che tutti i cigni fossero bianchi. Un singolo
evento è stato sufficiente a invalidare un convincimento frutto di
un'esperienza millenaria. Gli effetti dei cigni neri sono spesso incontrollabili
e devastanti proprio perché sono imprevisti. Se il rischio di un attentato con
voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle
sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero perfettamente applicabili
agli investimenti, non assisteremmo ai periodici shock dei mercati finanziari. Quasi
mai ci si aspetta un evento straordinario che possa sconvolgere la vita persino
quando un evento simile è già accaduto in passato e ci sono i presupposti
perché si verifichi di nuovo, figuriamoci quando si tratta di un evento
sconosciuto e imprevedibile. In altre parole tendiamo sempre a scartare le
“code” della curva gaussiana, gli estremi, ed invece è proprio li che dovremmo
concentrare ancor di più la nostra attenzione. Rielaborando temi di Hume, Mill e
Popper, Taleb indaga su alcuni errori, ampiamente diffusi nel comune
ragionamento, che ci ostacolano nell’individuare possibili cigni neri:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
</div>
<ul>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal; text-indent: -18pt;"> </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-indent: -18pt;">la fallacia narrativa: cerchiamo di trovare a
posteriori delle giustificazioni ai fatti accaduti, a prescindere dalla loro
veridicità</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal; text-indent: -18pt;"> </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-indent: -18pt;">le prove silenziose: ci basiamo solo su ciò che
conosciamo, ma ciò che non conosciamo potrebbe capovolgere le nostre
convinzioni</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 7pt; font-stretch: normal; line-height: normal; text-indent: -18pt;"> </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; text-indent: -18pt;">la fallacia ludica: il pensare che il rischio
sia statisticamente controllabile come le probabilità al casinò</span></li>
</ul>
<!--[if !supportLists]--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Le nostre convinzioni, anche le
più radicate, dovrebbero sempre essere messe in discussione, soprattutto quando
ci appaiono scontate. Proprio così, forse, potremmo avvistare un cigno nero che
ci si sta avvicinando. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<iframe frameborder="0" marginheight="0" marginwidth="0" scrolling="no" src="//rcm-eu.amazon-adsystem.com/e/cm?lt1=_blank&bc1=000000&IS2=1&bg1=FFFFFF&fc1=000000&lc1=0000FF&t=taccu22-21&o=29&p=8&l=as4&m=amazon&f=ifr&ref=as_ss_li_til&asins=B007PHN8R8&linkId=967182ed0d8f0f07b5cda98f05f83573" style="height: 240px; width: 120px;"></iframe>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-4726836680737299452015-11-23T17:03:00.000+01:002015-12-03T09:37:55.636+01:00OdG<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alcuni potenziali argomenti da utilizzare per l'Ordine del Giorno delle riunioni di un ipotetico club che, se esistesse, vorrei mi accettasse tra i suoi soci:</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
</span>
<br />
<ol>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Esistono davvero i sapori di una volta?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Meglio un sigaro ammezzato o uno lungo e poi lo tagli? Aspetti economici e di costume.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Esiste una relazione causa/effetto nella realtà o è tutta una questione di culo?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Florenzi aveva o no il diritto di salutare la nonna?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E' vero che usate solo il 10% del vostro cervello?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il disco in vinile tra desueto e in voga.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto questo ha un senso? Se sì, quale? Se no, e allora?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Spiritualità ed invecchiamento: il fardello del peccato originale nell'animo femminile.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Codice di comportamento da tenere quando sei in occasioni conviviali con gente di cui non ti fotte una ceppa.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il rapporto padre figlio può essere decente a lungo termine o è inevitabilmente destinato a sfumare nell'incomunicabilità a partire dalla pubertà fino al totale indifferenza dell'adolescenza?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Superiorità motivazionale dell'immaginario islamico: paradiso di Maometto vs i due coglioni del Paradiso dantesco.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Fare il gigolò va ricompreso tra i mestieri usuranti?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Come vi definireste con un solo aggettivo?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Come mai il pesce grosso mangia il pesce piccolo e invece l'uccello grosso non mangia l'uccello piccolo?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Perché creare una categoria di "avverbi presentativi" quando esiste solo "ecco"?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Domanda a piacere.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Netflix: l'ennesima inculata o la rivoluzione dell'Intrattenimento?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sedie a rotelle: non sarebbe più efficiente tirare le ruote invece di spingerle?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma davvero vi considerate coraggiosi?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ricordate ancora l'appello della vostra classe di prima elementare?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Qual è il numero di elementi soprannaturali accettabili in un prodotto di fiction?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Meglio rileggere un gran libro per la terza volta o leggerne uno mediocre per la prima?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Classifica delle gnocche nordeuropee per paese di provenienza: esperienze a confronto.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Come sopravvivere al giorno d'oggi senza filtri CO2.</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In caso di amputazione delle gambe, le pulsazioni cardiache si modificano? E come?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Si può davvero morire soffocati dal proprio vomito o prevale l'istinto di sopravvivenza e ti giri per sputare?</span></li>
<li><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Gli strass nella pittura muraria come rappresentazione del super-ego.</span></li>
</ol>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz2SHCaehOb3aNlF3qbv9QK3Q0-DFA25mGvGYlhGOKL1zgcNdTNAZcxv4JFtkFLGXQigq9p9CirvJ7WNfWMXNrJztXhOrvQZ8uLuVc6o8_JLDxgHXmJPtn3GmvyH-Kh9J4FtWm-VjFRrUa/s1600/il+club+come+lo+immagino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz2SHCaehOb3aNlF3qbv9QK3Q0-DFA25mGvGYlhGOKL1zgcNdTNAZcxv4JFtkFLGXQigq9p9CirvJ7WNfWMXNrJztXhOrvQZ8uLuVc6o8_JLDxgHXmJPtn3GmvyH-Kh9J4FtWm-VjFRrUa/s1600/il+club+come+lo+immagino.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>La sede dell'ipotetico club</i></td></tr>
</tbody></table>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-54719535526957886922015-11-18T21:08:00.000+01:002015-11-23T14:12:48.517+01:00L'origine<span style="color: #222222; font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><i>Ricevo e pubblico una storiella scritta da Valeria, 10 anni; mi pare originale e degna dell'attenzione delle mie schiere di lettori.</i></span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; color: #222222;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un tempo non c'era nulla. Ma tutto era stato scritto nel Grande Libro. Tutto ciò che sarebbe dovuto accadere era già stato scritto da Lui. Da Selvio Bonanseto.</span></span><br />
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Lui era l'Imperatore, il Re, il Dio.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto ciò che sarebbe accaduto, Selvio lo conosceva, lo aveva scritto Lui.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto successe in un giorno, la data prescelta da Bonanseto era arrivata.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ad un certo punto si sollevò un po' di polvere leggera e comparve l'Universo. Tutto in una volta. Comparvero gli umani, gli animali e le cose che pensano le persone, le false prove dell'esistenza dei dinosauri e della scoperta di Colombo, tutto già al proprio posto. E tutto è lì ancora adesso.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Selvio ha deciso in anticipo le parole che diciamo, le cose che pensiamo, tutto.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E in questo momento sta scrivendo quello che accadrà domani.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E ieri ha scritto sul suo libro che io avrei scritto questa storia.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #222222;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Tutto è nato così, dalla mano di Selvio Bonanseto, un bambino di appena quattro anni.</span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-58787590077105083542015-11-17T18:05:00.002+01:002015-11-17T18:05:25.105+01:00La percezione di un tornello<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un lavoro come il mio, caratterizzato da routinari pendolarismi casa-ufficio, implica l’abitudine ad atti che, da un certo momento in poi, ti ritrovi a seguire se non altro per
necessaria coerenza con te stesso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiK5UCLnKlo6scwNiPnBAsnpp51CwN_iuR8Or7esq4bN7zsZqyCOGzGBJzkC0If4V_MPFzPhFbc2dT7eHgDRiYQvbSXHcKRQnQo2LBcYow296wBrpe6hi6tcuGX_T27Ne5eBVydDFYaVxk/s1600/tornello.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiK5UCLnKlo6scwNiPnBAsnpp51CwN_iuR8Or7esq4bN7zsZqyCOGzGBJzkC0If4V_MPFzPhFbc2dT7eHgDRiYQvbSXHcKRQnQo2LBcYow296wBrpe6hi6tcuGX_T27Ne5eBVydDFYaVxk/s1600/tornello.jpg" /></span></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Da anni ormai, alla solita ora, esco dalla solita stazione
della metropolitana e passo attraverso il solito tornello di ingresso alla sede dell'azienda dove lavoro. Scelgo sempre lo stesso, quello più a sinistra dei cinque
disponibili. E’ un classico tornello a rotazione con i tre bracci in metallo,
che si sbloccano quando riconoscono il badge che avvicino al sensore e che, dopo il
passaggio di un corpo, si assestano di nuovo in posizione per accoglierne uno
