Visualizzazione post con etichetta nuove tecnologie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nuove tecnologie. Mostra tutti i post

venerdì 20 dicembre 2013

Informazione di servizio (con rilevante impatto tecnologico)

Una serie di circostanze lavorative, non scevre da una oggettiva convenienza economica, hanno fatto sì che nelle ultime settimane io mi sia dotato di uno di quei moderni strumenti di comunicazione che qualcuno ha ironicamente battezzato, traducendo in maniera letterale dall'inglese, furbofoni.
Inutile elencare qui i mille vantaggi che un attrezzo del genere dà all'utente, sicuramente non indispensabili alla sopravvivenza ma ai quali è sin troppo facile abituarsi.
Nonostante le mie resistenze iniziali (confermate dal fatto che sono passati più di 6 anni dalla commercializzazione dei primi Iphone) il tempo di assuefazione è stato brevissimo: dopo due giorni già non avrei più potuto fare a meno della versatilità dell'oggetto e soprattutto della sensazione "tutto in uno" che un minimalista inveterato come me apprezza enormemente.
Di seguito una breve lista delle principali applicazioni da cui ormai mi sento dipendente:

  • WhatsApp e Email, inutile approfondire,
  • RomaBus, ti consente di conoscere il tempo di attesa dei bus, indispensabile per un viaggiatore metropolitano che si rispetti, dà l'innegabile vantaggio di poter pianificare percorsi alternativi,
  • IlMeteo, più o meno come sopra, aiuta anche con l'abbigliamento (vedi apposito manuale di sopravvivenza), 
  • Kindle (App di lettura), consente di riempire gli spazi vuoti della vita (attesa all'ufficio postale o brevi tratti su mezzi pubblici in caso non abbiate il vostro fidato libro con voi) leggendo brani della vostra libreria personale. Ottimo anche per leggere in formato "libro" i testi provenienti da web (pdf o post da blog) inviati alla vostra libreria tramite applicazione Push To Kindle di Google Chrome (raccomandatissima). La funzionalità Ebook di un qualsiasi furbofono manda direttamente in pensione i vecchi lettori Kindle "fisici" (non avrei mai pensato di dover usare due aggettivi del genere -vecchio e fisico- per un aggeggio supertecnologico uscito da appena qualche anno e che per me costituiva fino a l'altro ieri il massimo della virtualità, vedi apposito panegirico). I vantaggi della versatilità e del "sempre con te" propri dello smartphone surclassano quello dello schermo non retroilluminato del Kindle,
  • Radio FM, ha completamente sostituito la mia fidata radiolina per l'ascolto del TG mattutino, ha una ricezione dieci volte migliore,
  • Twitter, sempre connessi al mondo che ti interessa,
  • Ruzzle e QuizCross, anche i tacchini giocano,
  • Fotocamera e Video, manco a parlarne.

Ci sentiamo tra qualche mese con un altro aggiornatissimo post sulle novità tecnologiche. (un'anteprima sul frullatore ad immersione potrebbe essere un'idea).

domenica 9 giugno 2013

Loop

Lo smodato apprezzamento per il vincolo di brevità proposto da Twitter mi fa trascurare il blog. Ma non credo ne sentiate la mancanza.

martedì 7 maggio 2013

Compilando un settetrenta

Messaggio all'Agenzia delle Entrate: quando faccio acquisti in farmacia mi chiedete il codice fiscale. Lo scontrino deve essere parlante, dichiarare senza ombra di dubbio tipologia dell'acquisto, identità dell'acquirente, detraibilità, deve persino far trapelare ipotesi di patologie. Non voglio pensare che tutte queste preziose informazioni vadano sprecate, al giorno d'oggi sono oro, lo sapete perfino voi, sono sicuro che le stipate da qualche parte, su un database in qualche server lontano.
Ebbene, mi dite perché cazzo ad ogni maggio devo ritirare fuori dai cassetti scontrini accartocciati e sbiaditi, devo tentare di leggerli con una lente d'ingrandimento in una mano e un prontuario nell'altra stando attento a sommare solo i farmaci detraibili che altrimenti poi mi fate l'accertamento, poi devo fare le fotocopie di tutto per il CAF e riempire a mano le caselle su un modello 730 che ha l'unico fottuto scopo di comunicarvi informazioni che già avete?
Un cordiale saluto.

mercoledì 17 aprile 2013

Glossa al precedente post


Qualcuno mi ha fatto notare che ormai le macchine fotografiche digitali hanno completamente soppiantato quelle analogiche e nessuno (a quanto ne so) si lamenta perché non sente più la fragranza della pellicola o la liscezza al tatto del rullino, né sente il bisogno di riesumare una vecchia e pesante Nikon FM. Un momento, dico io, la cosa ha funzionato perché le foto digitali le puoi stampare su carta. Immaginate un mondo in cui la foto digitale si può vedere esclusivamente su schermo e soltanto foto analogica si può stampare. Le moderne macchinette non avrebbero fatto molta strada, tuttalpiù il loro ruolo sarebbe stato relegato a utilizzi professionali o per il web, e avrebbero convissuto tranquillamente con la vecchia pellicola, ognuno adatto ai suoi scopi. 
La fotografia digitale funziona perché alla fine la stampi su carta. Proprio come faceva Alfredo. La chiave di tutto è la carta. 
Per quanto mi riguarda trovo l'ebook reader ottimo per alcuni usi (ci leggo benissimo alcuni pdf trovati sul web o altra roba simile nata apposta per essere letta su schermo), ma continuo a leggere libri di carta. Che ne pensate?

