Ore 23.00 di un lunedì qualunque. Franco entra in un bar di Via degli Etruschi e trova Gianni solo al bancone che chiacchiera con il barista.
Franco: Gianni! Non pensavo di trovarti qua. Anzi, non pensavo nemmeno esistesse questo posto.
Gianni: Oh, Franco. A dire il vero nemmeno io. Stavo andando a dormire ma ho sentito uno strano impulso, una spinta che mi ha costretto a rimettermi le scarpe ed uscire di casa. Come se una voce, anzi un gruppo di voci reclamassero la mia presenza qui. Se non fossi certo che è impossibile direi che i miei fans mi hanno reclamato a grande richiesta.
F: E' successa la stessa cosa a me. Non so a chi possa interessare ma è come se qualcuno ci rivolesse insieme. Il problema è che non so perchè... di che stavi parlando prima che entrassi?
G: Mah, del più e del meno. Il barista mi diceva che è un appassionato di calcetto, il giovedì sera si incontra con gli amici per la solita partitina.
F: Anch'io adoro fare sport, calcio e tennis soprattutto, ma da giovane giocavo anche a basket. Lo sport è insostituibile, ti tiene in forma e la parte competitiva è sempre stimolante.
G: Certo. Mi hai parlato però di sport in cui la componente ludica è predominante (guarda caso c'è sempre una palla di mezzo)...
F: E per forza! Già lo sport è fatica, se non ci metti il gioco che senso ha? Io per esempio non concepisco quelli che corrono giusto per correre, o che fanno vasche su vasche in piscina così, senza uno scopo. Lo sport è gioco, confronto con gli altri, anche competizione, critica al compagno di squadra, sfottò all'avversario, e poi spogliatoio con annesse battutacce pesanti su squadre di serie A e su attricette di serie B.
G: Non so, questa cosa dello sport indissolubilmente legato al gioco e al casino, allo spirito di squadra e al cameratismo non mi ha mai convinto del tutto. E' vero che alcuni aspetti della disciplina sportiva vengono esaltati dal gruppo, come la lealtà verso il compagno, il rispetto delle regole, il controllo dell'aggressività, il servizio alla squadra. Ma lo sport è anche altro. Io ad esempio adoro correre la mattina presto, soprattutto nei freddi mesi invernali. Scendere in strada quando è ancora buio pesto, e le uniche anime per strada sono i gattari e un muratore dell'est che aspetta il primo autobus ha un fascino del tutto particolare. Man mano che ti riscaldi cominci a sentire il battito del tuo cuore che aumenta il ritmo, e senti che quell'accelerare è completamente in armonia con tutto il resto del corpo, con l'affaticamento dei muscoli, con il ritmo del respiro, con lo svuotarsi della mente. Percepisci che in quel momento correre è proprio quello che devi fare, il tuo presente irrinunciabile, e sei completamente immerso in questo, senza distrazioni, senza rimpianti o rimorsi, solo pura corsa... queste sensazioni fanno parte dello sport, e non riesci a sentirle in mezzo agli incitamenti dei compagni, alla concentrazione sulle regole del gioco o sul risultato della partita.
F: Ammazza che rottura di palle, non riuscirei a resistere nemmeno cinque minuti... eppoi completamente solo... no, non fa per me
G: Mah, dovresti provare, magari ti accorgi che non riesci più a farne a meno...
Franco: Gianni! Non pensavo di trovarti qua. Anzi, non pensavo nemmeno esistesse questo posto.
Gianni: Oh, Franco. A dire il vero nemmeno io. Stavo andando a dormire ma ho sentito uno strano impulso, una spinta che mi ha costretto a rimettermi le scarpe ed uscire di casa. Come se una voce, anzi un gruppo di voci reclamassero la mia presenza qui. Se non fossi certo che è impossibile direi che i miei fans mi hanno reclamato a grande richiesta.
F: E' successa la stessa cosa a me. Non so a chi possa interessare ma è come se qualcuno ci rivolesse insieme. Il problema è che non so perchè... di che stavi parlando prima che entrassi?
