mercoledì 22 agosto 2012

Infinite loop



Eschaton - schema della partita dell'8 novembre APAD

“Sta nevicando sui giocatori
ma non sul territorio.
Fanno parte della mappa,
non del fottuto territorio del cazzo.”










Talvolta è capitato che qualcuno, incuriosito dalla mole del libro che imbracciavo o dalla postura che assumevo in metro per bilanciarne il peso rimanendo in equilibrio sulle gambe senza cedere alla tentazione di sedermi (il che sarebbe stato peggio perché mi avrebbe messo ancor più in balìa degli importunatori) o inorridito dalle protuberanze gommose che mi fuoriuscivano dalle orecchie, che avrebbero potuto essere scambiate per auricolari di un sistema per l’ascolto della musica ma che poi ad un’analisi più approfondita si rivelavano essere tappi industriali Stent anti-rumore in schiuma espansa, insomma è capitato che quel qualcuno, facente parte per svariati motivi di quella relativamente ristretta cerchia di persone che si possono definire mie conoscenze, mi abbia chiesto, dopo i convenevoli, “ma questo libro, di che parla?”. Ed è lì che mi bloccavo.
Perché se mi avesse domandato qualcosa di oggettivo, che so, Quanto costa, Quante pagine ha, Quanto pesa, Quanto ti costa il suo peso, allora non avrei avuto problemi a rispondere. E anche se mi avesse chiesto giudizi di valore, tipo, Ti piace? Ti diverte leggerlo? Ti sei pentito di averlo iniziato? Beh, anche in quel caso sarei riuscito ad improvvisare una risposta.
Ma di che parla proprio non sapevo dirlo, così, all’uscita della stazione della metro. I Promessi Sposi, quello sì, so di che parla quel libro, di due tizi che provano a sposarsi, e I Fratelli Karamazov parla delle vicende di una famiglia (1). Ma Infinite Jest no.
Poi succedeva che la domanda me la portavo un po’ in giro, la ospitavo nel mio ufficio, o la pasteggiavo a mensa insieme al caffè, dopo pranzo. E provavo ad immaginare la risposta che avrei potuto dare a quel tipo lì sulla metro. Forse sarebbe stato sufficiente incentrarla sui luoghi: IJ parla di due posti, un’Accademia di Tennis e una Casa di Recupero per Tossicodipendenti. Oppure no, sarebbe stato meglio spiegare che IJ parla di una famiglia, gli Incandenza, e del loro rapporto con il separatismo quebechiano. O che parla delle relazioni, peraltro molto indirette, tra i due protagonisti (protagonisti?) Hal e Gately. Le recensioni “ufficiali” incentrano l’attenzione sul Samizdat, l’opera proibita, e dicono che IJ parla dell’intrattenimento e della dipendenza. E forse hanno ragione loro.
Ma arrivato all'ultima riga me ne sono reso conto di che parla, questo chilo viola. Non perché nelle ultime pagine venga rivelato chissà quale retroscena o esca fuori chissà quale lettura nascosta degli avvenimenti. Anzi, non succede nulla di tutto questo. E' solo che arrivato alla fine ti accorgi all'improvviso che l’oggetto del libro, quello che Wallace racconta per milleduecentottantuno pagine, ce l’hai tra le mani. Questo Infinite Jest parla di se stesso. E’ proprio questo l’intrattenimento perfetto, lo spettacolo che incanta, il vero Samizdat. Questo libro. Rimani lì a guardarlo per un attimo e poi non puoi fare a meno di tornare alla prima pagina, come se fosse la milleduecentottantaduesima e a continuarne la lettura, e ricominci a leggere pure le note, e l’intrattenimento continua, all’infinito (2).
Questa roba dà dipendenza, l’ho già detto, e bisognerebbe scriverlo sulla copertina, sotto al titolo. Non solo perché la lettura ti assorbe completamente, ogni buon libro ne è capace, ma perché ti ritrovi a considerare desiderabile comportarti come ogni singolo personaggio, nonostante siano per la maggio parte estremi, dei derelitti, degli psicopatici, gente ai margini della società, ai limiti della depressione, vicini alla bestialità. Ma vuoi essere come loro, così, per curiosità. Per amore. Vorresti provarlo, il Demerol, per sentirti come Gately e per poi avere l’occasione di disintossicarti alla Ennett (3).
Mi rendo conto che non posso chiudere la questione in quattro parole, una risposta al tipo della metro dovrò pur darla, e dovrò pur lasciare a chi passa da queste pagine la sensazione di aver perlomeno un'idea di che parla Infinite Jest, di David Foster Wallace. E allora ho provato a fare una sintesi, un bignamone, una mera esposizione dei fatti principali così come li percepivo durante la lettura; non ho fatto altro che copiare qui in basso le parole che mi appuntavo a matita sulle ultime pagine del libro man mano che la lettura proseguiva; quanto segue può risentire quindi di omissioni, linguaggio troppo colloquiale, riferimenti a cose e fatti non descritti in precedenza, insomma, potrebbe rivelarsi una vera schifezza, ma mi sembrava brutto lasciarla scritta lì, che dopo un po' la matita sbiadisce, e l'ho copiato qui, nell'imperituro mondo del web. Soprattutto quanto segue non ha nessuna presunzione di completezza, e prescinde da giudizi di valore. Ok, in neretto qualche giudizio di valore. Potete scrivermi segnalando quello che volete: errori, omissioni, travisazioni. Prometto che ne terrò conto. Dove non specificato diversamente tramite l’età di Hal o l’indicazione dell’anno, le vicende si svolgono nell’Anno del Pannolone per Adulti Depend (per la struttura degli anni sponsorizzati vedi qui). Un'ultima cosa: il numero di pagina riportato è quello dell’inizio di ogni capitolo, e intendo come capitoli solo quelli contrassegnati nell’edizione italiana (ma immagino anche nell’originale) con il pallino bianco ombreggiato (4)

