mercoledì 27 ottobre 2010

Rinascita

In una delle mie ultime scorribande domenical-mattutine che mi gratifica chiamare allenamenti ho diretto le mie nike vomero sugli argini del tevere a sud di ponte milvio, con l'intenzione di seguire la ciclabile e di esaminarne le condizioni dopo lo smantellamento delle strutture che hanno ospitato l'estate romana (principalmente bancarelle, punti di ristoro e stand vari): mi aspettavo disordine e macerie, monnezza e buche... e li ho trovati.
Ma mi sono anche imbattuto, inaspettatamente quanto inevitabilmente, viste le dimensioni, nel cantiere di un nuovo ponte sul Tevere, in zona Foro Italico, nei pressi di piazza Cadorna, praticamente di fronte all'ostello delle gioventù. L'opera è a buon punto, metà della campata è già al suo posto e i piloni sono pronti, se siete interessati mi riprometto di fare uno stato avanzamento lavori on-line, ma non è questo il punto. Il fatto è che appena ho visto la costruzione ho lanciato un "dai!!!" carico di stupore misto a piacere: sarà stato che il sole stava salendo proprio dietro uno dei piloni, sarà per il luccichio dell'acciaio che si stagliava sul cielo azzurro, ma ne ho goduto.
Più o meno la stessa sensazione che provo quando passo vicino agli scavi delle nuove linee della metro, o quando dalla finestra dell'ufficio guardo il mega cantiere della nuvola di fuksas all'eur. E' l'abbandono e la desolazione che fa spazio al nuovo e al progresso. E' l'entropia che si arrende alla mia città che si rinnova. E' il secondo principio della termodinamica che fa, seppur temporaneamente, un passo indietro di fronte all'evoluzione dell'organismo sociale chiamato metropoli.
 

domenica 17 ottobre 2010

Election Day #1

E' giorno di elezioni nella repubblica di Lostz.
Come ogni anno da secoli, si fronteggiano i due partiti che aspirano a governare il ricco paese. Ma qui non ci sono campagne elettorali, i comizi per convincere gli ultimi elettori sono privi di senso, le strategie di lottizzazione una inutile perdita di tempo. La decisione su chi sarà il presidente assoluto del paese per un intero anno si decide infatti con il lancio di una moneta, testa o croce. (Sebbene a Lostz la moneta ufficiale, il tallero lostziano, non rechi sulle due facce una testa e una croce, come del resto nessuna moneta che io conosca, ma da un lato una bandiera, simbolo di unità nazionale, e dall'altro una fica, che qualcuno dice sia simbolo di fertilità, ma in realtà era stata scelta da un presidente buontempone mezzo secolo addietro, anche lui vincitore di un sudatissimo lancio di moneta, eppoi è rimasta così). La legge elettorale di Lostz non è così biasimabile come sembrerebbe a prima vista, è una legge come un'altra, nè migliore nè peggiore di quella, che sò, italiana.
Quest'anno i due partiti in lizza, i Demomaterialisti e i Popolarculisti, sono agguerritissimi e si preparano alla sfida con nuove tattiche. Ognuno sceglie come meglio può il suo candidato, il campione che nel grande giorno si batterà per il potere.
I Demomaterialisti hanno utilizzato tutti i fondi raccolti con i contributi all'editoria (anche a Lostz...) e le offerte dei sostenitori per promuovere un approfondito studio sulla teoria e la dinamica del lancio del tallero. Hanno scelto come candidato il prof. Giakìus, famoso fisico delle particelle che vanta anche una collaborazione con l'Università di Urbino, che ha studiato a fondo la composizione del tallero che sarà utilizzato per la sfida, il Magnifico Tallero Antico; ora conosce la disposizione di ogni singolo atomo di nickel e ha inserito tutti i dati nel cervellone elettronico del partito; inoltre quel giorno il partito si affiderà ai migliori meteorologi del paese per valutare i venti dominanti, l'umidità dell'aria, la temperatura, la pressione atmosferica, le eventuali scoregge della giuria, e metterà anche questi dati nel supercomputer per prevedere come la moneta sarà influenzata dall'attrito con gli elementi e su quale faccia avrà più probabilità di cadere, bandiera o fica. I Demomaterialisti sono fatti così, loro si fidano solo di quello che vedono e che possono studiare con un serio approccio scientifico.
I Popolarculisti si affidano ad un metodo profondamente diverso. Cercano il più fortunato tra i notabili di partito e si affidano completamente al suo culo. Ma vogliono davvero il più fortunato. Solo chi vincerà 10 gare di bandiera o fica consecutive avrà l'onore di partecipare alla sfida dell'anno per governare il paese. E mi pare una bella prova: c'è solo una probabilità su 1024 (un mezzo elevato alla decima) di vincere per 10 volte di seguito, e questo sembra sufficiente come dimostrazione di culo. E' come prendere l'unico asso di cuori in un enorme mazzo tra più di mille due di picche...
Loro procedono così: selezionano 1024 partecipanti tra i più promettenti funzionari del partito e li fanno sfidare a coppie in 512 gare. Un giudice assegna ad uno sfidante la bandiera e all'altro la fica (intesa come faccia della moneta, con decenza parlando) e poi lancia la moneta. I vincitori delle 512 gare si batteranno poi in altre 256 sfide, e poi i vincitori in altre 128, eppoi in 64, fino ad arrivare ai quarti, alle semifinali e alla finale. Il vincitore della finale avrà quindi vinto necessariamente 10 volte consecutive e sarà il più adatto alla sfida. I Popolarculisti sono fatti così, loro vogliono provarle le cose, non si affidano al caso, sono giocatori seri. Alcuni sostenitori hanno provato a far notare che in questo modo di procedere è lo stesso meccanismo del torneo che porta per forza ad un vincitore e che presi 1024 sfigati comunque uno di loro vincerà le 10 gare, non ci sono dubbi... ma il partito ha ormai deciso.
I due campioni sono pronti alla sfida, il candidato dei Demomaterialisti, il prof. Giackìus, ha passato tutta la notte tra aggiornamenti meteo, lettura delle ultime pubblicazioni sulla teoria della dinamica quantistica e informazioni sottobanco sulla dieta dei giurati, ha le occhiaie ma crede nelle sue possibilità; il candidato dei Popolarculisti, Franz Rigurgito, assessore al traffico dallo stomaco debole e vincitore della dura selezione, ha passato la notte con le concubine di Partito che facevano parte del primo premio del torneo di lancio della moneta appena vinto, anche lui ha le occhiaie (meglio le sue!), anche lui crede nelle sue carte.
Il Gran Ciambellano è pronto con il Magnifico Tallero Antico, tutte le televisioni della repubblica sono collegate in diretta, l'intera nazione attende il momento cruciale.

