lunedì 23 novembre 2015

OdG

Alcuni potenziali argomenti da utilizzare per l'Ordine del Giorno delle riunioni di un ipotetico club che, se esistesse, vorrei mi accettasse tra i suoi soci:

  1. Esistono davvero i sapori di una volta?
  2. Meglio un sigaro ammezzato o uno lungo e poi lo tagli? Aspetti economici e di costume.
  3. Esiste una relazione causa/effetto nella realtà o è tutta una questione di culo?
  4. Florenzi aveva o no il diritto di salutare la nonna?
  5. E' vero che usate solo il 10% del vostro cervello?
  6. Il disco in vinile tra desueto e in voga.
  7. Tutto questo ha un senso? Se sì, quale? Se no, e allora?
  8. Spiritualità ed invecchiamento: il fardello del peccato originale nell'animo femminile.
  9. Codice di comportamento da tenere quando sei in occasioni conviviali con gente di cui non ti fotte una ceppa.
  10. Il rapporto padre figlio può essere decente a lungo termine o è inevitabilmente destinato a sfumare nell'incomunicabilità a partire dalla pubertà fino al totale indifferenza dell'adolescenza?
  11. Superiorità motivazionale dell'immaginario islamico: paradiso di Maometto vs i due coglioni del Paradiso dantesco.
  12. Fare il gigolò va ricompreso tra i mestieri usuranti?
  13. Come vi definireste con un solo aggettivo?
  14. Come mai il pesce grosso mangia il pesce piccolo e invece l'uccello grosso non mangia l'uccello piccolo?
  15. Perché creare una categoria di "avverbi presentativi" quando esiste solo "ecco"?
  16. Domanda a piacere.
  17. Netflix: l'ennesima inculata o la rivoluzione dell'Intrattenimento?
  18. Sedie a rotelle: non sarebbe più efficiente tirare le ruote invece di spingerle?
  19. Ma davvero vi considerate coraggiosi?
  20. Ricordate ancora l'appello della vostra classe di prima elementare?
  21. Qual è il numero di elementi soprannaturali accettabili in un prodotto di fiction?
  22. Meglio rileggere un gran libro per la terza volta o leggerne uno mediocre per la prima?
  23. Classifica delle gnocche nordeuropee per paese di provenienza: esperienze a confronto.
  24. Come sopravvivere al giorno d'oggi senza filtri CO2.
  25. In caso di amputazione delle gambe, le pulsazioni cardiache si modificano? E come?
  26. Si può davvero morire soffocati dal proprio vomito o prevale l'istinto di sopravvivenza e ti giri per sputare?
  27. Gli strass nella pittura muraria come rappresentazione del super-ego.
La sede dell'ipotetico club

mercoledì 18 novembre 2015

L'origine

Ricevo e pubblico una storiella scritta da Valeria, 10 anni; mi pare originale e degna dell'attenzione delle mie schiere di lettori.

Un tempo non c'era nulla. Ma tutto era stato scritto nel Grande Libro. Tutto ciò che sarebbe dovuto accadere era già stato scritto da Lui. Da Selvio Bonanseto.
Lui era l'Imperatore, il Re, il Dio.
Tutto ciò che sarebbe accaduto, Selvio lo conosceva, lo aveva scritto Lui.
Tutto successe in un giorno, la data prescelta da Bonanseto era arrivata.
Ad un certo punto si sollevò un po' di polvere leggera e comparve l'Universo. Tutto in una volta. Comparvero gli umani, gli animali e le cose che pensano le persone, le false prove dell'esistenza dei dinosauri e della scoperta di Colombo, tutto già al proprio posto. E tutto è lì ancora adesso.
Selvio ha deciso in anticipo le parole che diciamo, le cose che pensiamo, tutto.
E in questo momento sta scrivendo quello che accadrà domani.
E ieri ha scritto sul suo libro che io avrei scritto questa storia.
Tutto è nato così, dalla mano di Selvio Bonanseto, un bambino di appena quattro anni.

martedì 17 novembre 2015

La percezione di un tornello

Un lavoro come il mio, caratterizzato da routinari pendolarismi casa-ufficio, implica l’abitudine ad atti che, da un certo momento in poi, ti ritrovi a seguire se non altro per necessaria coerenza con te stesso.
Da anni ormai, alla solita ora, esco dalla solita stazione della metropolitana e passo attraverso il solito tornello di ingresso alla sede dell'azienda dove lavoro. Scelgo sempre lo stesso, quello più a sinistra dei cinque disponibili. E’ un classico tornello a rotazione con i tre bracci in metallo, che si sbloccano quando riconoscono il badge che avvicino al sensore e che, dopo il passaggio di un corpo, si assestano di nuovo in posizione per accoglierne uno nuovo. Solo che il mio tornello è sempre stato un po’ pigro, i bracci ruotano a rilento quando perdono la spinta del corpo passante e, dopo aver permesso un ingresso, si riassestano con estrema indolenza in posizione di "avanti un altro". E’ così da anni.
Ogni giorno, sul lato sinistro dell’ingresso, due metri prima del mio tornello, staziona l’addetto alla sicurezza; un tipo sulla cinquantina che osserva gli impiegati che, come me, avvicinano il badge al sensore e passano. Lui di mestiere fa questo: osserva il passaggio. Io lo saluto e lui contraccambia e mi segue con lo sguardo mentre attendo con pazienza i voleri del tornello fiacco: è un rapporto così, fatto di attimi di vita comune.
Ieri, tutto a un tratto, la discontinuità. L’evento imprevedibile. La frattura nello spaziotempo. Il tornello scatta senza intoppi, come un meccanismo perfettamente oliato, senza più un brandello di quella pigrizia che lo contraddistingueva fino a ventiquattr'ore prima.
Una volta passato, io guardo l’usciere, l’uomo che per decine di mattine aveva osservato il mio indugiare dietro la flemma del braccio meccanico, e prorompo in un cordiale: 

E che succede? Tutt’a un tratto funziona? Lo avete aggiustato?
Lui: Che?
Io: Come che, il tornello, era lento, ora funziona, mi riferivo a quello.
Lui: Boh, mi pare sempre uguale.

Come. E'. Possibile.
Tu per lavoro fai questo: osservi le persone che passano. Da anni. Ti piazzi sempre lì, vicino a quel tornello. Per svariate ore al giorno, quello è il tuo mondo. Non ti sei mai chiesto nulla? Non ne hai mai percepito il ritmo? Non ti chiedi il motivo del cambiamento? Forse un intervento manutentivo? Forse uno divino? Ti saluto ogni mattina mentre attendo il ritorno in posizione del braccio lento. E non ti sei mai accorto di nulla?

Ecco l’essenza dell'essere subumano. Sopravvivere senza porsi alcuna domanda sulla realtà che ti circonda.
Buona percezione a tutti.