martedì 28 febbraio 2017

Cigni e catastrofi varie

Ricevo e pubblico da un membro clubbico:

Recentemente a Davos nel corso del Forum economico globale Cristine Lagarde, managing director del Fondo Monetario Internazionale,  ha affermato che l'economia mondiale rischia un "cigno nero" che avrebbe effetti devastanti, se si ripetessero nel 2017 in maniera negativa tutti gli elementi di rottura che sono ipotizzabili sulla base di quanto accaduto nel 2016.
Il termine “cigno nero” ci riporta ad un best seller di qualche anno fa del quale consigliamo la lettura (o la rilettura) a tutti ma in particolar modo a chi si occupa di audit: “Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita” di Nassim N. Taleb.
I cigni neri sono eventi rari, di grandissimo impatto e prevedibili solo a posteriori, come l'invenzione della ruota, l'11 settembre, il crollo di Wall Street, l’affondamento del Titanic, il successo di Google o di Apple oppure appunto la scoperta di cigni dal colore nero da parte degli europei arrivati in Australia, persone la cui esperienza aveva fino allora fatto credere che tutti i cigni fossero bianchi. Un singolo evento è stato sufficiente a invalidare un convincimento frutto di un'esperienza millenaria. Gli effetti dei cigni neri sono spesso incontrollabili e devastanti proprio perché sono imprevisti. Se il rischio di un attentato con voli di linea fosse stato concepibile il 10 settembre, le torri gemelle sarebbero ancora al loro posto. Se i modelli matematici fossero perfettamente applicabili agli investimenti, non assisteremmo ai periodici shock dei mercati finanziari. Quasi mai ci si aspetta un evento straordinario che possa sconvolgere la vita persino quando un evento simile è già accaduto in passato e ci sono i presupposti perché si verifichi di nuovo, figuriamoci quando si tratta di un evento sconosciuto e imprevedibile. In altre parole tendiamo sempre a scartare le “code” della curva gaussiana, gli estremi, ed invece è proprio li che dovremmo concentrare ancor di più la nostra attenzione. Rielaborando temi di Hume, Mill e Popper, Taleb indaga su alcuni errori, ampiamente diffusi nel comune ragionamento, che ci ostacolano nell’individuare possibili cigni neri:
  •      la fallacia narrativa: cerchiamo di trovare a posteriori delle giustificazioni ai fatti accaduti, a prescindere dalla loro veridicità
  •      le prove silenziose: ci basiamo solo su ciò che conosciamo, ma ciò che non conosciamo potrebbe capovolgere le nostre convinzioni
  •      la fallacia ludica: il pensare che il rischio sia statisticamente controllabile come le probabilità al casinò

Le nostre convinzioni, anche le più radicate, dovrebbero sempre essere messe in discussione, soprattutto quando ci appaiono scontate. Proprio così, forse, potremmo avvistare un cigno nero che ci si sta avvicinando.