sabato 6 aprile 2013

Ebook - fase 3.0

Come ogni mattina Alfredo preparò la cartella per andare a scuola. Il materiale necessario per la seconda liceo è cosa semplice, basta infilare il tablet con su caricati tutti i testi scelti dai professori, le schede degli esercizi e i programmi di scrittura aggiornati. L'unico fastidio era tirasi dietro una volta a settimana una decina di quegli antiquati fogli di carta Bristol che il vecchio e reazionario prof di disegno pretendeva per le esercitazioni a mano libera: il vegliardo non riusciva proprio a digerire le Apps di disegno virtuale.
Ormai da anni la casa di Alfredo, come le tutte altre de resto, era libera da scaffali, mobili a parete, faldoni per documenti, dischi; tutto lo scibile necessario era contenuto nel cloud di famiglia e all'occorrenza visionabile e utilizzabile da dovunque tramite tablet grazie al collegamento wifi che da decenni era obbligatorio e gratuito su tutto il territorio nazionale. Fu un'iniziativa del primo eresiarca della Repubblica Italiana, quel Beppe Primo che nel lontano 2015 aveva rivoluzionato la metodologia di archiviazione del sapere e le modalità di accesso ai documenti: da allora tutti i supporti cartacei, vinilici, plastici, papirici, erano stati eliminati e sostituiti da file elettronici disponibili sui cloud personali, familiari, aziendali, pubblici e governativi.
I primi falò organizzati dal neonato Ministero della Semplificazione Documentale furono dei veri e propri eventi mondani: ognuno accorreva con tutta la propria biblioteca fisica caricata su auto, furgoni, scooter, carretti a ruote, pieni di tutto quello che era ormai vecchio: testi scolastici, romanzi, raccolte di poesie, saggi di storia, cd musicali, dischi in vinile, film su dvd, documenti notarili, persino i vecchi volumi del nonno. Il tutto veniva diligentemente e gratuitamente sostituito dalle copie autorizzate elettroniche, se disponibili, oppure scannerizzato lì per lì in caso di documenti personali, vecchie lettere, fatture, contratti, atti, poi autenticato con firma elettronica dall'addetto comunale e infine cloudizzato. I falò erano una vera e propria festa, si ballava, si beveva, qualcuno ha pure conosciuto in quell'occasione il partner di una vita. Tutti erano pienamente consapevoli della rivoluzione che stavano finalmente portando a termine: un nuovo mondo vedeva la luce da quel momento, un futuro di semplificazione e di libertà dalla carta si stagliava all'orizzonte. Dopo la festa ognuno se ne tornava a casa con una password e tanto spazio sulle pareti di casa da riempire finalmente con oggetti moderni e belli da vedere e da mostrare agli ospiti. Ben presto i termini che designavano gli oggetti non più esistenti furono dimenticati, le parole sono memi dinamici, vivono grazie all'uso, muoiono presto se non utilizzate; "carta" rimase a designare più che altro il materiale da imballaggio e i supporti per la pulizia e la cura del corpo, che soffiarsi il naso con un tablet non era ancora possibile, nonostante i costanti sforzi di Apple e Samsung in tal direzione.
Alfredo era contento così, grazie alla Rivoluzione Documentale non aveva mai dovuto trascinarsi dietro zaini pesanti per andare a scuola, bastava una borsetta per il tablet e la sua memoria per le password, tutto lì. Adorava leggere, romanzi, saggi, divorava tutto, capiva che dietro quelle parole c'era la chiave per la comprensione dell'universo e lui era curioso da sempre. Il tablet lo accompagnava dovunque. Sulla sua porzione di cloud aveva archiviato circa tremila libri, ogni tanto ne richiamava uno sul suo tablet e lo affrontava, di solito prendeva appunti sul word processor e approfittava del collegamento al web per approfondire alcuni argomenti. Un mondo fatto su misura per le sue passioni.
Cominciò a pensare che alcune di quelle opere su file erano davvero fondamentali, tipo quel trattato di storia del pensiero matematico che aveva per le mani in quei giorni, pubblicata sul cloud di "Le Scienze" dal più autorevole terzetto della rete di quegli anni, gli Eredirudi Mathematici. Voleva che quelle parole fossero a sua disposizione sempre. Sì, certo, già lo erano, erano lì sul cloud, ma gli sembrava un modo troppo astratto di conservare qualcosa di così importante, non riusciva a toccare quelle parole, a possederle pienamente, il suo desiderio di dominio fisico non era completamente soddisfatto. 
Qualche tempo prima aveva scovato in cantina una vecchia stampante, appartenuta al nonno di suo padre; la rimise in sesto e cominciò dapprima a stampare le pagine più salienti di alcuni file sui fogli di carta che gli rimanevano dopo le lezioni di disegno, scegliendo accuratamente i paragrafi che voleva avere sempre lì davanti a sé. Poi passò a stampare interi saggi, romanzi, racconti. Ma le pagine così stampate erano troppo disordinate, allora si procurò del cartone dall'imballo del nuovo videoputer 56 pollici del padre e lo utilizzò per rilegare i fogli tra di loro; alcune opere a cui teneva particolarmente le rilegò con colorati cartoncini recuperati dalle scatole di scarpe, e su ci stampava pure il titolo, in modo da poterle distinguere a prima vista; si accorse ben presto che così rilegati quei fogli erano particolarmente gradevoli alla vista, e stavano benissimo ad ornare le pareti vuote della sua stanza.
Comperò uno scaffale per mettere dentro tutto quello che stampava, era bello da vedere e da mostrare ai compagni di classe che lo venivano a trovare. All'inizio non sapeva bene come chiamare quei pacchi di fogli rilegati insieme, poi fece qualche ricerca, scoprì che decenni prima c'era una parola che designava oggetti del genere. Lì chiamò libri. E il suo tablet all'improvviso gli sembrò obsoleto.

