Ieri sera cercavo tra i miei appunti di viaggio del '98 le coordinate per raggiungere un posto che volevo consigliare ad Emanuele e Giulia, attualmente in viaggio di nozze negli States (l'ho trovato, Utah, statale 89 South verso l'Arizona, poco dopo il Paria River c'è una strada sterrata sulla sinistra che in 5 miglia porta al Paria Movie Set, tipico villaggio stile Western dove hanno girato parecchi film negli anni sessanta, superconsigliato arrivarci al tramonto. I miei apputi di viaggio del '98 erano molto dettagliati).
Sfogliando quel vecchio taccuino ad un tratto ho incrociato una riga scritta di traverso, diceva "Perchè la famiglia auditel decide cosa devo vedere?". Mi è subito balzata davanti agli occhi una scena, probabilmente la stessa a cui pensavo dodici anni fa mentre scrivevo quella frase: una donnetta sulla cinquantina con un abito dozzinale a fiori in un caldo Sabato pomeriggio di Luglio che accende distrattamente la TV mentre altrettanto distrattamente gira una minestra sul fuoco. Il programma che ha scelto le fa compagnia mentre ciabatta per casa, ogni tanto si ferma a guardare se l'attricetta di turno ha la cellulite o se il belloccio che l'accompagna è quello dell'ultima edizione del GF. Parrebbe che una scena così non debba avere nulla a che vedere con la mia vita, la signora non la conosco neppure e io quel Sabato sono al mare con la famiglia. E invece guarda caso la signora pochi anni prima è stata selezionata insieme ad altre 5.162 famiglie che, in cambio di un frullatore o di un fornetto elettrico da pochi euro all'anno, accettano di farsi montare sul televisore un apparecchietto "rivela canale". E' una delle famiglie Auditel. Se lei vede un programma, la pseudo-statistica sulla quale si basa il meccanismo decide che 300.000 italiani guardano lo stesso programma. E, di conseguenza, un gesto svogliato della signora decide i costi pubblicitari, i compensi dei conduttori, i palinsesti, persino l'esistenza dei programmi.
Cosa si può immaginare di meno democratico e giusto? Stiamo parlando della televisione, il più potente mezzo di diffusione culturale degli ultimi sessanta anni, la scatola magica che rende famoso un cazzone qualsiasi e dopo poco lo riduce al nulla, il salotto pubblico dove si diffondono notizie scelte con cura e si decidono le sorti politiche del paese. Non è roba da nulla. E tutto è deciso dalla signora con il vestito a fiori, lei mi rappresenta. Vado a vomitare.
Sfogliando quel vecchio taccuino ad un tratto ho incrociato una riga scritta di traverso, diceva "Perchè la famiglia auditel decide cosa devo vedere?". Mi è subito balzata davanti agli occhi una scena, probabilmente la stessa a cui pensavo dodici anni fa mentre scrivevo quella frase: una donnetta sulla cinquantina con un abito dozzinale a fiori in un caldo Sabato pomeriggio di Luglio che accende distrattamente la TV mentre altrettanto distrattamente gira una minestra sul fuoco. Il programma che ha scelto le fa compagnia mentre ciabatta per casa, ogni tanto si ferma a guardare se l'attricetta di turno ha la cellulite o se il belloccio che l'accompagna è quello dell'ultima edizione del GF. Parrebbe che una scena così non debba avere nulla a che vedere con la mia vita, la signora non la conosco neppure e io quel Sabato sono al mare con la famiglia. E invece guarda caso la signora pochi anni prima è stata selezionata insieme ad altre 5.162 famiglie che, in cambio di un frullatore o di un fornetto elettrico da pochi euro all'anno, accettano di farsi montare sul televisore un apparecchietto "rivela canale". E' una delle famiglie Auditel. Se lei vede un programma, la pseudo-statistica sulla quale si basa il meccanismo decide che 300.000 italiani guardano lo stesso programma. E, di conseguenza, un gesto svogliato della signora decide i costi pubblicitari, i compensi dei conduttori, i palinsesti, persino l'esistenza dei programmi.
Cosa si può immaginare di meno democratico e giusto? Stiamo parlando della televisione, il più potente mezzo di diffusione culturale degli ultimi sessanta anni, la scatola magica che rende famoso un cazzone qualsiasi e dopo poco lo riduce al nulla, il salotto pubblico dove si diffondono notizie scelte con cura e si decidono le sorti politiche del paese. Non è roba da nulla. E tutto è deciso dalla signora con il vestito a fiori, lei mi rappresenta. Vado a vomitare.
#1 08 Luglio 2010 - 23:13
RispondiElimina1) nel 1998 non c'era Il Grande Fratello
2) nel 1998 un fornetto elettrico non poteva valere pochi Euro, al massimo pochi Ecu
3) 5162*300000 fa 1.548.600.000 cioè grossomodo gli abitanti di tutta Europa più quelli di una nazioncina come l'India. Complimenti ai signori dell'Auditel, si sono aggiudicati davvero una bella commessa. E spendendo poi solo pochi Ecu!
pdb
utente anonimo
#2 08 Luglio 2010 - 23:19
... e poi dimenticavo, andare negli Stati Uniti e visitare un villaggio dove hanno girato i film western è un po' come quei turisti che da un'altra città vengono a Roma e vanno a visitare il bar della Garbatella dove girano la fiction "I Cesaroni"...
...vomiterebbe persino la signora col vestito a fiori.
pdb
utente anonimo
#3 09 Luglio 2010 - 09:06
...diavolo d'un pdb. chissà perchè avevo fatto un calcolo a mente e mi tornava tutto. la signora rappresenta solo 10.000 italiani. allora tutto ok.
aaqui
aaqui
#4 12 Luglio 2010 - 00:00
vomito ergo sum
utente anonimo
#5 29 Luglio 2010 - 13:58
e comunque questa in un "caldo sabato pomeriggio di luglio" si farebbe una minestra??? mah... è più credibile un'insalata.
utente anonimo