venerdì 28 maggio 2010

Luigino, non sudare!

C'è gente che crede basti prendere un po' di freddo alle spalle per buscarsi una bronchite.
Altri pensano che se cammini scalzo a bordo piscina ti verranno le verruche e che se fai il bagno dopo aver mangiato muori (non ho ancora capito come, i fondamentalisti dicono soffocati dal proprio vomito...).
Ma perchè continuiamo ad avere così fiducia nella tradizione e nel sentito dire quando basterebbe provare le cose prima di crederci?
La prova è il fondamento della scienza, dovrebbe essere accettata da tutti come il metodo principe per decidere se una cosa è vera o falsa, e invece la maggior parte delle persone continua a valutare le proprie decisioni e convinzioni con schemi, tradizioni, certezze, modi di dire e fare che nulla hanno a che vedere con la verità e non sono altro che leggende metropolitane, usi e costumi.
La prossima volta, prima di dire (e di pensare) qualcosa pensateci bene: sono sicuro di quello che dico (o penso) o è la solita cazzata? l'ho provato sulla mia pelle? davvero qualcuno che conosco direttamente si è sentito male per aver fatto il bagno prima che fossero passate due ore dall'ultimo pasto? davvero dopo l'ultima volta che ho avvertito un po' di freddo poi mi sono ammalato?
E' un ottimo modo per crescere.

martedì 25 maggio 2010

Dipendenza

Maledetto DS. Credevo di essermi affrancato dalla sua assillante presenza, di essere uscito dal tunnel. Con l'intento di purificarmi il sangue nelle ultime settimane (anzi mesi) non ho fatto altro che consumare roba pura (RH, zeppelin, JT) ma niente da fare, stamattina eccolo lì alle 6.30 ad aspettarmi in strada, puntuale come un battito cardiaco, che voleva accompagnarmi durante il mio allenamento.
Ha cominciato a correre con me, è partito con una leggera cadenza a 3/4, e poi ha iniziato a canticchiare:
 
C'era un uomo che aveva due mani
e le usava nei modi più strani
per esempio sapeva descrivere
la vita di luoghi lontani
Era un uomo di forza sicura
molto alto per la sua statura
soprattutto sapeva sorridere
ogni volta che avevo paura
E io di paura ne avevo davvero
convinto com'ero di essere stato
per tutta la vita invece che intero
parzialmente scremato
Le parole le ha sempre sapute usare, riesce a dosare con cura ironia e originalità, anche nella sintassi e nella struttura delle rime. Come quella volta che era nei debiti fino al collo, e dopo aver provato ad impegnare i gioielli della moglie la informò:

e la collana
di pietre viola
non te l'ho detto
ma oggi ho scoperto
che era 'na sola

Mi delizia anche quel suo gusto per le storie ricorrenti, i loop come:

C'era una volta un re
che disse alla sua serva
raccontami una favola
e la serva incominciò, e disse:
c'era una volta un re
che disse alla sua serva
raccontami una favola
e la serva incominciò...

Tutto condito da arrangiamenti rockeggianti e ricchi di strumenti a fiato e di musicisti con i controfiocchi (vedi Gazzè al basso)
Alla fine ci sono ricascato, me lo sono portato fino in ufficio e adesso mi ronza ancora in testa e non mi molla più, questo maledetto Daniele Silvestri.

Ai neofiti consiglio Monetine, un doppio con i maggiori successi e alcuni inediti.
Fidateve...è robba bbona...
 

martedì 18 maggio 2010

Ci vuole pazienza

Sto monitorando il mio peso.
Non c'è una ragione speciale, solo così, per amore di statistica.

Metodo e strumenti:
Mi peso tutte le mattine appena sveglio, dopo la pipì, con indosso solo le mutande.
La bilancia è del tipo a cifre digitali, e riporta un solo decimale.

Periodo e campione:
Mi sono pesato quasi tutti i giorni a partire dal 1 gennaio 2010. Ad oggi ho documentato 125 pesate.

Risultati:
Media: 68,9 kg
Minimo: 68,0 kg
Massimo: 70,3 kg
Il peso tende a diminuire nel corso della settimana, partendo da valori alti dal lunedì al mercoledì, e abbassandosi fino ad ottenere un minimo il sabato. La domenica è in leggera ripresa.

