M'hanno rubato il motorino. Un vecchio catorcio di dodici anni tenuto insieme dal nastro telato (vi giuro, davvero poco appetibile, ve ne avevo già parlato qui e qui, era nel parcheggio apposito insieme a altre decine di esemplari in miglior forma e hanno scelto lui, inspiegabile) ma tant'è. Un po' mi ha dato fastidio, dentro c'erano tre caschi semi nuovi di cui uno da bimbo e qualche ricordo, e poi mi tocca pure la rottura di passare dai carabinieri per la denuncia.
Strano che l'espressione più triste sia
stata quella disegnata sui volti delle mie bimbe al sentire della notizia. Per i marmocchi le situazioni della vita
sono per sempre immutabili, si affezionano ai luoghi e agli oggetti, anche i più
insignificanti, con un attaccamento morboso. Fatto sta che una mi ha detto che non avrebbe voluto per
nessuna ragione un nuovo motorino in sostituzione del vecchio, che nessuno avrebbe retto il confronto, mentre l'altra mi ha proposto di rubarne
uno a mia volta.
Per quanto mi riguarda al fastidio e alla meraviglia del primo momento (non rabbia, meraviglia) si è in breve tempo sostituita una sensazione come di catene rotte, di membrana sfondata, di necessario nuovo ordine delle cose. Per un breve secondo mi è passata per la testa l'idea di comprarne un altro ma ho scartato l'ipotesi immediatamente: ogni tanto un evento traumatico può dare lo spunto per valutare le cose a tutto tondo, e capire se il processo che stai seguendo è quello giusto. Forse di questo evento se ne può approfittare, forse è un'opportunità di cambiamento.
Mi sono fatto qualche calcolo (io sono fatto così,
un po' è deformazione professionale, un po' educazione contadina, non me ne
vogliate): assicurazione 300, benzina 250, con il bollo, la manutenzione e
qualche accessorio da sostituire si arriva facile a 800 euro l'anno. Non è una
fortuna ma a me non fanno schifo. E poi tra un paio d'anni avrei comunque
dovuto sostituirlo. Questi costi erano compensati ovviamente da alcuni vantaggi, che alla fine si possono riassumere in due punti:
- Lo utilizzavo per gli spostamenti da casa alla fermata della metro più vicina e viceversa (2,4 km a tratta, ca 5 minuti) per poi andare in metro fino in ufficio.
- Nella tratta di ritorno a volte mi fermavo in un Todi's vicino o in frutteria per fare un po' di spesa infrasettimanale
Ora dovrò pianificare alcuni cambiamenti per limitare al massimo i fastidi derivanti dal nuovo paradigma e ho pensato ai seguenti:
- Per fare i 2,4 km potrei prendere l'autobus (4 minuti medi di attesa + 6 minuti di percorso + 6 minuti di tratti a piedi da e per la fermata dell'autobus, in tutto 16 minuti) o farli a piedi (diciamo 20 minuti a passo veloce, ancora da cronometrare) in caso di voglia e forma. Al fine di rendere più agevoli gli spostamenti by foot, la mattina infilerei le mie comode e performanti scarpe da running, per poi cambiarle una volta arrivato in ufficio con un paio di urbanissime Clarks lasciate lì apposta, che vanno bene in qualsiasi occasione.
- Potrei organizzarmi diversamente con la spesa, tipo concentrarla di più sul fine settimana ed diminuire la necessità di aggiunte, e portare sempre con me una di quelle borse di nylon pieghevoli e accartocciabili, in modo da potermi fermare a comperare latte e frutta nel percorso di ritorno.
D'altro canto possiedo già un abbonamento annuale ai mezzi pubblici
che utilizzo quanto più possibile, e che potrei utilizzare ancor più intensivamente senza nessun costo aggiuntivo da sostenere per la mobilità.
Facciamo così: provo un paio di settimane e vi faccio
sapere come va. Secondo me sopravvivo. E forse, se un giorno un carabiniere mi dovesse telefonare per dirmi: buona notizia, abbiamo ritrovato il suo motorino, chissà che io non risponda: ah sì? tenetevelo.
Ho deformazioni professionali di tutt'altra specie, sono del tutto privo di educazione contadina, ma analoghi ragionamenti li faccio pure io. Tieni duro. Funziona.
RispondiEliminaIo appoggio invece tua figlia. Rubane un altro.
RispondiEliminasecondo me non te l'hanno rubato, se n'è andato con un altro di sua spontanea volontà.
RispondiEliminao se n'è andato addirittura da solo senza che ci fosse un altro.
ma non lo si può biasimare, del resto che vita di merda è per un motorino fare soltanto la spola tra casa e metro e ogni tanto un salto al todi's?
mai un giro a villa borghese, mai a vedere una fighetta a campo dei fiori in primavera o na seratina a ponte milvio.
gli hai fatto passare 12 d'inferno, il mio da mo' che se n'era andato...
aghes
Hai ragione, la nostra vita è stata ben triste. Ma da qualche settimana la sera dedico una decina di minuti al puro divertimento sfrenato: una bella partita a Ruzzle non me la leva nessuno!
EliminaSibarita!
EliminaSapevo che aveva intenzione di metter mano alla logistica della sua vita, ma credevo in qualcosa di più aggressivo, tipo cambio casa e mi trasferisco vicino all'ufficio, o, addirittura, cerco di far spostare la sede del mio ufficio avvalendomi del mio immenso potere. E invece: niente. Vado a piedi. Non la prenda troppo di petto, mi raccomando!
RispondiEliminaLa bici potrebbe essere un'alternativa. Di quelle ne trovi rubate a poco prezzo e ne guadagni in salute. Se poi trovi qulla rubata alla mia bimba cinquenne, ti autorizzo a usare violenza al farabutto... Non ti dico le lacrime della piccola
RispondiEliminaMi piacerebbe davvero tanto poter muovermi in bici. Solo che le strade che dovrei affrontare sono trafficatissime, e anche con una discreta pendenza. Non so, valuterò anche questa ipotesi.
Elimina