nuovo. Solo che il mio tornello è sempre stato un po’ pigro, i bracci ruotano a rilento quando perdono la spinta del corpo passante e, dopo aver permesso un ingresso, si riassestano con estrema indolenza in posizione di "avanti un altro". E’ così da anni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ogni giorno, sul lato sinistro dell’ingresso, due metri prima del mio tornello, staziona l’addetto alla sicurezza; un tipo sulla
cinquantina che osserva gli impiegati che, come me, avvicinano il badge al sensore e
passano. Lui di mestiere fa questo: osserva il passaggio. Io lo saluto e lui contraccambia e
mi segue con lo sguardo mentre attendo con pazienza i voleri del tornello fiacco: è un
rapporto così, fatto di attimi di vita comune.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ieri, tutto a un tratto, la discontinuità. L’evento imprevedibile. La frattura nello spaziotempo. Il tornello scatta senza intoppi, come un meccanismo
perfettamente oliato, senza più un brandello di quella pigrizia che lo
contraddistingueva fino a ventiquattr'ore prima.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Una volta passato, io guardo l’usciere, l’uomo che per
decine di mattine aveva osservato il mio indugiare dietro la flemma del
braccio meccanico, e prorompo in un cordiale: </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E che succede? Tutt’a un tratto
funziona? Lo avete aggiustato?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lui: Che?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Io: Come che, il tornello, era lento, ora funziona, mi
riferivo a quello.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Lui: Boh, mi pare sempre uguale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Come. E'. Possibile. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Tu per lavoro fai questo: osservi le persone che passano. Da anni. Ti piazzi sempre lì, vicino a quel tornello. Per
svariate ore al giorno, quello è il tuo mondo. Non ti sei mai chiesto nulla? Non ne hai mai percepito il ritmo? Non ti chiedi il motivo del cambiamento? Forse un intervento manutentivo? Forse uno divino? Ti saluto ogni mattina mentre attendo il
ritorno in posizione del braccio lento. E non ti sei mai accorto di nulla?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ecco l’essenza dell'essere subumano. Sopravvivere senza porsi alcuna
domanda sulla realtà che ti circonda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Buona percezione a tutti.</span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-61785342876873705092014-11-03T15:45:00.001+01:002014-11-03T15:45:43.077+01:00Modesto ma veemente assalto alla casta<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi sembra che oggi siano i giornalisti quelli che decretano quale sia il bene e quale il male.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono loro che giudicano il metodo Stamina sostituendosi ad autorità sanitarie e a sperimentazioni scientifiche.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono loro che decidono se un alimento è sano, se il biologico avrà successo, se una dieta è bilanciata; sono sempre loro che</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> giudicano la qualità di vita di un Paese, se un'università è d'élite</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">, se il clima sta cambiando, se i ghiacciai si sciolgono per davvero o se una democrazia è in pericolo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Trasmissioni come "le Iene" possono far chiudere esercizi commerciali e mettere sotto inchiesta enti pubblici con servizi da poche decine di minuti e quattro interviste. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ogni settimana un'inchiesta di Report annienta un diverso settore: pochi giorni fa è toccato alla pizza, poi al caffè, ieri ai piumini. E il bello è che lo fa con contenuti a dir poco opinabili ma con clamore da Watergate. Tipo: <i>il prof. Perin sostiene che la pizza bruciata può far male</i> (dov'è la novità? anche svegliarsi la mattina fa male, aumenta l'entropia e ti avvicina al giorno della morte); oppure: <i>alcuni pizzaioli disonesti condiscono la pizza con olio di girasole al posto di quello d'oliva</i> (e 'sti cazzi? manco fosse cianuro).</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3NWMWNu05pzTbV8uVzSzdc8kbwG72eiU-nj7IGsgfBoQSAH8Od5tgvdQI9fnSHZo8M7OhU392SUXWJrA18zytyyymHFuPE4r2QaisKyjAQT5upqurTZV3hAb_4G3kzRAV7NOtZxI-qtA5/s1600/report-pizza-iovene.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3NWMWNu05pzTbV8uVzSzdc8kbwG72eiU-nj7IGsgfBoQSAH8Od5tgvdQI9fnSHZo8M7OhU392SUXWJrA18zytyyymHFuPE4r2QaisKyjAQT5upqurTZV3hAb_4G3kzRAV7NOtZxI-qtA5/s1600/report-pizza-iovene.jpg" height="126" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>... e chi se ne frega...</i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La ricerca spasmodica di complotti e catastrofi si è impossessata del telespettatore e</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">i giornalisti da inchiesta ci sguazzano come pesci rossi nell'acqua di rubinetto: sono loro, i giornalisti d'assalto, </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">l'ultima frontiera del potere, l'ennesima casta, i nuovi intoccabili. Sono gli unici che possono parlare di tutto pur dichiarandosi sfacciatamente non esperti, che possono attaccare impunemente chiunque, fottendosene di regole che loro stessi si vantavano di maneggiare alla perfezione, tipo il diritto di replica o gli elementi basilari del contraddittorio. Non devono rendere conto a nessuno se non all'audience e alla risonanza mediatica delle loro dichiarazioni. Possono scegliere, tagliare, montare interviste e inserire immagini in modo arbitrario, lanciando messaggi ben precisi senza alcun tipo di verifica o controllo se non quello che si fanno da soli. E se si sbagliano, beh, al massimo una piccola e discreta rettifica in fondo al programma successivo e tutto è sistemato. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A quando una puntata di Report autoreferenziale, incentrata sul potere che i giornalisti stessi si sono ritrovati per le mani e su come questo viene usato?</span><br />
<br />Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-28826672565297463022014-09-30T12:45:00.001+02:002014-09-30T12:45:26.959+02:00Il Tutto in tre parti<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci sono alcune opere tecniche che, pur rivolte a una platea di specialisti, grazie a qualità intrinseche di fascino, originalità e semplicità di esposizione, riescono a valicare i confini della materia che indagano per farsi apprezzare anche da dilettanti e semplici curiosi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una di queste è senz'altro <span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 20.3636360168457px;"><i>The Feynman Lectures on Physics, </i>manuale di fisica pubblicato nel 1964 che raccoglie le lezioni del premio Nobel Richard Feynman a</span><span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 20.3636360168457px;">gli studenti dei primi anni del Caltech; il manuale è tuttora considerato una lettura obbligata per chiunque si interessi di fisica ed è gelosamente conservato negli scaffali degli studenti di tutto il mondo. </span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 20.3636360168457px;">L'opera completa e originale è disponibile on line all'indirizzo </span></span><span style="color: #252525; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="line-height: 20.3636360168457px;"><a href="http://www.feynmanlectures.caltech.edu/">http://www.feynmanlectures.caltech.edu/</a> .</span></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWHZDdjlCmZocastC199d4iqI57R9IKfGMNtfMw0t4RvH2Wci9mWsCnbrTtmhNdUwdrHzWEbXG2_Se_qB68t-VVmWNvZnCr6Os6yKe5AkZDOokbRxJmoAEQJqDaW2G7U5QKsyC3yrJSAEE/s1600/The_Feynman_Lectures_on_Physics.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWHZDdjlCmZocastC199d4iqI57R9IKfGMNtfMw0t4RvH2Wci9mWsCnbrTtmhNdUwdrHzWEbXG2_Se_qB68t-VVmWNvZnCr6Os6yKe5AkZDOokbRxJmoAEQJqDaW2G7U5QKsyC3yrJSAEE/s1600/The_Feynman_Lectures_on_Physics.jpg" height="200" width="149" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i style="color: #252525; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 20.3636360168457px; text-align: start;"><span style="font-size: xx-small;">The Feynman Lectures on Physics</span></i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 20.3636360168457px;">Il vostro sottoscritto e umile tacchino, nonostante la sua preparazione appena liceale in tema, ha tentato più volte di affrontare i volumi nella loro veste originale senza mai riuscire ad andare oltre i primi capitoli, e si è dovuto accontentare degli estratti pubblicati da Adelphi ("Sei pezzi facili" e "Sei pezzi meno facili"), grazie ai quali ha quantomeno potuto apprezzare l'approccio per nulla accademico di Feynman e l'esposizione infarcita di immagini concrete ed esempi legati ai fenomeni fisici di cui siamo circondati tutti i giorni.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E' per questo che mi sono buttato a capofitto nella lettura dell'appena pubblicato </span><span id="btAsinTitle" style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Feynman Lectures Simplified 1A: Basics of Physics & Newton's Laws (Everyone's Guide to the Feynman Lectures on Physics) </i>di Robert Piccioni - </span><span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Real Science Publishing (2014).</span><br />
<div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Robert Piccioni, allievo di Feynman al Caltech, ha provato a semplificare al massimo l'opera del maestro conservando comunque la struttura e la completezza dell'opera, e ciò consente ai dilettanti come il sottoscritto di avvicinarsi alle lezioni di Feyman nonostante la propria mal celata ignoranza.</span></div>
<div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per farvi assaporare lo stile dell'opera vi propongo un affascinante brano tratto dal primo capitolo. L</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">a traduzione dall'inglese è mia, vi chiedo clemenza.</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
*****************************</div>
<div>
