mercoledì 17 novembre 2010

Dilemma #5 ovvero Election Day #3 - Compagni di scuola

Franco: Eh no, adesso tocca a me fare una digressione prima di continuare la storia delle elezioni. Sai cosa è successo al mio amico Luigi?
Gianni: Di nuovo Luigi? Accidenti, cosa gli è capitato?
F: In questo periodo non ha lavoro, quindi ha accettato di partecipare ad un esperimento che sta facendo il prof. Wolfstadter all'Università di Urbino.
G: Di che si tratta?
F: Lo hanno chiuso in uno stanzino con un pulsante rosso. Gli hanno detto che come lui erano stati contattati quindici tra i suoi ex compagni di liceo, anche se non gli hanno detto i nomi. Anche loro erano in quel momento ognuno in uno stanzino con un pulsante e anche a loro stavano comunicando le stesse istruzioni. In pratica si trattava di decidere se premere o no il pulsante rosso. Ognuno aveva venti minuti per decidere, e poi allo scadere del tempo aveva dieci secondi per premere o non premere il bottone. Chiunque lo avesse premuto avrebbe guadagnato cento euro, in caso contrario non avrebbe guadagnato nulla.
G: Beh, mi pare un lavoretto facile e sicuro...
F: Aspetta, lasciami finire. Se nessuno, dico nessuno, dei quindici ex compagni di scuola avesse premuto il bottone, ognuno di loro avrebbe guadagnato mille euro.
G: Mmh, la cosa si complica ma diventa più interessante. Sembra semplice immaginare un tacito accordo e un ricco premio per tutti, ma la pura razionalità dell'azione è una chimera che sopravvive solo nei modelli economici.
F: Già, immagina i pensieri di Luigi in quei venti minuti: "se i miei quindici ex compagni di scuola sono razionali nessuno di loro premerà il pulsante, e non sarò certo io a rovinare il gioco: possiamo sbancare l'università, fregare tutti con il nostro implicito accordo e guadagnare mille euro a testa... certo che se tra loro c'è quel coglione di Marco o quell'oca di Vittoria le cose non sono così semplici, sicuramente penseranno che qualcuno potrebbe cedere e, con il loro modo di ragionare bieco e ottuso, sono sicuro che non si fiderebbero degli altri, vorrebbero portare a casa almeno cento euro e premerebbero il pulsante mandando in malora tutto e lasciando gli altri in mutande... e anche io almeno cento euro li voglio scroccare, mi fanno comodo... quindi quasi quasi vale la pena premere il pulsante e prendere la sicurezza dei cento contro il rischio dei mille..." e così il semplice ragionamento lineare si riempie di dubbi irrazionali e di decisioni ancora più irrazionali che alla fine portano alla catastrofe.
G: 'Azzo di un Luigi... e lui cosa ha fatto?
F: Tu cosa avresti fatto?
G: Avrei lanciato il tallero e mi sarei affidato a bandiera o fica...

1 commento:

  1. Anonimo8/11/11

    #1 17 Novembre 2010 - 23:22

    15 o 20? Pdb
    utente anonimo
    #2 17 Novembre 2010 - 23:24

    Ma ad Urbino la moneta corrente è l'euro o il tallero? Pdb
    utente anonimo
    #3 17 Novembre 2010 - 23:29

    Scherzi a parte, sembrerebbe che vi sia una sola probabilità su 15 (o 20?) di moltiplicare per 10 un premio certo. Ma questo a prima vista... Immagino che un raffinato godelhescherbachista come il signor Tacchino la sappia più lunga di così. Pdb
    utente anonimo
    #4 18 Novembre 2010 - 10:35

    bravo, sei tornato a scrivere! Non importa se scrivi cazzate e riporti esperimenti vecchi di 70 anni come se fossero frutto della tua inventiva. Bravo lo stesso, l'importante è che scrivi qualcosa tutti i giorni.... se no noi lettori che ci stiamo a fare? .... p.s. ho già preparato i commenti ai prossimi 25 post, mica me li posso tenere lì inutuilizzati.
    utente anonimo
    #5 18 Novembre 2010 - 22:36

    Ops, ho corretto l'errore, ora dovrebbe essere tutto 15.
    Il giochino è una variante del classico dilemma del prigioniero, lungi da me l'idea di spacciarla per invenzione originale, come d'altra parte la maggioranza delle cose che leggete nel blog. Sono o non sono un semplice replicatore/vomitatore di memi?
    aaqui

    RispondiElimina