Sintesi dei fatti principali narrati in Infinite Jest, di David Foster Wallace

Pag. 3: Hal Incandenza ha 18 anni, è sottoposto al test d’ammissione ad una prestigiosa università. Ma quando prova a parlare escono solo versi incomprensibili e belluini. Lo portano via. Ricorda che da piccolo ha mangiato un pezzo di muffa.
Pag. 20: Erdedy aspetta la consegna di marijuana.
Pag. 32: Hal ha 12 anni, va da un conversatore professionista e scopre che è il padre travestito.
Pag. 37: Hal riceve la telefonata di Orin.
Pag. 39: Un medico saudita riceve per posta una cartuccia e la visiona. Wardine viene maltrattata dalla madre e dal compagno di lei, Roy Tony.
Pag. 47: Hal e Mario conversano prima di addormentarsi. Orin Incandenza nella piscina condominiale a Phoenix.
Pag. 58: Hal fuma mariuana nella sala pompe dell’ETA. Don Gately durante una rapina uccide accidentalmente un importante esponente del terrorismo quebechiano. Troelsch ha il raffreddore.
Pag. 75: James Incandenza e i suoi film (in nota).
Pag. 77: Orin si paracaduta e atterra sul campo di football.
Pag. 79: Si parla di sostanze e di un sogno di Hal.
Pag. 81: Kate Gompert nell’ospedale psichiatrico e la sua crisi d’astinenza da marijuana. Schitt filosofeggia su tennis e caos. Tiny Ewell si disontossica. Varie persone rimangono incantate di fronte alla cartuccia visionata dal medico saudita.
Pag. 104: Marathe, esponente del terrorismo separatista quebechiano (gli AFR) sulla sedia a rotelle, incontra Steeply, agente dei Servizi non Specificati, nel deserto. Cazzeggio negli spogliatoi dell’ETA. Marathe e Steeply continuano il dialogo. All’ETA si visionano cartucce. Ognuno degli studenti anziani parla agli studenti giovani (detti “fratellini”) che ha in tutoraggio. Esperianza romantica di Mario con Motonave Millicent Kent nei boschi dietro l’ETA.
Pag. 151: Lyle il guru in sala pesi. Scimmia di Povero Tony, Il Vostro e C. Wo il cinese dà loro roba tagliata male e C ci rimette la pelle.
Pag. 161: Dialogo telefonico di Hal e Orin. La Ennet House. Un saggio di Hal. Report di Steeply. Elenco di terroristi separatisti. I difetti della videofonia.
Pag. 179: Analisi delle urine all’ETA. Pemulis.
Pag. 186: Anno 1960. Un uomo parla al figlio, James Incandenza, in un garage. Apad: Pemulis se ne va in giro. Allenamenti e consigli “ecco come fare per”. Messaggi scritto lasciati a Pat Montesian, alla Ennett.
Pag. 216: Programma radio di Madame Psychosis e l’edificio dell’Unione, al MIT. Avril Incandenza. La Ennett House e i dintorni. La sala pesi dell’ETA. Cose che si imparano in una struttura di recupero da dipendenza come la Ennett. Elenco di tipi di assuefazioni e di tatuaggi. Pemulis tira fuori il famigerato DMZ.
Pag. 261: Joelle Van Dyne e Molly Notkin. Joelle e James Incandenza. Joelle in overdose. Orin e Hal parlano per telefono della morte del padre e dello shock di Hal.