G: Mah, del più e del meno. Il barista mi diceva che è un appassionato di calcetto, il giovedì sera si incontra con gli amici per la solita partitina.
F: Anch'io adoro fare sport, calcio e tennis soprattutto, ma da giovane giocavo anche a basket. Lo sport è insostituibile, ti tiene in forma e la parte competitiva è sempre stimolante.
G: Certo. Mi hai parlato però di sport in cui la componente ludica è predominante (guarda caso c'è sempre una palla di mezzo)...
F: E per forza! Già lo sport è fatica, se non ci metti il gioco che senso ha? Io per esempio non concepisco quelli che corrono giusto per correre, o che fanno vasche su vasche in piscina così, senza uno scopo. Lo sport è gioco, confronto con gli altri, anche competizione, critica al compagno di squadra, sfottò all'avversario, e poi spogliatoio con annesse battutacce pesanti su squadre di serie A e su attricette di serie B.
G: Non so, questa cosa dello sport indissolubilmente legato al gioco e al casino, allo spirito di squadra e al cameratismo non mi ha mai convinto del tutto. E' vero che alcuni aspetti della disciplina sportiva vengono esaltati dal gruppo, come la lealtà verso il compagno, il rispetto delle regole, il controllo dell'aggressività, il servizio alla squadra. Ma lo sport è anche altro. Io ad esempio adoro correre la mattina presto, soprattutto nei freddi mesi invernali. Scendere in strada quando è ancora buio pesto, e le uniche anime per strada sono i gattari e un muratore dell'est che aspetta il primo autobus ha un fascino del tutto particolare. Man mano che ti riscaldi cominci a sentire il battito del tuo cuore che aumenta il ritmo, e senti che quell'accelerare è completamente in armonia con tutto il resto del corpo, con l'affaticamento dei muscoli, con il ritmo del respiro, con lo svuotarsi della mente. Percepisci che in quel momento correre è proprio quello che devi fare, il tuo presente irrinunciabile, e sei completamente immerso in questo, senza distrazioni, senza rimpianti o rimorsi, solo pura corsa... queste sensazioni fanno parte dello sport, e non riesci a sentirle in mezzo agli incitamenti dei compagni, alla concentrazione sulle regole del gioco o sul risultato della partita.
F: Ammazza che rottura di palle, non riuscirei a resistere nemmeno cinque minuti... eppoi completamente solo... no, non fa per me
G: Mah, dovresti provare, magari ti accorgi che non riesci più a farne a meno...
#1 14 Luglio 2010 - 16:38
RispondiEliminaMi piace molto il gioco di parole del titolo,secondo me è la cosa migliore.
Mi chiedo poi cosa pensi di Franco il muratore dell'est (Lecce, Trieste?) quando lo vede passare, così in armonia, prima dell'alba.
Per quanto attiene al Dilemma, che dilemma è? E' solo questione di gusti. Ognuno sceglie lo sport che preferisce.
Ma soprattutto: PERCHE' VIA DEGLI ETRUSCHI?
pdb
utente anonimo
#2 15 Luglio 2010 - 09:25
Meriti delle risposte.
-Per il titolo sono stato fortunato con l'assonanza dei termini inglesi.
-E' Gianni che corre e incontra il muratore, non Franco, ormai dovresti conoscere bene le differenze tra i due.
-Il dilemma nel titolo mi veniva bene, me ne fotto dei tuoi distinguo precisini.
-Via degli Etruschi, mi piace il nome, deve essere un posto fantastico per un bar.
aaqui
aaqui
#3 15 Luglio 2010 - 12:05
-La fortuna aiuta solo i parolieri più audaci.
-Chiedo scusa non dovevo confondere i due grossi pensatori.
(se fossi un maleducato potrei rispondere "me ne fotto dei tuoi distinguo precisini)
-...e poi ho controllato, non esiste un bar a via degli etruschi; c'è solo un pub. Dovresti aprirlo tu, magari ti terrebbe un po' impegnato, mi sembra che tu abbia troppo tempo libero.
pdb
utente anonimo
#4 29 Luglio 2010 - 14:01
comunque gianni è un rompicoglioni!
utente anonimo