<br /></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Einstein una volta disse: "Il fatto maggiormente incomprensibile riguardante l'universo e che come esso <i>sia</i> in effetti comprensibile".</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Come fa un cervello umano da un chilo e mezzo a percepire anche una singola regolarità in un cosmo talmente vasto?</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La risposta è celata negli atomi e nelle particelle che li compongono.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel mondo macroscopico, tutto ciò che possiamo vedere con i nostri occhi o con i telescopi è composto da oggetti unici, diversi l'uno dall'altro. Non esistono due alberi esattamente uguali né due stelle identiche, e ogni persona è un individuo unico. Persino ogni minuscolo fiocco di neve è diverso dagli altri in alcuni piccoli particolari. Nel mondo macroscopico esistono miliardi di miliardi di oggetti diversi (parecchi di più, ma per i miei scopi dire <i>miliardi di miliardi</i> è sufficiente). Se fosse tutto qui, non ci sarebbe scienza, né tecnica, e nemmeno società avanzata. Il nostro cervello non potrebbe mai comprendere miliardi di miliardi di oggetti diversi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma se analizziamo questi oggetti macroscopici, scopriamo che sono tutti formati da molecole o strutture similari: il nostro universo contiene </span><i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">solo</i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> milioni di milioni di tipi di molecole (dico </span><i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">solo</i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> perché milioni di milioni è un numero molto più piccolo di miliardi di miliardi). </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Andando ancora più a fondo nella struttura dell'universo, scopriamo una realtà sottostante con una differenziazione ancora minore. Infatti i processi inorganici producono solo 10.000 molecole differenti; sono gli organismi viventi a produrre tutto il resto delle molecole conosciute. Il corpo umano da solo produce all'incirca un milione di proteine diverse.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Scendendo di un ulteriore livello, scopriamo che tutte queste molecole sono composte di atomi. Esistono solo un centinaio di atomi diversi. Troviamo una realtà più profonda caratterizzata da minore complessità.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se scendiamo più in profondità arriviamo all'ultimo stadio: le particelle elementari, che al momento crediamo siano indivisibili. Abbiamo scoperto solo 17 tipi differenti di particelle, più 12 antiparticelle. Gli atomi contengono solo 3 di questi 17 tipi di particelle. Tutte le differenze vengono praticamente annullate. Man mano che si scende in profondità la natura diventa sempre più semplice, anche se il suo funzionamento diventa sempre più distante da quanto siamo abituati a vedere.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per riassumere:</span><br />
<br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="border-collapse: collapse; text-align: center; width: 348px;">
<colgroup><col span="2" style="mso-width-alt: 6363; mso-width-source: userset; width: 131pt;" width="174"></col>
</colgroup><tbody>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl65" colspan="2" height="20" style="border-right: .5pt solid black; height: 15.0pt; width: 262pt;" width="348"><b><u>Numero di tipi diversi in entità di varia grandezza</u></b></td>
</tr>
<tr height="10" style="height: 7.5pt; mso-height-source: userset;">
<td height="10" style="height: 7.5pt;"></td>
<td></td>
</tr>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl67" height="20" style="height: 15.0pt;"><b>Entità</b></td>
<td class="xl68"><b># tipi diversi</b></td>
</tr>
<tr height="8" style="height: 6.0pt; mso-height-source: userset;">
<td class="xl69" height="8" style="height: 6.0pt;"> </td>
<td class="xl70"> </td>
</tr>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl71" height="20" style="height: 15.0pt;">Macro oggetti</td>
<td class="xl72">Miliardi di miliardi</td>
</tr>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl71" height="20" style="height: 15.0pt;">Molecole</td>
<td class="xl72">Milioni di milioni</td>
</tr>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl71" height="20" style="height: 15.0pt;">Atomi</td>
<td class="xl72">Centinaia</td>
</tr>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl71" height="20" style="height: 15.0pt;">Particelle</td>
<td class="xl72">17</td>
</tr>
<tr height="20" style="height: 15.0pt;">
<td class="xl73" height="20" style="height: 15.0pt;">Parti atomiche</td>
<td class="xl74">3</td>
</tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutto ciò che vediamo nell'universo, persino le galassie più distanti, è composto solo da tre parti diverse, combinate in un meraviglioso ventaglio di diverse strutture.</span></div>
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Possiamo comprendere il funzionamento dell'universo, e le scienze e la tecnica funzionano, proprio perché abbiamo la possibilità di limitare l'analisi a solo tre minuscole componenti e a come queste si combinano tra di loro.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Feynman affermava che l'ipotesi atomica - ogni cosa è fatta di atomi - è stata l'idea più importante della scienza.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">******************************</span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-78381092125808943682014-07-18T13:24:00.005+02:002014-07-18T18:42:57.137+02:00La ricetta del giorno<div class="MsoPlainText">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><u><b>Ravioli al pecorino balsamico<o:p></o:p></b></u></span></div>
<div class="MsoPlainText">
<br /></div>
<div class="MsoPlainText" style="text-align: right;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span style="font-size: x-small;">Quanto segue è stato minuziosamente quanto recentemente </span></i></span></div>
<div class="MsoPlainText" style="text-align: right;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span style="font-size: x-small;">sperimentato dall'autore con rigoroso metodo empirico, </span></i></span></div>
<div class="MsoPlainText" style="text-align: right;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><span style="font-size: x-small;">compresa la barzelletta</span></i></span></div>
<div class="MsoPlainText">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="MsoPlainText">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per gustare al meglio la ricetta che segue senza influenze esterne che rischiano di distrarvi durante le fasi di preparazione e di degustazione si consiglia di aspettare una sera in cui la prole è in vacanza dai
nonni e la consorte è a un apericena (un giorno mi farò spiegare meglio di che si tratta).</span></div>
<div class="MsoPlainText">
<br /></div>
<div class="MsoPlainText">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Preparazione e ingredienti</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoPlainText">
</div>
<ol>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Aprite il frigo e a</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">fferrate con nobile <i>nonchalance</i> quella busta di ravioli ricotta e spinaci con data di scadenza minacciosamente vicina che giace da tempo immemore tra la mezza melanzana moscia avvolta nel cellophane e il pezzo di pecorino avanzato da ieri.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Convincetevi con fervore del fatto che la scelta dei ravioli è completamente vostra e non è sottoposta a vincoli di sorta: avreste potuto tranquillamente preferire qualcos'altro a caso dalla ricca offerta del vostro frigo, ad esempio
la mezza melanzana o il pezzo di pecorino.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mettete su l'acqua. Nell'attesa della sua ebollizione sparatevi una Peroni da 66 e paio di partite a Ruzzle con gente facile da battere: entrambe le azioni stimolano l'appetito e tendono a trasformare l'alimentazione in una questione di vita o di morte, nettamente separata da ogni velleità culinaria. Questo vi sarà utile per i punti 9 e 10.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Buttate i ravioli nell'acqua bollente e salata a piacere.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Scolateli dopo un paio di minuti con la tecnica chiamata inclina-la-pentola-con-coperchio-mezzo-chiuso-per-far-uscire-l'acqua: in questo modo evitate di sporcare lo scolapasta e sapete benissimo che ogni utensile in più da lavare ha un costo sociale non indifferente.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Cospargete i ravioli, ancora nella pentola, con pecorino grattatugiato. </span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il pecorino vi pare un po' poco come condimento? È per questo che
come tocco finale vi consiglio un'innaffiata con aceto balsamico, che offre l'innegabile vantaggio di amalgamare il tutto in una poltiglia nerastra di sapore pressoché uniforme.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">(Se proprio non vi fidate di quel pecorino avanzato può andare anche il
parmigiano, solo abbiate l'accortezza di procurarvelo con sufficiente anticipo e di non chiamarli ravioli al pecorino
balsamico.)</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">O</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">ra non vi resta che mangiare direttamente dalla pentola mentre vi raccontate una
barzelletta che non ricordavate.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Buon divertimento.</span></li>
</ol>
<div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNeKbigDLCsIBmdiwl5BXBpIc7vvAxydxxIngpmHoIWnZoUcfK1HEsRDtnNkFjZlHkt1kfiFAo8FGiNwDp86AQBFpWkKjGswbQ96WV8VbZxw9Ekg6H1ki42y27YaNIyBy4KPZwFhkC58V-/s1600/ravioli+balsamici.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNeKbigDLCsIBmdiwl5BXBpIc7vvAxydxxIngpmHoIWnZoUcfK1HEsRDtnNkFjZlHkt1kfiFAo8FGiNwDp86AQBFpWkKjGswbQ96WV8VbZxw9Ekg6H1ki42y27YaNIyBy4KPZwFhkC58V-/s1600/ravioli+balsamici.jpg" height="212" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 13px; text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">L'immagine è a solo scopo<br />dimostrativo e non è rappresentativa<br />del prodotto descritto.<br />Anche perché non c'è traccia di pecorino.</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-62974407764209044862014-06-10T22:45:00.001+02:002014-06-10T22:45:33.861+02:00Un po' troppo defilato<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_kxi8L-95JFHWDbCqCcTYlSzAJlcHNyIHfDqdHyAmHbikQQz1JXRIYso9pDFRCVxmTQM1u1fExPmnlYzCjmR_xdAhCJbtK9EIMMiF2LyBDdEZo7YIxH4ZNnto2ity5JRbA-BqMiU7qM5L/s1600/nascosto.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_kxi8L-95JFHWDbCqCcTYlSzAJlcHNyIHfDqdHyAmHbikQQz1JXRIYso9pDFRCVxmTQM1u1fExPmnlYzCjmR_xdAhCJbtK9EIMMiF2LyBDdEZo7YIxH4ZNnto2ity5JRbA-BqMiU7qM5L/s1600/nascosto.JPG" height="240" width="320" /></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ai tempi della scuola media c'erano quelli che non sapevano giocare a calcio. O meglio, che non eccellevano nel ruolo del cannoniere, quello più riconoscibile e spettacolare, quello con il quale cucchi le ragazze e che, non essendo bravi a fare gol e rovesciate, si rifugiavano in un compito di nicchia, rassicurante perché poco visibile ma
