E' che a volte non riesco a capire come faccia uno come me ad avere ancora degli amici, una compagna, un minimo di relazioni sociali e a non essere rimasto solo come Babbo Natale a ferragosto. Ho un carattere insopportabile: sono scorbutico, petulante per le quisquilie di cui sono maniaco e superficiale per il resto, soffro di un inguaribile complesso di superiorità basato sul nulla e guarnito da finta modestia, sono innamorato delle mie abitudini, sono quasi sempre musone e taciturno, tranne quando parlo ad alta voce per coprire quello che dicono gli altri ed imporre il mio pensiero, ho un senso dell’umorismo che reputo irresistibile (è che sono anche presuntuoso) ma che a malapena riesce a strappare un sorriso a chi per pietà non mi vuole deludere.
Eppoi sono romantico come una racchetta elettrica per zanzare, elegante come uno schizzo di piscio sulla tavoletta del cesso, generoso come Zio Paperone quando gli gira male, e con la vecchiaia mi sto scoprendo sempre più intollerante verso il prossimo e geloso dei miei spazi vitali: ieri in fila al supermercato c’era una signora dietro di me che mi si era azzeccata troppo ed ero lì per lì per tirarle una gomitata nelle narici. In metro rimango sempre in piedi perché sedersi significherebbe avere il culo a contatto con quello del merluzzo che mi sta accanto. Sono miope, pelato e dimentico le date importanti. E non ce l'ho nemmeno grosso.
Ma nemmeno un pregio che dia un minimo valore alla mia esistenza? Mi vanto spesso di non essere ipocrita, ma se rileggo qui sopra comincio a dubitare anche di questo. Principi morali credevo di averne, mappoi le mie porcate le ho fatte e senza troppi indugi. Una volta perlomeno frequentavo l'arte, apprezzavo il cinema, ma ultimamente a detta di alcuni non riesco nemmeno ad essere toccato da capolavori indiscussi, alberi della vita e simili.
Davvero non comprendo come faccia tutta questa gente che ho attorno a non fuggire schifata, ma anzi ad avvicinarsi… non è che si sono coalizzati e mi vogliono picchiare?