giovedì 21 febbraio 2013

Compleanni e dintorni


Nei giorni scorsi, coadiuvato dalla forzata permanenza casalinga in compagnia di fastidioso virus intestinale, sono rimasto imbrigliato nella lettura di una serie di post  di sommo interesse tuttologico, che (contrariamente a quanto affermano alcuni maligni) nulla hanno a che fare con gli effetti né con le cause della succitata indisposizione.
Succede che i divini Rudi Matematici pubblicano da ormai quattordici anni una e-zine di matematica ricreativa: tutti i numeri (ad oggi ne sono stati pubblicati 169) sono facilmente rintracciabili a questo link.
La rivista ha la sua anima nella sezione "i problemi del mese", dove vengono presentati, in maniera sempre ammaliante e meravigliosamente ben scritta, due quesiti matematici di varia difficoltà e natura. Purtroppo il sottoscritto pennuto, non disponendo a sufficienza né di abilità risolutiva né di formazione tecnica, non riesce ad apprezzare appieno le questioni proposte e sovente si ferma all'ammirazione per la dotta esposizione del quesito senza riuscire a godere appieno della sua matematica ragion d'essere.
Tuttavia ogni numero della rivista (a partire dal 48) si apre con la celebrazione del compleanno di un matematico nato nel mese di pubblicazione. Forse i Rudi considerano questo articolo di apertura un mero viatico per il cuore del loro lavoro mensile, i quesiti appunto. Ma per me questi compleanni narrati in una manciata di pagine sono diventati un'ossessione.
Premetto che la biografia e i principali apporti alla disciplina matematica del personaggio del mese non vengono spiattellati in maniera asettica e monotona, come farebbe un qualsiasi Tacchino. Tutt'altro. L'argomento del mese viene introdotto da una serie di contestualizzazioni e di nozioni al contorno che dire che i cari Rudi la prendono alla larga è riduttivo. E in questo ampio giro di avvicinamento c'è spazio per tutto, ed è un tutto sempre affascinante, coerente, rigorosamente a tema e, alla fine ti accorgi, indispensabile. Chessò, giusto a mo' di esempio, nell'ultimo compleanno che ho letto (guarda caso Godel, celebrato nel numero 87 della rivista) si parte da una frase di Woody Allen, per parlare di epistemologia, e poi affiancare in una unica visione relatività, principio di indeterminazione e teoremi del festeggiato, senza mai entrare in dettaglio più di quanto sia necessario, ma sempre facendo capire che chi scrive i dettagli ce li ha ben presenti, e li ha predigeriti per rendere il compito più facile a noi utenti della facile divulgazione scientifica.
Quindi il mio consiglio di oggi è: leggete i compleanni dei Rudi Matematici, non credo al momento ci siano in giro parecchie letture migliori sull'argomento "storia della matematica e dintorni". 
Anzi, la dico tutta: mi piacerebbe che un giorno non molto lontano Rudy, Piotr e Alice raccogliessero i loro compleanni per noi fan in un'unica pubblicazione; in attesa di tal radioso evento, noi poveri utenti abbiamo due strade: scaricare le riviste per intero dal link che ho messo sopra (vi aiuto a ricercare il matematico e l'argomento di vostro interesse riportando qui sotto l'elenco dei compleanni e degli altri argomenti trattati, preso pari pari dal sito dei Rudi); oppure, in alternativa, potete andare sul blog Le Scienze (dove i Rudi riportano parte delle loro pubblicazioni) e cercare i compleanni nell'elenco dei post. Io, per me, sto facendo così: vado sul sito de "Le Scienze", leggo l'elenco dei post, quando vedo scritto buon compleanno tizio, apro il post con Chrome dove ho installato la mia brava App "push to Kindle" e me lo sparo direttamente sul mio ebook reader, in modo da poterne godere in metro, a letto,  mentre lavo i piatti, mentre faccio finta di parlare con mia moglie. Voi organizzatevi come credete.
Ah, a proposito di cose da organizzare, buon voto.

Lista dei compleanni celebrati dai Rudi Matematici:

TitoloMatematicoRM... e si parla anche di
Torino 1750Lagrange48Vecchia Torino e accampamenti romani
Stanlio e OllioHardy & Littlewood49Lavoro di coppia e collaborazione scientifica
Questione di AttributiNoether50Medioevo, Ipazia e le donne in matematica
Di Minuscole FormeEuler51Formule matematiche e loro bellezza
NemesiRussell52Costellazioni, mitologia greca, Frege e Godel
I Lati di DioPascal53Scienza e religione
L'AcusmaticoLeibniz54Anagrammi galileiani e priorità nelle scoperte
Rue S.te Marguerite, No 41Abel55Manoscritti, libri, Libri, Del Centina e premi
La Prostituta del DiavoloOstrogradski56Supernove storiche, culture scientifiche e plagi
Geometria dell'EndecasillaboWeierstrass57Poesia, versi, haiku e limerick
Fuoco, Acqua e InfinitoArchimede58Battaglie e caduti, Custer e Annibale
La Farina di OfeliaBabbage & Lovelace59Tassa sul macinato, Menabrea, Byron e Shelley
Wir mussen wissen...Hilbert60Templari, Teutonici, Kant, ponti e Konigsberg
Le Parole per DirloBoltzmann61Carlo Magno, etimologia e linguaggi
Consecutio TemporumCantor62Sussidiari e grammatica, tempi verbali e "reali"
Una Vita da MedianoBohr (Harald)63Calcio, sport, medaglie e classifiche
Requiem per una Formula[Storia della Cubica]64scritto dalla guest star Dario Bressanini
Una Fionda per DavideWantzel65Trisezioni, Quadrature, Duplicazioni (e Darwin)
Cuori, Curve e CupoleBuckminster Fuller66Catenarie, Gaudì, Cupola Geodesica
SineddochiPeano67Pacchetti d'Onda, Piemontesi e Dimensioni
Pellegrinaggio a ThuleRiemann68Ultima Thule, Esplorazioni, Ipotesi di Riemann
Group FictionGalois69Roma, Romanzi, Romanzare, Fictionalization
Una Reale CooperazioneWallis70Patroni, Cupertino, Hobbes, Royal Society
Il Tempo e il DenaroNewton71Euro, Calendari, Riforme, Mele e Lune
Misurare la PauraCaccioppoli72Pianoforti, Insetti Sociali, Ribellioni e Napoli
Un Naso per PlatoneJulia73Frattali, Google-Googol-Gogol, Nasi
Varianti e InvariantiEinstein741905, Annus Mirabilis: Mirabilia e altro
Matematica per PorciniPoincaré75Talete, Longitudine, Latitudine, Metri, Gradi
Love StoryFeynman76Un fisico innamorato, nell'Anno della Fisica
Tra Tatooine e TebeLyapunov77Edipo e Anakin Skywalker, e il Fato
Tre (verdi) ForesteGreen78Teutoburgo, Foresta Nera e Sherwood
Per chi suona la CampanaHamilton79Misurare l'intelligenza (d'un genio, ovviamente)
Tutto sbagliato, tutto da rifareThom80Sommosse, Eruzioni, Rivoluzioni, Catastrofi
Idee ad Improbabilità InfinitaDedekind81Douglas Adams come il genio di Brunswick
Difficile come contare fino a dieciWeyl82La definizione di pianeta e quella di un matematico
Quintum Non DaturBolyai & Lobachevsky83Quinto: Impero, Elemento, Postulato
Mente MinutaEnriques84Enciclopedie ed enciclopedisti
Rigoroso EsameGalilei85Il Seicento difficile, non solo per Galileo
Sasha e ShurikGrothendieck86Rivoluzioni e romanzi storici
Assolutamente e Completamente DeterminatoGoedel87Fumetti, film, e il Teorema di Incompletezza
Figura e SfondoWeil88Arte moderna, se non fosse per Bourbaki
Normale come BiancaneveTuring89Ciclismo al contrario, Enigma e Normalità
Intendere e VolereZermelo90Parole, parole, parole. E la Scelta.
Polenta d'estateFermat91Hanc Marginis Exiguitas... e fette di polenta
Dalla Cella all'Infinito (via Rete)Mersenne92Millenni, monaci, mosche. E numeri primi.
Lessico FamigliareBernoulli (famiglia)93Buendìa, Incipit, Romanzi.
Di Tutto, di PiùBoole94Reality Show, Unità aristoteliche della tragedia, l'Everest e molto altro...
Vite ParalleleHermite95Esami, Licei, Professori e le somiglianze con Galois.
La, tutta la, niente altro che laTarski96La verità dei film, dei telefilm, e magari anche quella matematica.
Hamburger o Portaerei?Coxeter97Nuvole, e altre forme volatili
Tolleranza ZeroLevi-Civita98Razze, Ariani, e altri
La Geografia DifficileZariski99Brest e Brest, Bielorussia, Ucraina, Chernobyl
Diventare padrone dell'UniversoFields100Medaglie, Convegni, Premi e Vincitori
La Compagnia del GinnasioFriedmann, Tamarkin, Smirnov101Tolkien, Universo in espansione, Balmer
In Principio era il NumeroPitagora102Informazione e Dimostrazione
Non dire gatto...Schroedinger & Dirac103Meccanica Quantistica e Meccanica Felina
La Musica della RagioneSylvester104Crimea, Nightingale, Croce Rossa
FuocoWren105Incendi: Roma, Londra, Ricostruzioni
TopoiScott106Luoghi Comuni, Donne e Dawkins
Dottor StranamoreVon Neumann107XX Secolo, contraddizioni e crudeltà
Il Bianconiglio di VittoriaDodgson (L.Carroll)108Età Vittoriana e Ottocento
Contare coi BuchiHollerith109Censori, Censimenti, e macchine
Bello e ImpossibileErdos110Numeri grandi e reti di collaborazione
Zero e UnoShannon111Lingue, linguaggi, ridondanze
Lost in TranslationAgnesi112Traduzioni e perdite nelle traduzioni
Rappresentazioni e DecimaliMaxwell113Idealismo tedesco, Schopenhauer, Numeri
Il Brutto AnatroccoloHooke114Fiabe, apparenza e universalità
La Ventinovesima e la Tredicesima OlimpiadeKac115Olimpiadi, olimpiadi, olimpiadi
Orgoglio e PregiudizioRuffini116Nazionalismi, cibo e Modena
Placidi OrsiBolzano117Orsi, ponti, fiumi, santi
Gettare l'anima oltre l'ostacoloMöbius118Peppone e Don Camillo, ICAF, bordi
Per GiocoConway119Gioco, giochi, ludus, ludi, Rudi Ludi
Oriente e OccidenteDal Monte120Est, ovest, Europa e eurocentrismo
ShedworkingAida121Shed, isolamento, autarchia, Giappone
Saranno Famosi?Goldbach122Fama, Immortalità, Nobel mancati e fortuna
Padri e FigliPeirce & Peirce123Abduzione, Megan Gale, marchi di telefonia e processi
Viaggio in ItaliaDurer124Grand Tour, e relazioni tra Arte e Matematica
Reazioni a catenaMarkov125Orizzonti, monti, e soprattutto catene
Project ManagementCartan126Il papà (ultracentenario) di Bourbaki
L'antipaticoCauchy127David Letterman, tastiere per macchine per scrivere, sfide
Le sue prime settanta pagineSaccheri128Serendipity, fortuna, sagacit
Piccole Storie NascosteGuccia129HD, Pentium, alloro, trionfi, Congressi e Medaglie
Pari OpportunitàIpazia130Nobel, Matematica, Storia, Cinema: tutto al femminile
Alle Urne!Polya131Scritto dalla guest star Luigi Amedeo Bianchi
Tout se tientLibri132Etica e morale, libri e Libri secondo il GC
Carte QuarantottoDe Giorgi133Dalla matematica ai diritti umani, con le carte del '48
Fare a pezziBanach134Polonia, Ucraina, Scottish Caf
Che ore sono?Huygens135Dagli orologi al mondo, dal mondo al cielo
Sublimato all’un per milleVolterra136Giuramento del 1931, Manifesto della Razza
Nient’altro che un giornalistaGardner137Non un compleanno, purtroppo, ma un necrologio
Tre matematici alla corte del reDarwin138D'Arcy Thompson e i due Darwin meno famosi
AlieniTaussky-Todd139Una strana forma di alieni. Ad averne...
Le opere e le facceLegendre140Mozart, Rossini, Shakespeare, Bacon, e altri...
Li MadouMatteo Ricci141Esplorazioni, Panama, Cina
Voci di corridoioStaffilani & Marcolli142Medaglia Fields, matematiche italiane
Pensiero LateraleAdleman143Brainstorming, Reverse Thinking
PregiudiziKovalevskaya144Hedy Lamarr, Numero di Erdos
Invito a NozzeDirichlet145Marcia Nuziale, Mendelssohn, von Humboldt
La signora delle CometeHerschel (Caroline)146Bellezza vs destrezza
RivoluzionariGauss147Federico il Grande, Napoleone, Ferdinando di Brunswick
Il Nazista e l'EbreoBers & Teichmuller148Stalingrado, diritti umani
Debiti da rimettereNash149Debiti, Pater Noster, "A beautiful mind"
Risorgimento!Matematici del Risorgimento150Betti, Beltrami, Brioschi, Cremona, Menabrea, Mossotti...
Tempio grecoZenone, Apollonio, Eratostene151In tre per tre (noi siamo le colonne...)
Il silenzio delle giraffeMaupertuis152Intelligent Design, Minima Azione
LimitiSchwarzschild & Chandrasekhar153Tutti i confini che è vietato (o auspicabile) superare
Genius lociPlana154Il primo informatico italiano, secondo il GC
Maestro e DiscepoloBorn & Heisenberg155La MQ di Gottinga
Estetica del SarchiaponeCourant & Robbins156Sarchiaponi, MacGuffin, domande fondamentali
Il Salto del LeoneAlberti157Olimpiadi, salti da fermo, poliedricità
Simboli e Capitomboli (in moto browniano)Bachelier158Matematica e Finanza
Collegio Matematico numero 18Kolmogorov159Insegnanti, discepoli, metodi
Rosso MalpeloHeaviside160Popoli, PIL, rossi
ConfusioneThomson161Omonimi, dalle guerre puniche in poi
Tra la guerra e il VietnamDe Jonquières162Colonialismo, globalizzazione
The times they are a-changin'Uhlenbeck163Cambiamenti, lenti e veloci
Isole e LaghiAl Biruni164Geografia e Oriente
La mia vita è un romanzoTorricelli165Fantasy, fama immeritata
La luna di VenereD'Alembert166Nomi, pseudonimi, allonimi
Il re del gioco dei reLasker167Scacchi, scacchi, scacchi
Etimologia particolareBose168La storia dei nomi delle particelle elementari
Canali di comunicazioneBriggs169Canali vecchi e nuovi