So che siete molto interessati alle evoluzioni dell'analisi, quindi vi terrò periodicamente aggiornati.

lunedì 17 maggio 2010

domenica 16 maggio 2010

Copyright 2

Qualche settimana fa scrivevo sul post Copyright che le idee veramente originali non esistono, esiste solo una evoluzione di idee precedenti, e che pertanto il diritto d'autore non ha ragione di esistere.
Il mio amico Paolo mi faceva notare, prima in un suo commento al post e poi ieri al termine di una piacevolissima serata a casa sua, che nel caso della musica c'è una creazione dal nulla: la nuova melodia non deriva da nient'altro per definizione, altrimenti non sarebbe una melodia originale ma una semplice "cover"; in quel caso, dice lui, è necessario riconoscere all'autore un obolo per la sua creatività.
Ho provato a tagliare corto rispondendo in modo caustico al suo commento al post, ma così non vale; poi stamattina, correndo, ho provato a rifletterci meglio.
Se dal punto di vista della combinazione particolare delle note posso dargli ragione, appena si osserva la cosa da più distanza l'ipotesi della creazione originale svanisce.
Prendiamo per esempio Something, scritta da George Harrison e inserita nel disco The Beatles, considerata da Frank Sinatra e da molti altri una delle melodie più belle del secolo. Sicuramente la struttura melodica è originale, nel senso che quelle note, in quella sequenza e con quel ritmo, armonia e cadenza fino ad allora non era mai stata sentita nè suonata. Fin qui non c'è dubbio, e questa caratteristica è comune a tutte le creazioni artistiche: le prime parole di Moby Dick, "Chiamatemi Ismaele", fino ad allora non erano mai state messe in quella sequenza, e le pennellate del "Cielo stellato" di Van Gogh non erano mai state distese in quel modo.
Ma Something non sarebbe mai stata possibile senza tutta la musica che era venuta prima, dal blues, al rock americano degli anni '50, al folk inglese, alla cultura beat, alle stesse precedenti canzoni dei Beatles. E soprattutto non sarebbe mai stata neppure concepita senza quel coacervo di menti geniali che era l'unione dei quattro Beatles, un continuo e irripetibile pentolone ribollente di influenze reciproche, di idee e di stimoli scopiazzati l'uno dall'altro.
E' naturale che ognuno aggiunge alle idee precedenti qualche accenno nuovo, qualche sprazzo originale, che per una teoria scientifica è una soluzione originale ad un problema già analizzato in mille modi, in musica una sequenza di note sorta in seguito ad anni di ascolti e di influenze. E' proprio questo che costituisce l'evoluzione di idee precedenti a cui accennavo nel post, è proprio qui il progresso. Ma non è nulla di completamente originale, solo un gradino in più nell'evoluzione delle cose, una innovazione.
Per questo l'innovatore merita certamente un pizzico di gloria, ma non il vitalizio perpetuo del diritto d'autore. Questo, se fosse possibile, spetterebbe solo al creatore del concetto musica in un mondo che ancora non lo conosceva.

venerdì 14 maggio 2010

Ne

Oggi al parco ascoltavo una tata di colore che parlava un italiano in apparenza perfetto, senza inflessioni o errori di sintassi. Ad un certo punto le ho sentito dire: quanti anni hai? tre? Giorgio ha quattro!
Giorgio NE ha quattro, avrebbe detto un italiano madrelingua.
Ci avete mai pensato al NE? Credo sia la parolina più difficile da piazzare al punto giusto della lingua italiana. Pensate solo a " non ce NE sono più" oppure "metticeNE di più" in caso abbia funzione di pronome, ma ancora più difficile il "me NE vado" nel quale il NE non vuol dire quasi una mazza (quelli bravi dicono abbia funzione avverbiale, tipo "vado via DA QUI", ma io non mi fido del tutto...). Provate a spiegarlo a uno straniero e poi insegnategli ad usarlo correttamente nelle varie maniere... e poi dicono che i congiuntivi francesi sono complicati.

