martedì 23 ottobre 2012

Arma non convenzionale


Quando hai deciso di parcheggiare il motorino lì, proprio sul lato destro dello stretto passo carrabile con cui si accede al cortile interno dell'edificio di fronte alla scuola, pensando di sbrigartela in due minuti, giusto il tempo di accompagnare la quattrenne, eri consapevole che sarebbe bastato che un'altra auto avesse occupato il lato sinistro per rendere impossibile il transito. Ma hai subito soffocato le ansie pensando ok, se dovesse succedere non sarà stata colpa mia, ma della seconda auto, sarebbe lei a bloccare l'uscita, non io, anche se nel retrobottega del tuo cervello già si affacciava la certezza che lo sventurato che fosse rimasto bloccato da una morsa moto/auto, non conoscendo lo svolgersi cronologico degli eventi, avrebbe avuto diritto di prendersela con te come con il proprietario dell'auto, e già inconsapevolmente una manciata di enzimi nel tuo sistema linfatico si preparava a liberare al momento opportuno l'adrenalina necessaria alla singolar tenzone.

Ecco, sconfitto più
o meno da questo (fonte)
I tempi a scuola si dilungano oltre i due minuti previsti, sai com'è, la chiacchiera con un genitore, un bacio alla piccola, un altro dài ma questo è l'ultimo davvero, poi la fase flemmatica di avvicinamento al motorino, ti infili con calma il casco, controlli un sms, ovviamente non ricordi nulla dei passaggi mentali avvenuti durante la fase di parcheggio, fino a quando con la coda dell'occhio intercetti una grossa Toyota proprio sul lato sinistro del passo carrabile, il famigerato sito X che avrebbe chiuso il transito, e ritrovi un senso alle tue paure. Istintivamente giri lo sguardo verso l'ingresso del cortile interno, e vedi una vecchia Citroen con il muso affacciato come se volesse uscire, il motore spento ma al posto di guida un individuo che aspetta chissà da quanto e ti guarda calmo, un trentenne di colore, distinto e serafico quel tanto che basta a farti capire che non ci sarebbe stato il tipo di battaglia che immaginavi, che l'adrenalina poteva stare al suo posto (e meno male, sarebbe stato difficile trovare armonia tra lei, l'adrenalina, e la consapevolezza di essere in torto, forse torto condiviso e parziale ma sempre torto), un sorriso Giocondesco sulle sue labbra senza alcunché di provocatorio, solo la serenità di chi ha tempo per aspettare e lo fa brandendo la sua arma non convenzionale, quel sorriso inscalfibile di chi sa di aver già vinto.
E mentre ti profondi in scuse non richieste, concludendo la serie con un infantile Giuro che la prossima volta starò più attento, ti rendi conto di aver appena subito la tua più cocente sconfitta da traffico urbano, trafitto da un'arma non convenzionale.
Ma non erano proibite dalla Convenzione di Ginevra?

12 commenti:

  1. E sa qual'è la cosa peggiore? È che il sornionissimo (gattone?) trentenne di colore l'ha probabilmente incasellata nella stessa celletta mentale in cui ha collocato l'ignoto proprietario della mastodontica Toyota che assieme a lei gli bloccava il passaggio. Ignoto proprietario che, ironia della sorte, era probabilmente lo stesso soggetto al quale lei, pochi mesi or sono, perquoteva con maglio vibrante il cofano dell'auto alla fermata della metropolitana. (non era una Toyota anche quella?)

    RispondiElimina
  2. Boh, non so, è che quando vedo un enorme gippone nero per me è una toyota, potrebbe essere stata una audi o una nissan, cambia poco.
    e poi, perquoteva?!?

    RispondiElimina
  3. Anonimo23/10/12

    "percuotere", lat. "percutere", composto da "per" e "quatere". Propongo di accogliere "perquoteva" quale vezzoso latinismo (tanto più che, esteticamente, la specularità di "p" e "q" ha il suo fascino, nevvero?).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ok, se la metti così l'accetto. spero solo che mr. pdb non lo insegni alla prole.

      Elimina
  4. Anonimo23/10/12

    Dimenticavo: io ho una Toyota piccola e rossa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. allora non eri tu al lato sinistro del passo carrabile. meno male.

      Elimina
  5. Grazie sekundar, per un momento ho temuto di essere bandito dall'albo dei commentatori del prestigioso per quanto avicolo blog.

    RispondiElimina
  6. Anonimo23/10/12

    il serafico e sorridente trentenne di colore seduto alla guida della citroen era il viceparroco della chiesa difronte la scuola. Forse questo spiegherebbe la sua tranquillità e pacatezza...ci mancava solo che anche lui inveisse contro i soliti parcheggiatori!!!!!!! Tacchino però tu non ne approfittare....
    Fra

    RispondiElimina
  7. Ho visto vice-parrocci incazzarsi di brutto per molto meno....

    RispondiElimina
  8. Quello che mi ha veramente colpito invece è stato apprendere che il motorino del sig. tacchino è ancora marciante. Forse la seraficità del tizio derivava dal fatto che fosse solo curioso di vedere in faccia il proprietario di quel trabiccolo.
    e.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il mio motorino continua a fare il suo sporco lavoro nonostante l'ironia di cui troppo spesso è oggetto.
      La informo inoltre che la mia auto è in condizioni simili.

      Elimina
  9. Disarmante davvero quando si é pronti alla lite. Un sorriso é l'arma nigliore in molte circosyanze ma non sempre ne trovi uno in tasca

    RispondiElimina