mercoledì 19 dicembre 2012

Infinite Jest - Take 2.0

Inutile cominciare altre avventure quando non hai ancora terminato quella che stai vivendo.
Inutile cercare la Qualità altrove se sai già benissimo dove trovarla.
Inutile provare a distogliere l'attenzione da qualcosa che ormai fa parte di te.
Puoi solo cercare di capire meglio, e vi assicuro che di spazio per capire meglio ce n'è in abbondanza: in ogni pagina la complessità ci riserva prospettive diverse, lati inesplorati, dettagli importanti che come diavolo hanno fatto a sfuggirti non lo capisci proprio.
Riprendere per la seconda volta in mano IJ è un atto dovuto, dopo che hai esplorato gli altri scritti di Wallace e sì, ti sono piaciuti, ma il Mondo Capolavoro è sempre lì, metri sopra il resto, occhio del ciclone, punto d'arrivo e di partenza di tutto.
Solo che il processo da seguire gioco forza deve cambiare.
Se alla prima lettura ti eri portato appresso il Kilo Viola dovunque, e l'avventura era stata rappresentata dal contenitore quanto dal contenuto, ora ti metti più comodo, e sfrutti la leggerezza del kindle che ti può accompagnare dovunque in maniera discreta, che non hai mica più bisogno di sbandierare hal mondo che stai leggendo L'Opera, l'hai già fatto, quello dell'esibizionismo è un gioco che ti ha divertito a suo tempo, adesso sei diverso, sei cresciuto. Ci sei passato attraverso.
Se la prima volta ti eri adagiato sul sentiero tracciato dal traduttore italiano (Edoardo Nesi ha fatto un ottimo lavoro, ma infinite cose sono davvero intraducibili), alla seconda il passo è obbligato, e il kindle ti permette un'impresa impossibile su carta: portarsi dietro la versione originale e quella tradotta simultaneamente (sarebbero stati due Kili sulle spalle, compito improbo anche per un ragazzotto in forma come il Tacchino).
Eccoti con il mitico ebook reader di quella libreria on line che ora non mi viene il nome ma che ogni anno deve buona quota del suo fatturato agli eterogenei acquisti della famiglia pennuta al completo che, spinta dall'ottimo servizio clienti, non bada né a spese né a potenziali errori, tanto si può restituire tutto, e questo è il paradiso dello shopping compulsivo, l'evoluzione post-moderna del consumismo, insomma eccoti lì che salti da un paragrafo di Nesi ad uno di Wallace cercando sfumature, acronimi trasformati, aderenza delle note. E ti diverti come un bambino, perchè aggiungi alla scoperta dei mille dettagli sfuggiti alla prima lettura anche il piglio del detective alla ricerca del bandolo della matassa.

La seconda (lettura) è meglio della prima (parafrasando il Verdone di "Acqua e Sapone", e 'a mejo, dimmelo qual'è 'a mejo? -A mejo, 'a seconda. -'A seconda? -Tremenda proprio), il romanzo svela un sistema chiuso e coerente con se stesso, un universo completo e complesso, simmetrico, autoreferenziale, geometrico, perfetto.

E allora, prima di cominciare una nuova saga di impressioni a caldo ad uso e consumo esclusivo dei fanatici, un consiglio agli amici: riprendete i vostri mattoni nascosti negli angoli più inaccessibili della libreria, rispolverate le vostre copie Einaudi con serenità, non c'è alcun pericolo: abbandonatevi anche voi all'Intrattenimento.

Nei paragrafi che seguiranno avevo la necessità di indicare i capitoli in qualche modo chiaro e univoco per tutti. I famosi pallini della versione cartacea non mi paiono sufficienti: perchè considerare solo quelli come suddivisione e non le sezioni che iniziano con l'intestazione in caratteri maiuscoli dell'anno sponsorizzato?
Ho dovuto fare una scelta: considero capitoli, e li chiamerò con l'ordinale scritto a lettere, quelli della versione originale in .mobi, ossia quelli che scorrono schiacciando il lato destro del cursore centrale del mio Kindle 4. Vi potrà sembrare una scelta particolaristicamente dettata dalla mia disponibilità di supporti tecnologici, ma la considero riproducibile da chiunque voglia davvero farlo, lo definirei un algoritmo computabile, quindi oggettivo.
Non potendo vomitare senza cernita tutto quello che mi è venuto in mente in questa seconda lettura, lo farò a rate.
In questi giorni ho superato il 10% (siete rimasti ancorati al numero di pagina? obsoleti!), ma non credo di riuscire a parlare di tutto in un solo post. Quindi, di seguito alcune delle cose che ho notato alla seconda lettura di Infinite Jest, di David Foster Wallace, che non avevo per nulla notato o sufficientemente approfondito alla prima lettura e che mi pare valga la pena scrivere su un blog. Mi fermerò quando mi stanco.


Questo è quanto di più erotico
sono riuscito a scovare

Primo (capitolo della versione originale in .mobi). Hal dice un paio di volte che lui c’è lì dentro, che non è solo un automa come forse si sospettava qualche tempo prima: non sono una macchina. Sento e credo. Ho opinioni. Questa storia di Hal incapace di provare emozioni, privo quasi di autocoscienza, una sorta di automa super-intelligente capace di citare a memoria le varie edizioni dell'Oxford English Dictionary, diventato così forse a causa del fungo mangiato da piccolo, ma anche aiutato nel processo dall'intera didattica dell'ETA, basata sulla hardwareizzazione del tennis, sull'interiorizzazione delle azioni  ripetute ogni giorno per anni, accompagnerà un po' tutto il romanzo. Alla prima lettura lo avevo certamente sottovalutato. In queste pagine vengono enumerate le tesine elaborate da Hal per l'ammissione al college, e vengono fuori parecchie delle tematiche che ricorreranno nelle pagine successive (la filmografia paterna, l'intrattenimento, la grammatica prescrittiva, l'erotica bizantina).