domenica 9 maggio 2010

Il nemico

Episodio: sono in auto con la mia famiglia, percorro una strada piuttosto stretta e sono in fila, ma non capisco perchè. Dopo qualche decina di metri mi accorgo che l'attesa mia e della dozzina di altre auto in fila con me è dovuta alla sosta al lato della stradina di un grosso gippone nero, non per un guasto o per un malore del conducente, ma solo così, perchè doveva gridare qualcosa al telefonino e non gliene fregava niente di chi per passare doveva fare acrobazie. Quando è stato il mio turno di passare, mi sono bloccato al suo lato e mi sono attaccato al clacson. Il tipo, classico potenziale partecipante al "grande fratello", abbronzato e in tiro, mi guarda con strafottenza e mi fa segno con la mano di andare oltre e di non rompere.
Io fermo lì.
Attaccato al clacson, senza pausa, fino allo stremo.
Alla fine cede e va via.
Se avessi avuto un cric a portata di mano e meno familiari accanto gli avrei fracassato la sua ragione di vita, il suo lucido gippone.
In auto mi succede spesso, divento facilmente una bestia. Vengono fuori i miei peggiori istinti, senza nessun argine se non le persone che sono con me.
Sì, lo so, la mia potrebbe essere nient'altro che l'invidia e il livore repressi di un impiegato mediocre deluso dalla sua mediocre vita. Ma non credo sia così. E' molto più semplice. Io in quel momento individuo in quell'essere il mio nemico, il rappresentante di quell'arroganza, ignoranza, inciviltà, menefreghismo che costituisce quanto più odio nel mio prossimo. Gli do la colpa della stragrande maggioranza dei mali italiani.
In fondo non ho poi così tante probabilità di incontrare un tale campionario di schifezze in una sola persona, non frequento i posti dove questo tipo di fauna pullula: non vado in discoteche di grido, in ristoranti fichetti, in spiagge alla moda, l'unico ambiente che condivido con loro è la strada.
Quando ho la fortuna di incontrarne uno ho tutto il diritto di spaccargli la macchina, no?

Stamattina

No watch, no earphones, just plain running

sabato 8 maggio 2010

Wiki

La democrazia non è quel grande affare che dicono: non è anche merito suo se in Italia abbiamo al governo Berlusconi? E' la maggioranza degli italiani che decide. E se sei in democrazia e vivi in un paese di coglioni, allora sei fottuto, non hai modo di far valere le tue ragioni, e devi pure dire che la cosa ti va bene, perchè si tratta pur sempre di "democrazia". Beh, messa così non si tratta sicuramente della migliore forma di governo. Aveva ragione Churchill.
Eppure qualcosa di più vicino alla vera democrazia esiste. Avete presente Wikipedia? Si tratta di una enciclopedia on line in cui ognuno può scrivere nuove voci o correggere voci scritte da altri, in maniera del tutto libera. Come fa a proteggersi da chi non è all'altezza del compito o di chi vuole solo scrivere stupidaggini? Semplice, le voci sbagliate sono migliorate da utenti che invece vogliono fare le cose per bene, e guarda caso gli ignoranti e i vandali si stancano prima dei competenti e delle persone corrette...
Qualche settimana fa ci ho provato anch'io. Non a fare il vandalo, non ne ho lo stomaco, ma a "migliorare" una voce che non mi sembrava del tutto corretta...o meglio, ho eliminato dalla voce un intero paragrafo che depistava a mio giudizio il lettore. Ebbene, la mia modifica sulla voce "linguaggio" è ancora lì. Non rappresento la maggioranza ma nel mio piccolo ho contribuito. Questo è molto più vicino alla democrazia.
Come si fa ad applicare il modello wiki alla forma di governo?
Se mi verrà in mente sarete i primi a saperlo.

domenica 2 maggio 2010

Agorà

Ho appena visto Agorà, di Alejandro Amenábar.
Bel film, stupenda la ricostruzione di Alessandria nel IV sec., e le simulazioni degli avvicinamenti con la cinepresa dallo spazio siderale fino alle singole scene in dettaglio sulla superficie del nostro pianeta (utili per dare sempre il giusto valore alle nostre vicende...).

Il film tratta della storia di Ipazia, la filosofa astronoma, osteggiata dalla nascente setta dei cristiani a causa del suo essere donna influente e delle sue attività di ricerca libera e aconfessionale; e della biblioteca di Alessandria, la più grande del mondo antico, ultimo baluardo del libero pensiero prima di secoli di oscurantismo religioso. Ipazia finirà fatta a pezzi dai fanatici cristiani, la biblioteca diverrà una stalla e i manoscritti saranno distrutti.

In una delle ultime frasi prima di morire Ipazia, rivolta ad un vescovo cristiano che la sta condannando per empietà e stregoneria, dice: "voi non mettete in dubbio ciò in cui credete, non potete; io devo".

L'ennesima testimonianza, se ce ne fosse ancora bisogno, che le religioni sono state causa di buona parte dei mali dell'umanità, e che non hanno ancora finito il loro compito.

sabato 1 maggio 2010

Primavera

Mi piace la primavera, le giornate sono lunghe e piene di sole, e l'aria è ancora fresca per il vicino inverno.
Già, niente di più banale.
Però l'ho pensato davvero, proprio oggi. Ed è la prima volta che mi scopro a pensarlo. Fino ad oggi non mi è fregato molto del caldo, del freddo, del tempo nuvoloso o sereno, credevo fossero cose da vecchi, che l'equilibrio fosse dentro, e non potesse essere influenzato da eventi meteorologici, completamente esterni.
Oggi mi sono scoperto vecchio, tutto ad un tratto.
Ma mi piace la primavera.