pur sempre necessario all'economia di una squadra: si mettevano a fare il portiere. Come a dire: non sono bravo a fare palleggi ma quando vi
vedete il pomeriggio dopo scuola e fate quelle cose fiche da maschi mi dovete
comunque coinvolgere, senza di me niente partita.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi arrivò il tempo del rock e delle garage band. C</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">ominciai con velleità da chitarra solista ma, non avendo la classe e il carisma da frontman, mi riciclai in quel ruolo che più o meno è l'analogo del portiere: mi misi a suonare
il basso.</span><br />
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A parte alcune eccezioni tipo </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sting o McCartney,</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> che a quanto ne so non avrebbero dovuto spaventarmi ma piuttosto venirmi in aiuto per confermare la regola, il bassista era quello a cui si richiedeva poco virtuosismo e zero visibilità, ma una costante e umile presenza; e, cosa più importante, senza di lui la band non suonava. Le caratteristiche calzavano perfettamente al mio io: era un ottimo metodo per presenziare alle prove </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">e ai concertini degli anni universitari rimanendo sempre un po' defilato. Ruolo che pareva cucito su misura</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> sulla la mia smania di appartenenza al gruppo unita al terrore di sbagliare.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Poi un giorno partii per l'Erasmus e al mio ritorno ecco che mi avevano sostituito. Praticamente non se ne accorse nessuno. Troooooppo defilato.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-55682182208647808132014-06-03T16:12:00.001+02:002014-06-03T16:12:51.201+02:00Bagni: due descrizioni<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il bagno era per lo più una doccia piastrellata dotata di un'infinita gamma di rubinetterie, con un'unica caratteristica decisamente non laodicea: la propensione, quando le usavi, ad aggredirti con un getto rovente o ghiacciato a seconda che il vicino aprisse l'acqua fredda o la calda, privandoti con ciò di un elemento indispensabile all'amalgama da te accuratamente preparato.</span></i><br />
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></i>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">[Vladimir Vladimirovic Nabokov, <i>Lolita</i>, 1955]</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);">****************************</span></span></i></div>
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);"><br /></span></span></i>
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);">L'acqua che esce dal rubinetto dell'acqua calda è di un caldo con effetto esfoliante, ma occorre solo uno scatto della manopola della doccia per ottenere una temperatura perfetta di 37°C. Vorrei che a casa mia la pressione fosse proprio questa: la forza del telefono della doccia vi schiaccia senza via di scampo sulla parete opposta, e a 37°C la posizione MASSAGGIO vi fa ruotare gli occhi all'insù e lo sfintere dà segni di cedimento (...). Ma tutto questo non è niente rispetto al water, affascinante e potenzialmente diabolico, della 1009. Connubio armonioso di forme raffinate e vigorosa funzionalità, corredato di rotoli di carta così soffici che non presentano le solite perforazioni per lo strappo, il mio water è sormontato da questo avviso:</span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);"><br /></span></span></i><br />
<div style="text-align: center;">
<i><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">QUESTO WATER È DOTATO DI UN SISTEMA DI SCARICO AD ALTO TIRAGGIO, SI PREGA DI NON GETTARE NIENTE CHE RIFIUTI ORDINARI E CARTA IGIENICA</span></i></div>
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);">(...) </span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118);">I vostri escrementi più che rimossi sembrano risucchiati, e risucchiati a una velocità tale che vi fa pensare che vadano a finire in un luogo così lontano che diventano immediatamente un'astrazione... una specie di scarico ad alto tiraggio esistenziale.</span></span></i><br />
<i><span class="Apple-style-span" style="-webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.294118); font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span></i>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">[David Foster Wallace, <i>Una cosa divertente che non farò mai più</i>, 1997]</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">****************************</span></i></div>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Roma, Liceo Scientifico Carlo Rovelli, Corso di letteratura, anno scolastico 2077/2078.</span><br />
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Compito in classe:</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Vladimir Nabokov e David Foster Wallace, due autori del Novecento ai quali abbiamo dedicato grande attenzione quest'anno, hanno in comune alcuni tratti: l'uno annovera l'altro tra le sue influenze, dagli scritti di entrambi spesso traspare una cinica ironia, non di rado ambientano le loro storie in un Mid West piatto e intensivamente maisizzato.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Tracci lo studente un parallelo tra i due autori citando alcuni brani delle loro opere più note. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
</div>
<br />
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; orphans: auto; text-align: center; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<i><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">****************************</span></i></div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ecco. In questo ipotetico tema liceale del futuro io come brani da citare avrei scelto quei due del bagno.</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">(Non so dove l'ho letto, ma mi pare che DFW tenesse in camera un poster di Nabokov, più o meno come io tenevo quello dei Pink Floyd. Ho cercato in rete una foto che lo testimoniasse [di Wallace con Nabokov, non di me con i PF] ma senza successo; se la trovate fatemelo sapere: ve ne sarò mensilmente grato).</span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-14110057681275377632014-04-09T12:21:00.000+02:002014-04-09T15:31:53.931+02:00Elenco di alcuni libri che avremmo potuto leggere<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Diciamoci la verità: a conti fatti l’unico degli antichi che ci ha preso è
stato Democrito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ai suoi tempi, o poco prima, i vari sapienti discutevano se il principio e l'essenza di tutto dovesse essere l’acqua (Talete), l’apeiron
(Anassimandro), l’aria (Anassimene), il fuoco (Eraclito), l’Uno (Senofane e Parmenide),
i quattro elementi tutti insieme (Empedocle). Arriviamo di questo passo senza grossi
progressi fino al quarto secolo AC, ai tempi di Socrate, Platone e Aristotele,
quando il nostro eroe se ne esce con una ipotesi modernissima, materialista,
atomistica. Un frammento: "Opinione il dolce, opinione l'amaro, opinione
il caldo, opinione il freddo, opinione il colore: in realtà soltanto gli atomi
e il vuoto". Tutto confermato con poche varianti da Bohr e Einstein.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Democrito era una macchina da scrittura, produsse decine di opere
sugli argomenti più disparati e dai pochi frammenti che ci sono stati
tramandati si capisce che ci prendeva <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Democrito">un po’ dovunque</a>, con la stessa lungimiranza e lo stesso
intuito dimostrati in fisica. Tutto questo sapere è andato perso nei secoli bui
dell'ascesa del cristianesimo come unica religione e della distruzione della
cultura pagana. Al contrario Aristotele, un tizio con la stessa grafomania di Democrito ma dall'intuito minore (era quello del sasso che cade perché va verso il suo luogo
preferito, e dell’aria e del fuoco che vanno verso l’alto per lo stesso motivo), vide
sopravvivere la quasi totalità delle sue opere grazie all'adozione della sua
filosofia da parte del cristianesimo. Al solito prevale la cultura del vincitore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Di seguito un elenco dei libri scritti da Democrito e perduti
per sempre. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sapete quanto mi affascinano gli elenchi. Questo, in più, mi
commuove.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1tmxkb_GcKq8Sk6JoZCW485tU6e9_GUqBzRZTm912CCSG34yBDZ_5fmVzAlkhYGZFb3xj5gUCyqdCujGisNTcIU259XuiAu7cppOL7CUT4GZ0c2Q9WnH20A-fvGunQ2VkMCmXiAM_ppm6/s1600/Bust_of_an_unknown_Greek_-_Museo_archeologico_nazionale_di_Napoli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1tmxkb_GcKq8Sk6JoZCW485tU6e9_GUqBzRZTm912CCSG34yBDZ_5fmVzAlkhYGZFb3xj5gUCyqdCujGisNTcIU259XuiAu7cppOL7CUT4GZ0c2Q9WnH20A-fvGunQ2VkMCmXiAM_ppm6/s1600/Bust_of_an_unknown_Greek_-_Museo_archeologico_nazionale_di_Napoli.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Democrito (o forse Eraclito?)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Grande cosmologia; Piccola cosmologia; Cosmografia; Sui
pianeti; Sulla natura; Sulla natura umana; Sull'intelligenza; Sulla sensazioni;
Sull'anima; Sui sapori; Sui colori; Sulla diverse traiettorie degli atomi;
Sulla mutazioni di configurazioni; Le cause dei fenomeni celesti; Le cause dei
fenomeni atmosferici; Le cause del fuoco e dei fenomeni ignei; Le cause dei
fenomeni acustici; Le cause degli animali; Descrizione del cielo; Geografia;
Descrizione del polo; Sulla geometria; Le realtà geometriche; Sulla tangente al
cerchio e alla sfera; I numeri; Sulle linee irrazionali e sui solidi;
Proiezioni; Astronomia; Tavola astronomica; Sul raggio luminoso; Sulle immagini
riflesse; Sui ritmi e sull'armonia; Sulla bellezza dei canti; Sull'eufonia e la
cacofonia; Su Omero; Sulla correttezza e espressiva e linguistica; Sulle
parole; Sulle denominazioni; Sul valore o sulla virtù; Sulla disposizione che
caratterizza il sapiente; La scienza medica; Sull'agricoltura; Sulla pittura;
La tattica; I peripli oceanici; Sulla storia; Il pensieri dei Caldei; Il
pensiero dei Frigi; Sulle lettere sacre di Babilonia; Sulle lettere sacre di
Meroe; Sulla febbre e le tossi biliari derivanti da malattia; Sulle aporie;
Questioni legali; Pitagora; Sul canone dei ragionamenti; Le conferme; Appunti
di etica; La felicità.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">(L’elenco originale, ancora più ampio, è tramandato da
Diogene Laerzio; io l’ho preso pari pari da un bellissimo e più recente libro di Carlo
Rovelli, <i>La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose</i>.