Secondo. Il capitolo dedicato a Erdedy che aspetta i due etti di marijuana è intenso, le ansie e i flussi di pensiero sono davvero tipici, la voglia di chiudersi in casa e l’eccitazione nell’attesa del nuovo intrattenimento sono coinvolgenti, o perlomeno a me mi pare di averli già provati quando da piccolo attendevo un gioco nuovo o andavo a comprare un disco,

Terzo. Prima macroscopica incongruenza tra versione originale e edizione italiana. Primo aprile dell'anno dei cerotti medicati Tucks, in base alla sequenza degli anni sponsorizzati (uno dei primi meccanismi da apprendere nell'affrontare il libro, vedi anche lo schema in fondo a questo post) Hal ha 10 anni.
Versione inglese:
"You're how old, Hal, fourteen?"
"Til be eleven in June, Are you a dentist? Is this like a dental consult?"
"You're here to converse"
e poi poche pagine dopo,
"Listen, are you okay?"
"Do you?"
"I'm ten, for Pete's sake. I think maybe your appointment calendar's squares got juggled. I'm the potentially gifted ten-year-old tennis and lexical prodigy [...]".
Versione italiana
"Hai quanti anni, Hal, quattordici?"
"Ne avrò tredici a giugno. Lei è un dentista? È una specie di consulto destistico?"
"Sei qui per conversare"
 e poi
"Ascolti, si sente bene?"
"E tu?"
"Ho dodici anni, per la miseria. Mi sa che forse c'è un po' di casino nella sua agenda di appuntamenti. Io sono il dodicenne prodigio tennistico e lessicale [...]"
Non so, gli errori tipografici nell'edizione Einaudi sono vari, ma questo qui sopra, oltretutto reiterato, proprio non mi va giù. Che senso ha?
Comunque. Questo è il capitolo del conversazionalista, in cui James Incandenza, spacciandosi per conversatore professionista per riallacciare il rapporto con Hal, che lui, Jim, vede come inesistente, tra una cosa e l'altra ci fornisce parecchi spunti per la storia a venire. Accenna ad alcune interconnessioni tra la famiglia Incandenza e Du Plessis, quello che poi viene ucciso soffocato dal proprio raffreddore durante una rapina di Gately; si fa cenno a Luria P., la modella di manicure svizzera appassionata di Toblerone, quale assistente e forse amante di Du Plessis.
Verso la fine del capitolo si accenna, non so se in maniera ironica, ad una serie di interventi su James Incandenza che ne spiegherebbero, se confermati, senza più alcun dubbio il suicidio. Cito: "crudele serie di disintossicazioni e trattamenti anticonvulsivi e gastrectomia e prostatectomia e pancreatectomia e fallotomia"

Quarto. Prima conversazione telefonica di Hal con Orin. Trovo le loro conversazioni a dir poco sublimi. Mentre Hal si prepara ad uscire dalla stanza si sentono fuori i rumori prodotti da Brandt e Kenkle, addetti alle pulizie dell'ETA, nella loro prima apparizione. Li rivedremo in fondo al romanzo, un ulteriore elemento a conferma della simmetricità della struttura del romanzo e dell'utilizzo dei personaggi.

Quinto. Descrizione del lavoro e della casa dell'attaché medico mediorientale, prima vittima dell'Intrattenimento. È negli Stati Uniti come consulente otorinolaringoiatra del medico personale del principe Q., ministro saudita dell'Home Entertainment, in affari con la Interlace (vi dice qualcosa?). Il principe ha parecchi problemi alle mucose dovuti al fatto che si nutre esclusivamente di Toblerone, il cioccolato svizzero, lo stesso adorato da Luria P. A casa sua "la credenza si trova sulla parete opposta alla poltrona reclinabile elettronica, sotto un trittico di erotica bizantina d'alta qualità". Comincia a visionare Infinite Jest il primo aprile APAD, esattamente sei anni dopo l'episodio del conversazionalista narrato poche pagine prima.

Sesto. Il capitolo di Wardine e delle violenze che subisce da Roy Tony, spacciatore che compare spesso nelle pagine del libro. Poi `e la volta di Bruce Green e della bellissima Mildred Bonk, che andranno a dividere la roulotte con Tommy Doocey, lo spacciatore dal labbro leporino, altra comparsa ricorrente in altre pagine del libro.

Settimo. Primo dialogo tra Hal e Mario. Hal racconta una barzelletta a Mario, che nella traduzione italiana rende pochissimo.
Ve la propongo in originale, la trovo fantastica:
“Mario, what do you get when you cross an insomniac, an unwilling agnostic and a dyslexic?"
"I give."
"You get someone who stays up all night torturing himself mentally over the question of whether or not there's a dog.”
Subito prima Mario da prova del fatto che lui Hal lo capisce davvero, e forse è l'unico: "Ma cosa ti senti dentro, niente?" "Mario, tu ed io siamo un mistero l'uno per l'altro. Su questo fatto siamo schierati da due parti opposte, tra noi c'è una differenza invalicabile. Ora restiamo distesi in perfetto silenzio e pensiamo a questa cosa."

Il post comincia a diventare troppo lungo, lo taglio qui.
Ne riparleremo. Ma forse no.


lunedì 26 novembre 2012

Risultati primarie e previsione ballottaggio

Seconda parte del week end passata a catalogare una volta per tutte la mia obsoleta biblioteca cartacea sul mio nuovo profilo aNobii. (Mi pareva ormai di essere rimasto l'ultimo italiano a non avere tutto archiviato lì.)
Risultati: nel corso della mia ventiduennale vita da adulto (periodo che parte da quando non vivo più con i miei. I libri della vita precedente li hanno in pratica tutti loro e non li considero aNobiizzabili) ho finito 334 libri e ne ho iniziato e poi interrotto per varie cause altri 78 (senza contare gli 80 libri da consultazione). Una media di 1,3 libri finiti al mese, più altri 0,3 iniziati e non finiti, indipendentemente dalla lunghezza del testo o dalle altre attività più o meno interessanti avrei potuto fare in quel periodo della mia vita. Pensavo peggio.
Inoltre a chi dice che non leggo narrativa sbatto in faccia che quanto sopra è costituito per oltre l'80% di romanzi, racconti et similia.
Questo è quanto. Il titolo serve solo ad attirare visite su un post inutile in questa giornata per altri versi campale.

venerdì 9 novembre 2012

Tifone!