martedì 12 ottobre 2010

Eva mitocondriale

Nelle cellule eucariotiche, a differenza di quelle procariotiche (tipo i batteri), sono presenti i mitocondri, organuli che assolvono principalmente alla produzione di energia (sotto forma di ATP). I mitocondri sono semiautonomi, con un loro metabolismo e un loro corredo genetico (vero e proprio DNA) completamente indipendente da quello della cellula madre. I mitocondri con ogni probabilità erano in origine cellule indipendenti, batteri che vivevano come parassiti delle cellule eucariotiche e che poi, nel corso dell'evoluzione, si sono legate ad esse in un rapporto simbiotico. Ne consegue che nelle nostre cellule ci portiamo dietro, oltre al DNA dal quale deriva il nostro fenotipo, suddiviso nei famosi 46 cromosomi che si studiano a scuola, anche un DNA mitocondriale, più semplice ma pur sempre DNA. Altra cosa da tenere a mente: il DNA mitocondriale discende esclusivamente per via materna: quindi tutto il DNA contenuto nei mitocondri delle nostre cellule (siamo noi maschi o femmine) deriva da quello di nostra madre e non si combina, come quello cellulare, con il DNA dello spermatozoo del padre.
Tutto questo pippone iniziale è solo per introdurre un processo logico astratto ma dai risvolti concretamente affascinanti: chiamiamo A l'insieme di tutti gli abitanti della terra vivi in questo momento. Ognuno di loro avrà pure una madre da qualche parte, no? O almeno l'avrà avuta... ebbene, chiamiamo B l'insieme di tutte le loro madri. Questo insieme B ha alcune caratteristiche. Innanzitutto è formato da sole femmine e, in secondo luogo, B è sicuramente minore di A, perchè ci saranno alcune madri che hanno più di un figlio. Chiamiamo poi C l'insieme di tutte le madri di B: anche questo, oltre ad essere composto di sole donne, sarà minore del precedente B. Se continuiamo oltre (D, E, F...) otterremmo insiemi sempre minori, tutti di sole donne, fino ad arrivare ad un insieme composto da una sola donna, l'antenata comune a tutti gli esseri umani esistenti oggi. Gli studiosi di biologia chiamano questa donna "Eva mitocondriale", perché è la più recente antenata comune a tutti gli esseri viventi. Certo non sarà stata, come l'Eva biblica, la prima donna sulla terra, avrà avuto anche lei una mamma e una nonna, ma per qualche strano caso è il punto di incrocio più vicino dal quale discende tutto il DNA contenuto nei mitocondri di tutte le persone oggi viventi. Abbiamo tutti nelle nostre cellule l'impronta di questa iper-riproduttrice (è per questo che si dice "porca eva", contrazione del più lungo ma ormai desueto "porca eva mitocondriale").
Attraverso un'analisi delle differenze del DNA mitocondriale degli attuali abitanti del globo (quanto il mio è differente da quello di un aborigeno australiano, di un sardo o di una lappone) e un confronto con la variazione media annua dello stesso DNA, si è stabilita più o meno l'epoca nella quale la nostra nonnina Eva è vissuta e la sua terra d'origine (pare sia vissuta in Africa circa 150.000 anni fa).
Ho finito cari lettori, mi pareva una cosa fica e volevo condividerla con voi due.