Ringrazio la figlia novenne per la dettatura).</span><o:p></o:p></div>
<br />Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-9356962478054586062014-04-05T19:19:00.001+02:002014-04-05T19:19:28.767+02:00Jimi a sonagli<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se conoscete <i>Little Wing</i> siete con ottime probabilità tra quelli che la ritengono un capolavoro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se la ritenete un capolavoro, con altrettanto ottime probabilità attribuite la sua qualità alla originale struttura armonica circolare, al testo onirico e psichedelico, alla stratosferica chitarra di Jimi Hendrix.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Però c’è un però. Nella versione in studio, sin dall'inizio del brano dei fastidiosi campanellini </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">si affiancano </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">alla chitarra per tessere la linea melodica, e questa roba continua occupando per tutta la lunghezza del brano la fascia alta delle frequenze. Ecco, io quei campanellini li odio. Uno scempio.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Come i tamburelli di molto del rock americano anni sessanta, come la sgraziata voce di Yoko Ono nei brani di Lennon.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A voi il giudizio.</span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/aSmGGhEWMUM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
</div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-47330797119473643312014-03-06T18:57:00.003+01:002014-03-06T18:57:56.840+01:00Due tweets troppo lunghi<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>1- L'uomo che viaggiava sui treni</b></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci sei mai stata a Trieste? Trieste Centrale, 718 chilometri,
sei ore e venticinque, Espresso Veloce. Io coi treni ci lavoro da quando c’avevo 21 anni,
ora ne ho 75. Ho la tessera, eccola, vedi? Con questa vado dove voglio. Prima
per Trieste manco c’erano i treni, ora ce ne sono due, uno alle 10,30 e uno
alle 15,45, tutt’e due Espressi Veloci. I controllori quando mi vedono manco
mi chiedono il biglietto, ce lo sanno che c’ho questa, io vado dove mi pare. E' che adesso c'ho da fare, scendo a Piramide, che devo pagà 'na multa, sennò oggi potevo andare a Verona. </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sei mai stata a Verona Porta Nuova? 512 chilometri, quattro ore e cinque minuti.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> A Verona ci vanno un sacco di persone.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Lo sai che sei carina? ti porto a
Livorno con me se ti va. Livorno Centrale.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">(Scampoli di un monologo origliato stamattina su un vagone
della Metro B. Tutti i dati relativi a orari, distanze e tempi di
percorrenza sono quelli che mi ricordo, quindi probabilmente errati. Giusto per avvertirvi che è inutile che googlate e poi fate i saputelli.)</i><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>2- La magia della letteratura</b></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Invece c’è una specie di: «A-ha!
Qualcuno almeno per un attimo la pensa come me, o vede una cosa nel modo in cui
la vedo io». Non capita sempre. Sono brevi flash, fiammate, ma ogni tanto mi
capitano. E non mi sento più solo, a livello intellettuale, emotivo,
spirituale. La letteratura e la poesia riescono a farmi sentire umano, a
eliminare quel senso di solitudine, a mettermi in comunicazione profonda e
significativa con un’altra coscienza, in un modo in cui non ci riescono altre
forme d’arte.</span><o:p></o:p></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>David Foster Wallace, da un'intervista concessa a Laura Miller nel 1996</i></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
</div>
Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-21786436077860528992014-02-02T08:41:00.001+01:002014-02-02T08:41:12.946+01:00Stranezze spaziali<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Avete presente Space Oddity, il meraviglioso brano del 1969 firmato da David Bowie che narra le vicende del maggiore Tom, astronauta che vaga solo nello spazio? Se provate a digitarne il titolo su Youtube il primo video che spunta fuori (con oltre 20 milioni di visualizzazioni) non è né un'esecuzione dal vivo del barone bianco né un clip dell'epoca, ma un filmato girato <span style="color: #333333; line-height: 17px;">a bordo della Stazione Spaziale Internazionale </span>da <span style="color: #333333; line-height: 17px;"><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Chris_Hadfield">Chris Hadfield</a>, astronauta canadese, durante una missione nel 2013. Il colonnello Hadfield, prima di rientrare sulla terra, ha imbracciato la chitarra e ha registrato una suggestiva versione della canzone di Bowie, con strepitose immagini dallo spazio che fanno da sfondo. E la cosa è venuta piuttosto bene: la voce è armoniosa e adatta al pezzo, la qualità del video eccellente.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Vale la pena dargli uno sguardo.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/KaOC9danxNo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-89209116765777639012014-01-29T19:12:00.000+01:002015-11-23T17:17:37.603+01:00La frontiera del tempo<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Dialogo sul tempo in un unico atto con titolo un po' paraculo</i></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i><u>Personaggi</u></i></span><br />
<ul>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Conte P</i>, intellettuale dalle nobili origini e dai modi aristocratici, con il vezzo di interessarsi un po' di tutto ma di nulla a fondo;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Tacchino</i>, personaggio strumentale alla narrazione, più che altro utilizzato per porgere le battute al protagonista; a tempo perso tiene un blog che, considerato il numero di accessi, potrebbe benissimo essere sostituito da un paio di email al mese destinate a pochi intimi;</span></li>
<li><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">una giovane cameriera dai tratti piacenti.</span></li>
</ul>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><u>Scena</u></i><br />
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><u><br /></u></i>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Roma, interno, lounge bar fighetto, due comode poltrone in cuoio nero, un tavolino basso con due <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Snifter">snifter</a> colmi per un quarto di un liquido ambrato. Il locale è cablato modernamente in modo che basta sfiorare un pulsante per ottenere il pressoché immediato sopraggiungere della giovane cameriera.</span><br />
<br />
************************************************************<br />
<br />
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: sa cosa mi piace di questo posto, Conte? Che il Lagavulin te lo servono abbondante e nel bicchiere adatto, bello panciuto. Lei dice che per risparmiare ce lo portano annacquato?</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Conte P</i>: caro Tacchino, non amo fare questo tipo di illazioni se non supportandole con prove incontrovertibili o per lo meno con solidi indizi. Io vengo qui per fare due chiacchiere, non per immettere in corpo liquidi dal miglior rapporto tasso_alcolico/prezzo disponibile sul mercato, come a volte dà l'impressione di fare lei. A proposito, non è già al quarto? Dovrebbe andarci piano. Piuttosto vorrei portare alla sua attenzione una considerazione che facevo tra me e me giusto stamane, mentre mi recavo alle scuderie accompagnato dal mio fido segugio Piero e che, nonostante siano passate ore, continua a frullarmi in testa.</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF3iJM7mC4cwt5TKIrFDrKmffSXltwVzUZb9lb_z2nd4nKrz5wjbKAcxxgAnSVOlMubjlz5PN-F8PTfUVIeaRclfl_Ei0z2XWwCkQlAkiUXYEq-UmzeVrcOxnCaKjCitnYS1_y8UwDcQ4R/s1600/snifter.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhF3iJM7mC4cwt5TKIrFDrKmffSXltwVzUZb9lb_z2nd4nKrz5wjbKAcxxgAnSVOlMubjlz5PN-F8PTfUVIeaRclfl_Ei0z2XWwCkQlAkiUXYEq-UmzeVrcOxnCaKjCitnYS1_y8UwDcQ4R/s1600/snifter.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: spari pure, sono tutt'orecchi. Intanto io schiaccio questo bottone e chiamo quello spettacolo di cameriera, ma l'ha vista? Io glielo darei volentieri un colpo.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Conte P</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: l'altro giorno ho assistito a un <a href="http://www.auditorium.com/eventi/podcast?id_podcast=5224388&start_id=5193499">seminario</a> del prof. Rovelli in cui l'esimio affermava che, in base ai suoi studi, le equazioni della meccanica possono benissimo essere scritte senza tener conto della variabile tempo. Ciò significa che la fisica di base funziona comunque, anche ipotizzando la non esistenza del tempo. L'unico campo in cui pare non si possa prescindere dal concetto di tempo è la termodinamica: i processi entropici hanno una direzione correlata al tempo. Rovelli sostiene anzi che il tempo sia, in un certo senso, un'illusione che deriva proprio dai processi entropici.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: oh, beh, in effetti, non saprei... ah, salve signorina, non avete qualche stuzzichino? </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Cameriera</i>: Se vuole le porto un cestino di olive, sono ottime.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: olive? Ma sono gratis? Altrimenti non se ne fa nulla.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Cameriera (allontanandosi un po' disgustata)</i>: non si preoccupi, offre la casa.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: carina, vero? Ma com'è che non toglieva gli occhi da lei, conte?</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Conte P</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> forse perché mentre le chiedeva le olive non faceva che fissarle le tette. Dovrebbe essere più elegante nei rapporti con il gentil sesso, a volte mi chiedo come faccia io ad accompagnarmi a lei, pur se in queste rare occasioni. Le dicevo, sullo spunto della teoria di Rovelli ho provato a fare delle considerazioni. In un certo senso il tempo è intimamente connesso alla visione umana della realtà.</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Se ci pensa bene, tutte le testimonianze del passato sono solo stati del presente: rovine, fossili, lettere, storie, cosa sono se non forme attuali della materia? Persino quella che consideriamo la prova più inconfutabile del passato, ossia la sensazione che sembra collegare un agglomerato di cellule del presente, il "me ora", a un altro agglomerato più o meno simile del passato, il "me ieri", alla fine dei conti non è altro che un insieme attuale delle configurazioni stabili dei miei neuroni: la mia memoria. L'unica vera testimone del passato diventa uno stato presente, come del resto lo sono altre configurazioni neurali che rappresentano l'unica prova del futuro: le aspettative, le previsioni, le proiezioni mentali; tutta questa roba è solo presente, uno stato della materia, una forma dell'adesso.</span><br />