Mi sono tolto uno sfizio, ho comprato una di quelle scope elettriche senza sacchetto, ha un look da astronave e funziona con un vortice d'aria che spalma la polvere sulle pareti di un serbatoio cristallino. Me l'hanno consegnata nel pomeriggio e appena tornato a casa l'ho subito provata sul tappeto del soggiorno, sebbene fosse stato pulito da poche ore con l'aspirapolvere vecchio. Non so come ma nel contenitore trasparente dell'astronave si è raccolto un bel mucchietto di sporcizia che ammorbava il tappeto da chissà quanto tempo. Magia della forza centrifuga.
Stanotte ci voglio dormire, sopra quel tappeto immacolato.

lunedì 8 ottobre 2012

La verità in dodici volumi


I dodici volumi di "lezioni di Xologia"

È che quando ti trovi a dover combattere con una qualsiasi disfunzione del tuo apparato locomotore, del guscio che i tuoi geni hanno assemblato durante i nove mesi di gestazione e manutenuto durante i successivi X anni di crescita, e per il quale hanno acquisito informazioni nel corso di milioni di anni di evoluzione, quando questo guscio scricchiola, e devi confrontarti con una malattia, un dolore, un intorpidimento, un impedimento in genere, l'unico desiderio al quale aneli è trovare un esperto che con totale empatia possa comprendere a fondo i tuoi sintomi, elaborare con certezza la diagnosi e prescrivere in assoluta sicurezza le efficaci terapie. Decidi pertanto di rivolgerti ad uno che ne sa parecchio, e per un suo consulto sei disposto a investire (non a spendere, sul proprio corpo si investe) chili di euro, senza turbe nè analisi di sostenibilità finanziaria. Ed è proprio su questa tua debolezza genetica che si basa l'intera industria medica e paramedica (includendo in essa i professionisti delle manipolazioni, delle nuove arti diagnostiche, delle medicine alternative, delle tecniche riabilitative, delle specialità orientali, i natu-fito-omeo-cromo-osteo-chiro specialisti e robe varie). E ognuno di loro (medici, paramedici e robe varie, per brevità MPRV) sa che il suo mestiere è campare di questa industria ed è su questo che si gioca tutto. E per battere la concorrenza deve presentare la sua specialità come l'unica risolutiva, e le altre come mondezza. Quest'ultima parte gli viene piuttosto facile, considerato che lo specialista MPRV ci crede davvero in quello che fa, e non perché sappia tutto della sua specialità, ma perché quella è l'unica cosa della quale sa qualcosa.

Come si difende il paziente paziente (una volta come aggettivo e una come sostantivo)?

Regola numero uno: deve smetterla di credere ai santoni. La migliore tecnica mentale per raggiungere lo scopo è inquadrare il MPRV nella categoria di impiegati della salute, questo già aiuta a togliere loro quell'aura di infallibilità ed onniscienza; capire che ognuno dei MPRV, anche il professorone primario acclamato dalla critica, la mattina si alza e, dopo aver fatto la cacca come tutti, si guarda allo specchio e dice "che palle, anche oggi devo visitare tre (o quattro, o cinque, a seconda della sua fama) tizi malaticci e fargli credere che posso risolvere il loro problema", e i più saggi e oculati aggiungono "e pensare che non ci capisco una mazza, ma dovrò pur mangiare no?". L'importante è comprendere che fare il MPRV è un mestiere come un altro, ben lungi dall'essere una vocazione, tantomeno un dono da mettere a disposizione dell'umanità. E' gente che tira un po' ad indovinare. E per farlo ha a disposizione solo la tecnica alla quale si è dedicato in mesi di duro studio e in anni di duri incassi, una tra le tante tecniche esistenti, nient'altro, con le sue mezze verità e i quarti di certezze. Alla prossima visita provate a distogliere l'attenzione dal viso rassicurante e saccente del MPRV di turno e a guardarvi intorno: nel suo studio di specialista in Xologia, proprio sulla libreria alle sue spalle, troverete in perfetta solitudine ed isolamento i dodici volumi di "lezioni di Xologia", la sua unica verità, la spiegazione buona per tutte le stagioni.

Regola numero due: deve fare da solo. La maniera migliore che fino ad oggi ho scovato per affrontare una disfunzione del mio corpo coincide più o meno con questo processo: A) cerco di capire il problema al meglio, utilizzando fonti che non implichino un contatto diretto con un MPRV (va bene internet, un amico che ci è passato, in extremis anche una chiacchiera al bar); B) raccolgo i dati sui metodi di risoluzione praticati e sugli esiti; C) sperimento su me stesso. Fare da soli insomma, in modo che, quando ci si confronterà con un MPRV (passo purtroppo a volte necessario) 1: sai di che si parla e 2: provi a non farti prendere troppo per il culo. Per lo meno cercare di capirci qualcosa aiuta a mettere insieme le mille mezze verità offerte dagli specialisti e a tenere il cervello in esercizio.

Dietro a queste regole del faidate in salute c'è un'unica certezza: la medicina, allopatica o alternativa, ufficiale o orientale, manuale o teorica, non è una scienza, al massimo è una pratica empirica. Va per tentativi. Stando così le cose, li faccio io, i tentativi.

