Gianni: Aspetta, aspetta, prima di sentire come va a finire vorrei capire meglio. Mi pare che il sistema di selezione del candidato che utilizzano i Popolarculisti sia un processo che non premia chi si contraddistingue per caratteristiche diverse dagli altri nel momento iniziale, giusto?
Franco: Beh, il tipo che ha vinto è il più fortunato...
G: Mi spiego meglio: prima di cominciare il torneo di selezione (i 9 gironi eliminatori e la finale di lancio del tallero) il vincitore non aveva nessuna caratteristica diversa dagli altri, nemmeno la fortuna. La sua caratteristica di vincente (e di fortunato) è stata individuata solo per convalida retroattiva: vedo chi vince il torneo (da notare che è necessario che lo vinca qualcuno) e scelgo questo, perchè a conti fatti è stato il più fortunato.
F: Sì, ho capito cosa intendi, all'inizio erano tutti uguali, il vincitore è stato individuato solo ex-post in base al percorso che aveva effettuato in gara. Ma non è così in tutti i tornei?
G: Non proprio. Prendiamo un torneo di tennis: anche lì il vincitore lo individui solo alla fine, ma puoi giustificare la sua vittoria nelle gare con caratteristiche che aveva fin dall'inizio (che so, era il più forte, o il più in forma, o il più allenato su quel tipo di terreno). Nel torneo organizzato dai Popolarculisti la questione è diversa, all'inizio non c'è nessun motivo apparente per cui un candidato dovrebbe imporsi sugli altri. E' un po' come la questione di Eva mitocondriale che ho letto l'altro giorno sul blog di un amico. Anche questa donna la puoi individuare solo ex post, la puoi incoronare Eva mitocondriale solo retroattivamente, a torneo concluso. All'inizio era indistinguibile dalle altre donne, e anche alla fine non riesci a distinguere quale caratteristica ne ha fatto la vincitrice. E' successo e basta. Una doveva esserci. Se non era lei era un'altra. E' un meccanismo algoritmico.
F: Sì, lo sai solo alla fine cosa è successo, solo la vittoria finale giustifica la storia precedente e non il contrario.
G: Un po' come la fortuna di essere vivi. Il fatto di essere vivi è la dimostrazione di un culo pazzesco: presuppone che, da quando esiste la vita su questo pianeta, nessuno dei miei milioni di antenati (mia madre, mia nonna, la mia bisnonna e così indietro fino agli organismi unicellulari che posso considerare miei antenati diretti), dico nessuno di loro è morto prima di avere una progenie. E dire che sono vissuti in tempi difficili! Se consideriamo solo la storia di homo sapiens sono migliaia di generazioni di guerre, carestie, malattie, pericolose battute di caccia, senza parlare degli antenati della nostra specie... A considerarlo adesso è una fortuna inimmaginabile, molto più di vincere un torneo di 10 sfide di testa o croce.
F: Vista da questo lato è davvero straordinario, sembrerebbe sovvertire ogni calcolo delle probabilità, ogni statistica. Però il ragionamento è incontrovertibile. Mi passi un'altra fetta di sacher? E' buonissima...
G:Ok, tu intanto va avanti con la storia delle elezioni su Lostz, com'è che va a finire?