Sarà solo sentimentalismo spicciolo da bavoso quarantenne, ma quando sul vagone della linea B sale quel musicante latinoamericano e intona Hasta Siempre Comandante di Carlos Puebla, accompagnando la sua voce graffiata con tre accordi di chitarra, non riesco mai ad arginare il brivido che mi scorre sulla spina dorsale. Oltre ad essere uno dei pochi importunatori metropolitani a non sbriciolare zebedei e soliti classici (My Way in primis, ma anche Cielito Lindo va per la maggiore), e a mostrare intonazione e competenza musicale, l'uomo guevariano ha il pregio di condire il tutto con un alone di dignità molto raro in quel ruolo.Poche vite sono state così appassionate e coerenti come quella di Ernesto "Che" Guevara, e poche biografie riescono a trasmettere tanta passione e tanta coerenza come Senza Perdere la Tenerezza, di Paco Ignazio Taibo II, letto dal tacchino parecchi anni or sono ma ormai amalgamato nei suoi memi. Ecco spiegato il brivido di cui sopra. Ne consiglio la lettura a chiunque bazzichi da queste parti. come ogni buon libro, non è disponibile su Kindle.
Ah, dimenticavo:
Ah, dimenticavo:
le nostalgie di un quarantenne.....
RispondiEliminaSa Sig. Tacchino che non deve neanche provarci ad arginare quel brivido, in quanto esso stesso è lo scopo della musica. E io credo sia persino terapeutico. Mi spiego meglio: è un po' di tempo che sto facendo quest'esperimento, in macchina, quando ho un po'di mal di testa, seleziono solo piccoli brani di musica che già so che mi faranno quell'effetto. Non ho ancora capito bene però se funziona, se è cioè il brivido ripetuto a farlo passare, o il fatto di dimenticarsene impegnati in questo trip di ipod-ricerca-selezione-ascolto-brivido-da capo, tutto guidando, che fa si che un mal di testa, davvero leggero, quando sei arrivato a destinazione te lo sei gia dimenticato. Mah?
RispondiEliminanon le ho mai chiesto: quali sono quei brani?
EliminaAh, dimenticavo, e il brivido non è nella schiena, o meglio non solo, o non soprattutto; è alla base del cranio!
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