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></i>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: sì, ma io nel frattempo divento vecchio e una come quella me la scordo.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Conte P</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> ecco, l'invecchiamento a cui, nella sua semplicità, lei accenna, caro Tacchino, il fatto che la materia abbia stati successivamente sempre più disordinati, è l'unico processo ancora indissolubilmente legato al tempo di cui abbiamo bisogno. Probabilmente è proprio il significato ultimo del tempo.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: boh, io mica ho capito bene questa storia. Me lo fa qualche esempio? A proposito, quel whisky, se non lo beve lei, quasi quasi...</span><br />
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Conte P</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> prenda pure, ma non starà esagerando? Ormai è quasi sdraiato su quella poltrona. Allora, dicevo, il concetto non è di certo nuovo, sicuramente anche lei, che legge solo fumetti, si sarà imbattuto in qualche massima del tipo "il passato esiste solo nella memoria, il futuro nell'immaginazione" oppure "il passato non è più, il futuro non è ancora, esiste solo il presente". Beh, diciamo che queste massime forse vanno nella giusta direzione. D'altronde gli animali fanno proprio questo: vivono esclusivamente nel presente. Voleva un esempio per la sua mente elementare? Quando, uscendo di casa, lascio Piero, il mio segugio, da solo, comincia a guaire inconsolabilmente </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">come se non dovesse più vedermi, </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">anche se ormai dovrebbe essere abituato al mio rientro dopo un'ora al massimo. E al mio ritorno mi dedica ogni giorno la stessa accoglienza che mi ha riservato lo scorso inverno al mio ritorno dal Borneo, un viaggio durato più di tre mesi. Per un cane un'ora o tre mesi è uguale: non ha il senso del tempo. S</span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">olo gli umani mostrano di avere questo concetto nel loro software. E nemmeno tutti: i bambini, fino a quando non assimilano il <i>meme</i> del tempo dai genitori, ragionano esattamente come gli animali. E' per questo che mal sopportano anche il minimo dolore: lo vivono come se dovesse durare per l'eternità, come se fosse diventato il loro stato stabile. Non hanno l'idea di evoluzione, di cambiamento.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Certo, c'è da dire che il meme tempo è stato il motore della nostra evoluzione, dello sviluppo della nostra cultura: senza l'esperienza del passato e senza la pianificazione del futuro noi non staremmo qui a sorseggiare whisky scozzese, saremmo arrivati al massimo allo stadio di cacciatori/raccoglitori. Ma stasera parliamo di realtà fisica, non di cultura.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: E meno male, che io con la cultura non ci ho mai fatto pace. Ma lo sa che sulla storia dei bambini forse ci ha preso? Mia figlia piccola quando mi chiede quanto manca a Natale, che le risponda due giorni o sei mesi reagisce sempre allo stesso modo: s'imbroncia e dice: "noooo, è troppo tempo". </span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Conte P</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> esatto. Ha mai provato a spiegare a un bambino piccolo il significato di <i>domani</i>? Facilmente si confonderà con la storia che il <i>domani</i> di ieri è l'<i>oggi</i> di oggi.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Vabbé, si è fatto tardi, io andrei, vuole che l'accompagni? Non mi pare troppo in forma.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: Nooooo, tranquillo, sono a posto, se solo mi dà una mano a trovare la macchina... a proposito, ricorda di che colore è?</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Conte P</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: </span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"> dovrebbe riconoscerla dalla ammaccature, se non erro ha ancora lo stesso catorcio a bordo del quale ho avuto il piacere di conoscerla oltre dieci anni fa. Solo una raccomandazione prima di accomiatarci: la prego di ritenere le vaghe chiacchiere di stasera un semplice scambio di opinioni tra vecchi amici, non si sogni neppure di farne cenno su quel suo blogghetto, ne andrebbe della mia reputazione di uomo con i piedi per terra.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
<i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tacchino</i><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">: Ovvio, sarò una tomba. Burp.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div>
************************************************************</div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><i>Disclaimer:</i></span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">i personaggi citati e le vicende qui narrate, incluso questo disclaimer, sono di fantasia, e non hanno alcun legame con personaggi esistenti o vicende realmente accadute.</span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-63667131049064272642013-12-20T09:12:00.003+01:002013-12-20T09:31:43.959+01:00Informazione di servizio (con rilevante impatto tecnologico)<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una serie di circostanze lavorative, non scevre da una oggettiva convenienza economica, hanno fatto sì che nelle ultime settimane io mi sia dotato di uno di quei moderni strumenti di comunicazione che qualcuno ha ironicamente battezzato, traducendo in maniera letterale dall'inglese, furbofoni.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Inutile elencare qui i mille vantaggi che un attrezzo del genere dà all'utente, sicuramente non indispensabili alla sopravvivenza ma ai quali è sin troppo facile abituarsi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nonostante le mie resistenze iniziali (confermate dal fatto che sono passati più di 6 anni dalla commercializzazione dei primi Iphone) il tempo di assuefazione è stato brevissimo: dopo due giorni già non avrei più potuto fare a meno della versatilità dell'oggetto e soprattutto della sensazione "tutto in uno" che un minimalista inveterato come me apprezza enormemente.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Di seguito una breve lista delle principali applicazioni da cui ormai mi sento dipendente:</span><br />
<br />
<ul>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">WhatsApp e Email, inutile approfondire,</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">RomaBus, ti consente di conoscere il tempo di attesa dei bus, indispensabile per un viaggiatore metropolitano che si rispetti, dà l'innegabile vantaggio di poter pianificare percorsi alternativi,</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">IlMeteo, più o meno come sopra, aiuta anche con l'abbigliamento (vedi apposito <a href="http://taccuino22.blogspot.it/2013/12/regole-di-sopravvivenza-per-viaggiatori.html">manuale di sopravvivenza</a>), </span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Kindle (App di lettura), consente di riempire gli spazi vuoti della vita (attesa all'ufficio postale o brevi tratti su mezzi pubblici in caso non abbiate il vostro fidato libro con voi) leggendo brani della vostra libreria personale. Ottimo anche per leggere in formato "libro" i testi provenienti da web (pdf o post da blog) inviati alla vostra libreria tramite applicazione <i>Push To Kindle</i> di Google Chrome (raccomandatissima). L</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">a funzionalità <i>Ebook </i>di un qualsiasi furbofono manda direttamente in pensione i vecchi lettori Kindle "fisici" (non avrei mai pensato di dover usare due aggettivi del genere -vecchio e fisico- per un aggeggio supertecnologico uscito da appena qualche anno e che per me costituiva fino a l'altro ieri il massimo della virtualità, vedi apposito </span><a href="http://taccuino22.blogspot.it/2012/09/impressioni-di-settembre-kindleide-2.html" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">panegirico</a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">). I vantaggi della versatilità e del "sempre con te" propri dello smartphone surclassano quello dello schermo non retroilluminato del Kindle,</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Radio FM, ha completamente sostituito la mia fidata radiolina per l'ascolto del TG mattutino, ha una ricezione dieci volte migliore,</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Twitter, sempre connessi al<a href="https://twitter.com/sigtacchino"> mondo che ti interessa</a>,</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ruzzle e QuizCross, anche i tacchini giocano,</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fotocamera e Video, manco a parlarne.</span></li>
</ul>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci sentiamo tra qualche mese con un altro aggiornatissimo post sulle novità tecnologiche. (un'anteprima sul frullatore ad immersione potrebbe essere un'idea).</span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-33177095298241578412013-12-14T08:40:00.002+01:002013-12-14T08:42:08.258+01:00Carnevale della matematica #68<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJEx8fQlFkpbSyWGkJqDl-eos1X6p69Kxv3KvDnqlxhpumIQFXVaN5J8Q60YoUJ3hj8cVy8dP0ePtewcusyrnzTAGQNeQgcwf2Z5AYKQ6j2MTo4RiZkinNAliRd5HrS_HnrDO55LSL6Azz/s1600/Carnevale_Matematica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJEx8fQlFkpbSyWGkJqDl-eos1X6p69Kxv3KvDnqlxhpumIQFXVaN5J8Q60YoUJ3hj8cVy8dP0ePtewcusyrnzTAGQNeQgcwf2Z5AYKQ6j2MTo4RiZkinNAliRd5HrS_HnrDO55LSL6Azz/s320/Carnevale_Matematica.jpg" height="243" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Questo mese il Carnevale è ospitato da <a href="http://maddmaths.simai.eu/divulgazione/carnevale-della-matematica-68-14-dicembre-2013-il-tempo/">Maddmaths!</a>. Si parla di tempo. Al momento non mi vengono in mente argomenti più pressanti e attuali.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'umile Tacchino partecipa con il <a href="http://taccuino22.blogspot.it/2013/12/una-questione-di-unita-di-misura.html">post sullo spaziotempo</a> e le sue unità di misura.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Buona lettura.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-35049213616983990392013-12-07T17:35:00.001+01:002013-12-10T18:29:04.092+01:00Una questione di unità di misura<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Considero la platea del Taccuino (il solito paio di lettori al lordo di mia cugina) sufficientemente raffinata per avere quanto meno un'idea grossolana delle implicazioni della teoria einsteiniana della</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Relativit%C3%A0_ristretta" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Relatività Ristretta</a><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> sulla misura del tempo e dei "paradossi temporali" (1) ad essa connessi. Spargerò comunque dei link qua e là per chi volesse approfondire (2).</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La teoria della RR ha introdotto, tra l'altro, il concetto di <i>spaziotempo</i>: l'universo avrebbe una struttura quadridimensionale, con tre dimensioni spaziali e una temporale. Si stabilisce un'equivalenza tra spazio e tempo a livello fondamentale (ognuna delle quattro dimensioni è una coordinata spaziotemporale di un evento), con alcune conseguenze dirette che paiono a prima vista quantomeno strambe.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutti prima o poi si imbattono in una qualche versione del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_dei_gemelli">paradosso dei gemelli</a>: presi due gemelli, quello che viaggia nello spazio per lungo tempo a velocità sufficientemente elevate, al suo ritorno si ritroverebbe molto più giovane dell'altro, rimasto ad attenderlo sulla Terra; il tempo per il viaggiatore spaziale scorrerebbe quindi in maniera rallentata rispetto agli standard terrestri.