Pag. 307: Torneo di tennis al Port Washington Tennis Academy. Schacht e Pemulis. John Wayne. Don Gately e il suo lavoro alla Ennett. La sala comune. Storia di Orin che decide di giocare a football alla Boston University. Orin e Joelle. Crisi d’astinenza e declino di Povero Tony Krause.
Pag. 367: Corsi dei prorettori all’ETA e cronaca di Troeltsch dei risultati del torneo del PWTA. In nota telefonata tra Hal e Orin su separatismo. Tutto su Mario Incandenza. Ancora Marathe e Steeply.
Pag. 385: Regole di Eschaton. Partita di Eschaton. Come funzionano gli Aa di Boston e i loro incontri. Vari personaggi. Hellen Steeply e Orin Inc.
Pag. 457: Il presidente Gentle e la politica USA. Proiezione del film di Mario. L’avvento di Interlace e dell’intrattenimento senza pubblicità. Steeply e Marathe. Storia di Eric Clipperton.
Pag. 530: La madre di Gately. Mario e l’assenza di Madame Psychosys. Allenamenti mattutini all’ETA. Pat Montesian e Gately. Marathe e Steeply parlano degli esperimenti sul piacere. Gately guida. Gli AFR uccidono i fratelli Antitoi per cercare il master di IJ.
Pag. 587: Steeply e Marathe. Anno 1963: il padre di James Inc. vuole cambiare materasso. Hal e altri aspettano di essere convocati da Tavis. Gately e Joelle parlano della deformità.
Pag. 645: Randy Lenz e la sua mania di uccidere piccoli animali. Il sogno di Pemulis. Randy Lenz e Bruce Green. In nota: intervista di Hellen Steeply a Orin. Idris Arslanian e Pemulis parlano del modello anulare e del ciclo dei rifiuti. Storia della morte dei genitori di Green. Lenz uccide il cane di un canadese. Mario passeggia nei pressi della Ennett. Mansioni di Gately alla Ennett. Orin e l’uomo in sedia a rotelle. Il cambio di divieto di sosta alle 24.00. Rissa alla Ennett con i canadesi, Gately viene ferito.
Pag. 743: Ai public Gardens svuotano il laghetto. Un uomo in sedia a rotelle rapisce lo studente ingegnere tecnico del suono di Madame Psychosys. Cena all’ETA. Steeply e Marathe parlano di M.A.S.H. Kate Gompert e Erdedy alla Ennett. Partita Hal contro Ortho Stice, Hellen Steeply è sugli spalti, parla con De Lint e Poutrincourt. Matty Pemulis. Hal guarda i film del padre. Povero Tony esce dalla crisi. Erdedy e Gompert parlano della depressione. Primo giorno alla Ennett di Ruth Van Cleve. Randy Lenz scippa due donne cinesi. Gli AFR trovano una copia di IJ, ma non il master. Marathe alla Ennett. Nota: il gioco dei treni. Mario va in giro per le sue riprese, e parla alla madre della tristezza. Hal confessa a Mario la sua tossicodipendenza. Marathe si apre con Kate Gompert. Gli AFR interrogano Molly Notkin. Storia di Orin e Joelle. Hal prova a disontossicarsi e va all’incontro del “cucciolo dentro di te”.
Pag. 971: Gately in ospedale. Lo spettro di James Incandenza. La paura di Gately di ricadere nella dipendenza da Demerol. Adolescenza e giovinezza di Gately. I suoi sogni. Joelle e Gately. Hal al mattino presto. Ortho Stice con la fronte attaccata alla finestra. Storia di Gately e Fackelmann.

