giovedì 6 marzo 2014

Due tweets troppo lunghi

1- L'uomo che viaggiava sui treni

Ci sei mai stata a Trieste? Trieste Centrale, 718 chilometri, sei ore e venticinque, Espresso Veloce. Io coi treni ci lavoro da quando c’avevo 21 anni, ora ne ho 75. Ho la tessera, eccola, vedi? Con questa vado dove voglio. Prima per Trieste manco c’erano i treni, ora ce ne sono due, uno alle 10,30 e uno alle 15,45, tutt’e due Espressi Veloci. I controllori quando mi vedono manco mi chiedono il biglietto, ce lo sanno che c’ho questa, io vado dove mi pare. E' che adesso c'ho da fare, scendo a Piramide, che devo pagà 'na multa, sennò oggi potevo andare a Verona. Sei mai stata a Verona Porta Nuova? 512 chilometri, quattro ore e cinque minuti. A Verona ci vanno un sacco di persone.
Lo sai che sei carina? ti porto a Livorno con me se ti va. Livorno Centrale.

(Scampoli di un monologo origliato stamattina su un vagone della Metro B. Tutti i dati relativi a orari, distanze e tempi di percorrenza sono quelli che mi ricordo, quindi probabilmente errati. Giusto per avvertirvi che è inutile che googlate e poi fate i saputelli.)


2- La magia della letteratura

Invece c’è una specie di: «A-ha! Qualcuno almeno per un attimo la pensa come me, o vede una cosa nel modo in cui la vedo io». Non capita sempre. Sono brevi flash, fiammate, ma ogni tanto mi capitano. E non mi sento più solo, a livello intellettuale, emotivo, spirituale. La letteratura e la poesia riescono a farmi sentire umano, a eliminare quel senso di solitudine, a mettermi in comunicazione profonda e significativa con un’altra coscienza, in un modo in cui non ci riescono altre forme d’arte.

David Foster Wallace, da un'intervista concessa a Laura Miller nel 1996