</span><br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh38WRrCXZ_enSdoflKV72qKOWgGGgVUNEHJ9nJlP9W_BwaFE8ENXqcQU8WbyjWFoZteOW6gHjfOnHC3oBZbmrvg-Uo_IwLFRqaJPlFJfHUkd6d8prZw7zzvrVGfC3PywBHjNCS2qOhYSBp/s1600/200px-JRichardGott1989.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh38WRrCXZ_enSdoflKV72qKOWgGGgVUNEHJ9nJlP9W_BwaFE8ENXqcQU8WbyjWFoZteOW6gHjfOnHC3oBZbmrvg-Uo_IwLFRqaJPlFJfHUkd6d8prZw7zzvrVGfC3PywBHjNCS2qOhYSBp/s200/200px-JRichardGott1989.jpg" width="155" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small;">Piuttosto bizzarro, non trovate?</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Durante una delle mie solite sgambate mattutine che spaccio per allenamenti, ascoltando un podcast (<a href="http://www.auditorium.com/eventi/podcast?id_podcast=5224388&start_id=5193497it">che trovate qui</a>), mi sono imbattuto in quello che mi è parso un succoso esempio per capire le grandezze in gioco: q</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">ualche anno fa un giornalista chiese all'astrofisico </span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/John_Richard_Gott_III" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Richard Gott</a>:<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> "mi scusi, signore con la giacca turchese, se è vero che il tempo è in qualche modo assimilabile allo spazio, e se è vero che viaggiamo così facilmente attraverso lo spazio, come mai non riusciamo a viaggiare allo stesso modo attraverso il tempo?". La risposta del bizzarro scienziato fu fulminante quanto sibillina: "il problema è che viaggiamo troppo poco anche attraverso lo spazio". </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Proviamo a capirci qualcosa, e d</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">iamo qualche dato su quelli che riteniamo i nostri mirabolanti viaggi spaziali: ad oggi l</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">a più lunga distanza che un uomo abbia mai coperto credo sia il viaggio verso la Luna. Circa 384.400 Km, se ci ostiniamo ad utilizzare questa unità di misura così strettamente legata al nostro limitato punto di vista terrestre. Se preferissimo invece un'unità di misura più "assoluta", indipendente dal sistema di riferimento utilizzato, le cose cambierebbero. In fisica si utilizza in questi casi una costante che fa al caso nostro: la velocità della luce nel vuoto, pari a circa </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">300.000 Km/sec.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> La distanza della Luna, misurata in questi termini, diventa di appena 1,3 secondi luce. Capirete, con tutta la nostra tecnologia (la Ferrari, il Concorde, il Freccia Rossa, lo Shuttle) al massimo siamo riusciti a portare in giro esseri umani per distanze nell'ordine del secondo luce. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Passiamo ai nostri viaggi temporali: <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sergej_Konstantinovi%C4%8D_Krikal%C3%ABv">Sergei Krikalev</a> è l'uomo che attualmente detiene il record di permanenza in orbita, con oltre 800 giorni. E' stato calcolato (anche dal sottoscritto, vedi successiva nota 3) che, cumulando le distanze percorse nelle sue missioni a velocità orbitali (la stazione spaziale sulla quale ha trascorso il suo tempo sfreccia a circa 7,7 Km al secondo, oppure 27.500 Km all'ora se preferite lo standard automobilistico), e considerata la storia dei gemelli e la teoria einsteiniana, abbia viaggiato nel futuro per circa 0,02 secondi totali (3).</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ricapitolando: 1,3 secondi del primo esempio e 0,02 secondi del secondo esempio. Si tratta di numeri del tutto comparabili, non trovate? Nemmeno due ordini di grandezza di differenza. Viaggiamo già attraverso il tempo in maniera più o meno coerente con quanto facciamo attraverso lo spazio. </span></span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il problema è che viaggiamo troppo poco attraverso lo spazio. </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutto qua.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">La coerenza delle distanze nello spaziotempo diventa, se considerata da questa angolazione, una mera questione di unità di misura: basta adottare quella giusta, una unità assoluta, standardizzabile in maniera indipendente dalla nostra dimensione umana, che tutto diventa più coerente, più misurabile, e anche lo spaziotempo ai miei occhi sembra più comprensibile.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sicuramente sto semplificando, forse mi sfugge qualcosa, ma questo livello di complessità è il massimo che un pennuto come il sottoscritto possa permettersi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><b>Note</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">(1) Le virgolette sono d'obbligo: non si tratta di veri e propri paradossi ma di esempi teorici con conseguenze lontane dal senso comune anche se del tutto coerenti con la teoria.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">(2) Non si senta offeso nessun fisico relativistico che per malaugurato caso si imbattesse in queste umili pagine.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">(3) (aggiunta in un momento successivo alla prima pubblicazione
del post.) Su richiesta di un solerte lettore ho approfondito la questione del
calcolo dello spostamento nel tempo di un sistema “viaggiante” (nel nostro
esempio, l’astronauta) rispetto a un altro “fermo “ di riferimento (un uomo sulla Terra). Con mia meraviglia ho scoperto che il calcolo è piuttosto
semplice, a conferma dell’estrema eleganza della teoria. Quindi è con grande piacere che vi propongo la </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">RICETTA PER CALCOLARE QUANTO SI VIAGGIA NEL TEMPO: si prende
il tempo trascorso sul sistema viaggiante e lo si divide per la radice quadrata
di uno meno il rapporto tra la velocità del sistema viaggiante al quadrato
diviso la velocità della luce al quadrato. Quello che ottenete è il tempo
trascorso per il sistema “fermo”. A questo punto sottraete il tempo del sistema
viaggiante e il gioco è fatto. Ho fatto la prova con l’esempio dell’astronauta
e dei 0,02 secondi, mi torna alla perfezione. Ho pure urlato Eureka, spero mia
moglie non abbia sentito.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"> </span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-8927433256727568812013-12-03T18:15:00.000+01:002013-12-08T15:11:46.100+01:00Manuale di sopravvivenza per viaggiatori metropolitani. Capitolo Uno: l'abbigliamento<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il vero Viaggiatore Metropolitano si riconosce da come si muove, da quello che dice o meglio non dice, dai tragitti che predilige. Ma anche da come si veste.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">L'abbigliamento è la caratteristica più evidente tra quelle che denotano un pendolare metropolitano scafato e tosto distinguendolo dai semplici U.O.M.P. (Utilizzatori Occasionali di Mezzi Pubblici).</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> In un torrido pomeriggio di luglio o in una gelida sera di gennaio, indossare il capo giusto fa la differenza tra una serena passeggiata nell'intestino tenue della città e una vera e propria discesa agli inferi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E' per questo che voglio mettere la mia ultradecennale esperienza al vostro servizio e offrirvi alcuni riferimenti (più precisamente: tre regole, quattro premesse, cinque casi pratici e due postille) per diventare anche voi Viaggiatori Originali Metropolitani Indubbiamente Tosti e Inossidabili (V.O.M.I.T.I.).</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Regola Uno</b>: controllate sempre di persona la </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">temperatura</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> esterna. Io ho montato un termometro fuori alla finestra della cucina, lo consulto ogni mattina, subito dopo aver acceso sotto al caffè.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Non fidatevi MAI di quello che leggete sui siti del meteo, che ascoltate al TG o che vi annuncia al telefono vostra suocera: esagerano sempre: aggiungere tre gradi d'estate e toglierne tre d'inverno fa notizia e desta interesse. Ma è da U.O.M.P.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Regola Due</b>: in caso di pioggia evitate in ogni modo gli ombrelli pieghevoli. Se piove poco sono inutili e tranquillamente rimpiazzabili da un cappuccio o un cappello, se piove parecchio riparano a malapena il cranio e al minimo refolo di vento si accartocciano. Se si prevede pioggia (in questo caso, ma solo in questo, un'occhiata ai siti del meteo non fa male) meglio un ombrello classico: ci sarà un motivo se ha lo stesso design da svariati secoli senza soffrire di obsolescenza.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<b style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Regola Tre</b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">: vestitevi sempre come se ci fossero almeno 7° o 8° più di quanto indica il termometro della Regola Uno. Il perché è spiegato in dettaglio nei seguenti Casi Pratici.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>Premesse alla trattazione dei casi pratici:</i></span><br />
<ol>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per la trattazione dei casi che seguono si considererà la temperatura </span><i style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">t</i><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> rilevata alle 7.30 di mattina, ora standard di preparazione caffè di un pendolare metropolitano medio.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nei casi si tratterà solo degli indumenti di copertura della parte alta del corpo (dalla cintola in su). </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Per la parte bassa fate come vi pare: a meno che non siate tipi da pantalone di velluto a coste e stivali Timberland da boscaiolo in pieno Agosto, non è facile commettere errori grossolani.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Mi rendo conto che i casi sono un po' troppo incentrati su capi maschili. Perdonate l'apparente androcentrismo dovuto con tutta probabilità al fatto che sono uomo, e provate ad adattare le regole ai capi femminili. Non dovrebbe essere così difficile trovare le equivalenze adatte.</span></li>
<li><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nell'analisi dei casi, si tenga sempre presente che il corpo umano </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">produce all'incirca 100 Watt di calore in maniera continua, anche a riposo. Si consideri inoltre che il vagone della metro o il bus che vi accingete a prendere questa mattina (se avete controllato <i>t</i> alle 7,30 si presuppone che, come ogni pendolare medio, anche voi viaggerete all'ora di punta) conterrà almeno 100 corpi, che fanno un bel radiatore da 10 KW sempre acceso, d'estate e d'inverno.</span></li>