E poi quando finalmente, e sopra la tua pelle, capisci tutto questo e raggiungi un nuovo stato di equilibrio psicofisico che ti porta a sovvertire il consueto ordine di priorità, e riesci finalmente a dirti che in fondo ci sono altre cose nella vita oltre alla salute, allora succede che torni a casa, accendi il modem, e ti accorgi che IOS 6 non è compatibile con il tuo Ipad di prima generazione.
E allora sì che le palle ti girano.

sabato 15 settembre 2012

Impressioni di settembre (kindleide 2)

Ormai è sulla bocca di tutti, basta googlare in rete per beccare migliaia di immagini e di articoli a riguardo, forse ne parlerà pure vespa in uno speciale: alla fine il tacchino s'è fatto il kindle. (Qui mi toccherebbe scrivere qualcosa per scusarmi con morc, nonostante le sue petulanti insistenze non ho utilizzato il link sul suo blog per fare l'ordine, mi è tornato in mente quando ormai era troppo tardi, mi dispiace immensamente, morc stesso non sa cosa avrei dato per sapere a quanto ammonta la quota che amazon assegna ai suoi agenti virtuali, ma mi farebbe perdere il filo del discorso).
Dicevo che il tacchino s'è fatto il kindle. Quello classico, con il cursore e lo sconto di venti euro. Potrebbe averlo fatto per puro spirito scientifico, per testare al meglio le armi del nemico nella sua strenua battaglia a favore della carta stampata (vedi anche qui), o forse potrebbe averlo fatto semplicemente perchè quella battaglia, ormai, sente di averla persa. Questo non lo saprete mai.
Sta di fatto che ad oggi ho passato tre intere giornate invernali-tipo con il mio kindle a portata di mano e mi sento in grado di stilare a vostro completo servizio un oggettivo elenco di caratteristiche che potranno esservi d’aiuto nella vostra personale disfida o per altri usi che al momento non oso immaginare.

Vado con la lista, cominciando dai vantaggi e finendo pian piano, senza che nemmeno ve ne rendiate conto, nei nei (volevo scriverlo da tempo, nei nei).
  1. È davvero leggero e maneggevole, ora posso confermarlo, tanto che viene naturale brandirlo tra le mani anche nei tratti a piedi, durante i piccoli trasferimenti urbani, per non perdere nemmeno un minuto di tempo e continuare a leggere percorrendo i rettilinei privi di ostacoli immediati, proprio come altri ne approfittano per mandare sms o navigare sui furbofoni. Oppure tenerlo a portata di occhio a casa mentre si fa finta di giocare con le bimbe, o ancora tra le gambe mentre si fanno le sessioni di addominali indispensabili nei periodi di astinenza forzata dagli allenamenti mattutini a causa di questa maledetta sciatalgia. Direi che è il suo principale vantaggio: con questa facilità di accesso, questa portabilità, questa comodità, leggi molto di più. E per un coso che si chiama reader non mi sembra roba da poco.
  2. È possibile caricare documenti e leggerli con comodo, senza dover sfogliare i soliti formato A4 spillati alla menopeggio. Potrei ad esempio portarmi parte del lavoro in tasca, se un malaugurato giorno ce ne fosse indiscutibile necessità (che il fato me ne scampi).
  3. Entra comodamente nella tasca posteriore dei miei 501 (può sempre tornare utile).
  4. Non ha bisogno di una custodia fissa, anzi uno spessore in più toglierebbe parecchi punti a quanto detto all'1 e al 3. Al massimo, se siete abituati a portarlo in una borsa insieme alle chiavi, potreste metterci una specie di foderina mobile per evitare che si buchi lo schermo, foderina da lasciare in borsa quando il kindle è in mano, per apprezzarne appieno la minimalità.
  5. Si può navigare tra le note, nonostante alcune anticipazioni catastrofiche che mi avevano fornito. Certo, non è cosa immediata, si deve agire sul cursore che, soprattutto per chi è aduso a tecnologie touch, può sembrare un po' obsoleto, ma alla fine si riesce a leggere anche Infinite Jest senza perderne una lettera. Per me che ho il telefonino anni novanta è ok.
  6. Con lo stesso cursore si naviga addirittura sul web, passando obbligatoriamente per l'accesso google messo lì per cercare le parole che si vogliono approfondire. Qualche buontempone dal browser di kindle ha anche arrischiato la modifica del proprio blog. Fa un certo effetto vedere il web in bianco e nero, ma anche questo, con pazienza, funziona. E considerate che è un di più, il kindle è fatto per leggere, dopotutto.
  7. Non è possibile capire a che pagina ti trovi e quante te ne mancano alla fine. All'inizio lo consideravo un grosso fastidio. C'è però da dire che il kindle ti fornisce l'avanzamento tramite la percentuale, pian piano ti abitui, e c'è da aggiungere che il concetto di pagine deriva dalla tecnologia della carta stampata, che appunto non può prescinderne. Pare che di questo concetto ci stiano chiedendo di liberarcene.
  8. È difficile scorrere tante pagine in avanti o indietro, bisogna farlo pagina per pagina o dall'indice dei capitoli. Questa è una cosa che sul libro è invece immediata. (Sull'applicazione kindle di ipad si fa scorrendo con il dito il cursore il basso, forse funziona anche sul kindle touch, ma non mi è dato saperlo.)
  9. L'offerta di titoli è ancora scarsina, nonostante la libreria Amazon sia di gran lunga la più fornita. I saggi pallosi continuano ad essere solo su carta.
  10. Amarus in fundo, non è vero che la con tecnologia e-ink sembra di avere sotto agli occhi un libro. Il libro è di gran lunga più luminoso e naturale, provate a metterli vicino e non avrete dubbi. Lo schermo del kindle ha uno sfondo grigiastro, fa riflessi comunque (è pur sempre uno schermo trasparente con sotto le lettere, i riflessi li fa eccome) e soffre soprattutto sotto le fonti di luce artificiale. È molto meglio di un LCD, ma non è ancora carta stampata.
  11. Amarissimus: i tasti per voltare pagina non sono intuitivi. Sulla destra ce ne sono due: uno un po' più grosso, in basso, per avanzare di una pagina, uno un po' più piccolo, in alto, per indietreggiare. Lo stesso sul lato sinistro (forse per i mancini?). Avrei di parecchio preferito un tasto sulla destra per andare avanti e uno sulla sinistra per andare indietro, proprio come si fa su un libro (destri e mancini lo fanno uguale) e proprio come funziona con il touch sull'applicazione per ipad. Lo suggerisco subito ad Amazon come modifica irrinunciabile.
Ma sapete cos'è che alla fine mi piace di quest'affarino, e che ne sta facendo un'orpello che non mi da alcun fastidio portarmi appresso un po' dovunque, molto più di quanto mi piaccia portarmi appresso il mio telefonino? È che il kindle alla fine fa solo il suo mestiere, nient'altro. Mi sono sorpreso piacevolmente, mentre leggevo assorto, a scrutare il mio Seiko da polso per sapere che ore erano, perchè il kindle non te la dice mica l'ora, e non fa nemmeno i conti, e non ha la sveglia, e non ci giochi. Ci puoi solo leggere. Facile. Simpatico.
Queste le mie impressioni.
Buon autunno.