La questione IJ dovrebbe finire qui. Anche se quasi quasi...


Note:

  1. Prima di leggere IJ ho sempre messo I fratelli Karamazov in cima ai capolavori della letteratura. Arrivato a pag. 1104 mi accorgo che l’unico romanzo citato in IJ (almeno mi pare, ma sono pronto a ricevere smentite) è proprio I Fratelli Karamazov. Chiamatela coincidenza, se vi va.
  2. Confesso tuttavia che per ora mi sono fermato dopo la rilettura del primo capitolo. La tentazione di reimmergermi in IJ come se nulla fosse e la sicurezza di trovare in ogni pagina decine di dettagli che ora avrebbero un nuovo senso è infatti contrastata dal richiamo dei volumi (a) che in queste settimane si sono accumulati sul comodino e che gridano per avere la meritata considerazione.
  3. Ho provato a cercarne un paio di confezioni sul mercato grigio on-line per cominciare ad assumerlo regolarmente, ma senza fortuna. Qualche giorno dopo ho valutato l’ipotesi di iniziare a bere sul serio per poi avere l’opportunità di affrontare la fase disintossicazione in un circolo degli Aa. Ho persino cercato un modo per montare una cinepresa sul casco, per provare ad accogliere il mondo con l'afflato limpido e sereno di Mario, ad imitare da lontano la sua luce, a comprendere la sua felicità (b). Alla fine ho pensato che strizzare una pallina da tennis sgonfia sarebbe stato meno invasivo e più accettato da chi mi circonda. Giusto ora ne ho una per le mani.
  4. Spero possa servire se non altro ad orientarsi tra i capitoli in caso di seconda lettura a macchia di leopardo.
               (a) Rigorosamente cartacei, almeno per ora.
               (b) Non so se avete presente Deliverance, un film del 1972, conosciuto nella versione italiana come "Un Tranquillo Week End Di Paura" (non mi chiedete il perchè della traduzione, c'entra con il titolo come me con Bolt). Comunque: c'è un duetto chitarra-banjo che ha fatto epoca. Beh, il tipo che suona il banjo è quanto di più vicino all'immagine che ho di Mario Incandenza esista nella cinematografia mondiale.


lunedì 20 agosto 2012

Il mondo visto da qui

Le cose, viste da una certa distanza, assumono connotati più nitidi, bordi più netti, chiarezze inaspettate. Passeggiando tra le vette alpine ho capito che il mio lavoro, quello che svolgo cinque giorni su sette, duecentoventi giorni all'anno, consiste essenzialmente nell'applicare alcune procedure. E' quello che faccio da mane a sera. Di solito cerco di farlo bene, con tutto il buon senso di cui sono capace e tentando di gestire al meglio le complessità in cui inevitabilmente mi imbatto, ma alla fine si tratta di questo, applicare delle procedure. A volte capita che sia io stesso a stilare una procedura che poi qualcun'altro si troverà ad applicare, ma anche per elaborare una procedura seguo una procedura. Altre volte succede che io sia costretto a fare qualcosa al di fuori di procedura, e allora son problemi. Di solito me la cavo così: prima formulo una procedura adatta, e poi la applico. Mia moglie dice che mi comporto così anche a casa.

martedì 14 agosto 2012

Grandezze paradossali

Settenne: papo, ti voglio tanto bene.
Papo: ok, ma tanto quanto?
Pausa.
Lunga.
Settenne: tanto quanto il mio cervello.
Papo: quanto cosa?
Settenne: sì, perchè il bene che ti voglio è nel mio cervello, ma lì dentro ci sono anche altre cose, quindi se il bene che ti voglio è grande come il mio cervello, allora è ancora più grande del bene che ti voglio.
Pausa.
Papo: è davvero grande.