</ol>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Casi pratici</b></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b><br /></b></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Caso<i> t</i>>20°: la T-shirt (o qualcosa che le si avvicini molto, tipo abitini leggerissimi svolazzanti per le pupe o canotte per i bulli) è l'unico capo di abbigliamento permesso per la zona dalla cintola in su. In caso contrario preparatevi a sopportare le pene dell'inferno. Se ricordate la ancora premessa 4, vi renderete facilmente conto che qualsiasi cosa oltre la maglietta è di troppo. Non contate sul supporto di aria condizionata o finestrini, sarebbe come precipitare da sessanta metri d'altezza facendo affidamento sulla suola ammortizzante delle vostre Nike. Se avete, come me, problemi di etichetta (fate un lavoro in cui è necessario indossare una divisa, sia essa una tuta da operaio o un completo con giacca e cravatta) organizzatevi: lasciate tutto quello che potete in ufficio o in fabbrica, cambiatevi lì appena arrivate e spogliatevi prima di andare via. Ne va della vostra sopravvivenza.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Caso 12°<<i>t</i><20°: T-shirt + camicia. Tranquilli. Ricordatevi del termosifone da 10 KW sempre acceso e aggiungeteci che appena t va sotto ai 20° ci sarà la gara a chiudere ermeticamente finestrini e oblò per paura degli spifferi e dei colpi di freddo sempre in agguato. Se vi state chiedendo se soffrirete il freddo durante i pochi minuti di attesa alle fermate esterne, sappiate che tre minuti di leggero fastidio valgono bene la salvezza dalla sofferenza una volta a bordo. Per quanto riguarda i tragitti a piedi, tenere un passo veloce vi terrà caldi a sufficienza per resistere anche alle temperature minime del caso in questione.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Caso 7°<<i>t</i><12°: T-shirt + camicia + giacca light (intendo giacca dell'abito o giubbino sfoderato, dimenticate roba imbottita o pelosa). Per le motivazioni si riporta al caso precedente.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Caso 1°<<i>t</i><7°: Avete il permesso di aggiungere all'abbigliamento del caso precedente un gilet di lana o sostituire la giacca light con qualcosa di più consistente, tipo giacca a vento leggera. Sono inoltre ammessi guanti, sciarpa e cappello, soprattutto per chi, come il vostro V.O.M.I.T.I. con la tessera numero Uno, soffre di canizie precoce ed espone la glabrità del proprio cranio alle intemperie. In nessun caso voglio vedervi con piumini trapuntati tipo omino michelin o parka con cappucci in pelo di marmotta che farebbero sudare un esquimese. Dovreste vergognarvi solo per averci pensato. </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Guardate sempre con disprezzo chi indossa capi antartici: sicuramente non vi trovate di fronte a veri </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">V.O.M.I.T.I.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Caso<i> t</i><1°: </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">difficile che questo caso si presenti nelle zone temperate che fanno da ecosistema alla maggior parte degli attuali lettori di questo blog; sono tuttavia consapevole delle potenzialità di espansione </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">verso ogni latitudine </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">della mia platea; pertanto sappiate, voi aspiranti V.O.M.I.T.I. delle regioni fredde, che sono permessi piumini corti non troppo imbottiti, da indossare rigorosamente sull'accoppiata standard T-shirt e camicia, senza strati intermedi.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E ricordate: la dignità prima di tutto.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>Postille</b></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Postilla ai casi pratici: s</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">e c'è qualche pignoletto che mi scrive che non ho affrontato il caso t=20° (o t=12°, o t=7°, o t=1°) giuro che mi metto a gridare come una pazza.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Postilla generale: avete appena finito di leggere il Capitolo Uno delle </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Regole di sopravvivenza per viaggiatori metropolitani. Per quanto riguarda il Capitolo Due, non ci contate troppo: s</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">e viene viene, se no, fatevene una ragione.</span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-8647800547627027580.post-63088839706309540922013-11-14T11:14:00.000+01:002013-11-15T20:57:40.940+01:00Il Capotavola<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il Comitato Direttivo della EX.treme Ltd. si riunì il primo lunedì del mese come ormai faceva da trentacinque anni a questa parte e, come in ogni riunione di settembre, l'ordine del giorno prevedeva, tra l'altro, l'approvazione degli obiettivi per l'anno successivo e la discussione sulle strategie di vendita. Il lungo e stretto tavolo rettangolare era circondato da undici poltrone in pelle nera di cui solo una, quella con i braccioli e lo schienale alto, era collocata in corrispondenza di uno dei lati minori, posizione che un qualsiasi avventore esterno avrebbe riconosciuto senza troppe difficoltà come il Posto d'Onore. Come di consueto, i Membri Anziani del Comitato Direttivo al loro arrivo trovarono la poltrona bracciolata già riempita dalla figura sottile e dinoccolata del Presidente Esecutivo del Comitato Direttivo; a dire il vero sembrava sedesse lì da anni, </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">impeccabilmente elegante nel suo consueto gessato blu e </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">con l'abituale atteggiamento del capo leggermente ricurvo sul petto. Nonostante la temperatura esterna fosse ormai gradevolmente settembrina, l'impianto di condizionamento pompava aria a 16° a umidità stabilizzata, l'ideale per permettere a tutti i membri di rimanere all'interno dei completi su misura, come d'obbligo in presenza del PrEsCoDir.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il Presidente era nato centootto autunni prima. Dai primi anni '90 la sua partecipazione alle riunioni del CoDir era diventata sempre più silenziosa; all'inizio il cambiamento era percepito dai Membri Anziani del CoDir come un gradevole smussamento di quegli spigoli di aggressività che sempre ne avevano contraddistinto gli interventi ed era stato accolto benevolmente; poi anche gli ultimi residui di brio e di grinta tipici dell'uomo di polso cedettero il posto a</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> muti cenni di assenso o di diniego col capo nei </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">momenti decisionali</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">, di solito con il sostegno fattivo del Segretario di Direzione che, rimanendo all'impiedi, </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">con un fazzoletto di organza recante le iniziali JLM, gli </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">asciugava diligentemente il mento dalla bava biancastra che colava dalla bocca semiaperta. In un giorno di primavera, durante l'approvazione del Bilancio 1995, i Membri Anziani del CoDir si accorsero che né i </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">cenni di assenso</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> né lo scorrere di bava mutavano più l'immobilismo del suo volto; il robusto Segretario di Direzione, dopo aver constatato che il respiro non increspava più le labbra presidenziali e che le membra stavano cominciando a irrigidirsi, dopo un breve e sussurrato consulto con i Membri Anziani, pensò bene di continuare a sostenere il PrEs sulla sua poltrona bracciolata: entro la giornata si doveva approvare il Bilancio, la Borsa Valori avrebbe aperto da lì a poche ore e non si poteva rischiare la mancanza della Guida Suprema in un momento così delicato e improcrastinabile. L'alternativa, proceduralmente corretta, rappresentata dalla scelta di una nuova guida, avrebbe avuto conseguenze nefaste, tra le quali non ultima l'apertura di una guerra senza esclusione di colpi all'interno del Comitato, con sicure e irrecuperabili ripercussioni sulla già labile stabilità interna e sull'immagine che ne avrebbe avuto il mercato. La cosa parve funzionare, il PrEsCoDir rimase al suo posto in quella e nelle future decisioni delicate e improcrastinabili (momenti che, come potete immaginare, si susseguono senza soluzione di continuità </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">nella vita aziendale, soprattutto in quella di una realtà dinamica come la </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">EX.treme Ltd</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">) e col suo Ruolo dava ufficialità a tutte le determinazioni. Da allora la sua presenza alle riunioni fu sempre silenziosa, ma sufficiente ad approvare le linee del CoDir, come del resto previsto dal </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Regolamento Ufficiale delle Riunioni del Comitato che i Membri Anziani </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">del CoDir si erano affrettati a modificare, inserendo </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">opportunamente il principio del silenzio-assenso </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">tra il paragrafo dedicato all'orario estivo e le norme sui rimborsi carburante. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Durante i primi tempi si presentò il problema dell'odore: dapprima si decise, per silenzio-assenso, che all'interno della sala riunioni la temperatura dovesse conservarsi sempre a 10 gradi; dopo qualche giorno neanche questo accorgimento tampone fu sufficiente e il Comitato dovette affidarsi, con le solite procedure decisionali, a una squadra di esperti quanto discreti tassidermisti, i migliori su piazza. I risultati furono oltre le aspettative; </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">in ogni caso</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> gli imbalsamatori raccomandarono che la temperatura, per preservare i delicati colori naturali dell'incarnato del PrEsCoDir, non avrebbe mai dovuto superare i 18 gradi. I tessuti del Presidente risposero bene a queste cautele termiche che, coadiuvate da un'abbondante impiego di creme oleose di importazione, preservarono una parvenza di morbidezza epidermica che poteva essere facilmente scambiata per un piacevole indice di buona salute, considerata l'età anagrafica del PrEsCoDir.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutto filò liscio fino a quando uno dei Membri Anziani del CoDir fu vittima di un incidente automobilistico che lo obbligò a un lungo periodo di ospedalizzazione. Di regola in questi casi il Comitato avrebbe dovuto eleggere un Membro Temporaneo che lo sostituisse nelle sue deleghe, e fu subito chiaro che l'ingresso di un esterno, per di più temporaneo, in questa ormai consolidata procedura di governo aziendale avrebbe costituito un rischio non trascurabile.</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quel lunedì di settembre del 2013, oltre alle strategie di vendita e agli obiettivi 2014, all'ordine del giorno c'era proprio questa delicata questione. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fu deliberato di procedere con trasparenza. </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il Membro Temporaneo fu convocato e fu messo al corrente della situazione; questi, per il bene aziendale, comprese </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">lo stato delle cose </span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">e accettò l'incarico senza troppe riserve, se non quella comprensibile di essere promosso a Membro Anziano. D'altronde la vita della EX.treme Ltd doveva andare avanti.</span>Tacchinohttp://www.blogger.com/profile/06601772143427349988noreply@blogger.com3