Vacanze, giornate calde e alacre organizzazione per il pranzo. Una volta si chiamava villeggiatura, chissà come mai. La capatina al supermercato è d'obbligo anche qui, il consumo di beni di prima necessità non rallenta nemmeno in vacanza, proprio stamattina alla radio l'economista di turno da Londra dava il consueto e banale consiglio: "se volete investire sul sicuro buttatevi sulla grande distribuzione", ecciaveva ragione, che sto cazzo di supermercato è sempre pieno. Ma alla fine mi piace venirci e frugare nelle corsie multicolori: cercare le cose che mi sfruguliano di più avendo un po' di grano da spendere mi dà ancora parecchia soddisfazione, soprattutto quando ho un certo appetito. E poi il supermercato è un eccezionale campionario di varia umanità: l'obbligo di nutrirsi non ha gerarchie, tutti devono mangiare, bianchi e neri, ricchi e poveri, fabbri e consulenti, superdotati e normo...; si diceva tempo fa con qualcuno che, volenti o nolenti, siamo circondati dalle persone che ci scegliamo e che appartengono alla nostra stessa cerchia sociale: stessa età, stesso reddito medio, stesso livello di studi, stessi interessi o, più semplicemente, figli della stessa età. Ma al supermercato per fortuna ci si mischia, è un buon modo per darci un pizzicotto e dire a noi stessi, svegliati, guarda che non ci sono solo silvana e giorgio in giro.
Comunque.
Solita fila alla cassa, solita signora un po' sovrappeso che intraprende un personale percorso verso il tracollo triglicerico bramando con ingordigia il proprio carrello colmo di merendine tre per due e thé alla pesca, una figlia sui cinque anni alle prese con un kinder e l'altro sugli otto di ritorno da una scorribanda nella corsia dei biscotti. Che con un sorriso che gli lambisce le orecchie dice "ma', ho messo a posto due pacchi di biscotti che erano caduti!". E la madre "ché, li hai fatti cadere tu?" pronta per un ceffone al figlio colpevole di aver attentato con la sua sbadataggine alla rispettabiltà della famiglia. "No, replica candido il figlio, erano a terra e li ho messi a posto". E qui il capolavoro: "hai fatto male, la prossima volta fatti i fatti tuoi". Eccezionale esempio di menefreghismo italico misto ad un atteggiamento tipo "non vorrai che si dica che i D'Addazio sono fessi e fanno le cose aggratis". Un timido tentativo della nuova generazione che, vuoi per un senso civico che si cerca di inculcare dalle scuole, vuoi per i messaggi ecocompatibili dei media, cerca di alzare la testa dal fatti i cazzi tuoi imperante, subito annichilito dal colpo di coda della vecchia generazione ignorante che non si decide a morire. Ma la mia fiducia nei giovani è inossidabile, sono sicuro che l'unica risposta a corruzione o questione morale, monnezza a Napoli o inquinamento, bestialità e povertà culturale sono loro, i ragazzini che crescono con la raccolta differenziata, con le buste di carta riciclabili, che sanno che la cacca del cane si raccoglie e che la gomma non si sputa per terra. E quando la coriacea vecchia generazione morirà si porterà dietro anche il berlusconismo, che Berlusconi spero finisca parecchio prima. Ah, dimenticavo, e la mia, di generazione? Questi mezzeseghe di mezz'etá affossati dal precariato e abbarbicati alla pensione dei genitori, troppo giovani per aspirare alle sedie occupate dalla attuale gerontocrazia e troppo vecchi per la futura e pacifica rivoluzione? Nulla, solo un passaggio, invisibile quanto indispensabile. Buone vacanze, fantasmi.
#1 12 Agosto 2011 - 10:34
RispondiEliminama quanto ti piace l'understatement a te!!!??!!!
buone vacanze !
e.
utente anonimo
#2 12 Agosto 2011 - 20:21
No bello invece, molto bello. Anch'io nutro parecchie speranze in un futuro in cui i bambini che adesso stiamo educando ad un maggiore senso civico saranno cittadini migliori di noi e di quelli che ci circondano. Io comunque, per non soffrire troppo, frequento un supermercato in cui sono ammessi solo i Giorgi e le Silvane. Pdb (e chi ti ha detto poi che qui siamo tutti babbioni come te? Io, per esempio, ho 11 anni benportati).
utente anonimo
#3 13 Agosto 2011 - 21:02
@e.: ho imparato da te...
aaqui
#4 18 Agosto 2011 - 13:12
BUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!
rigorosamenterosso
#5 18 Agosto 2011 - 16:11
Cara Rigo, sia più esplicita. Come ho già avuto occasione di farle notare non ho purtroppo dimestichezza con le faccine, quindi un BUUUUUUUU con faccina da angioletto è per me nient'altro che un BUUUUUUUU. Provo solo ad interpretare: secondo lei la generazione dei quarantenni è qualcosa di più di puro ectoplasma? Oppure avrebbe lasciato anche lei a terra i biscotti? O, ultima ipotesi, è una affezionata all'all inclusive, pertanto in vacanza non fa la spesa?
aaqui
#6 18 Agosto 2011 - 20:23
No sig. Taccuino. Niente di tutto cio'. Voleva essere il bu di un fantasma inquieto con pretesa di terrorizzare. Qualcosa non ha funzionato.
rigorosamenterosso
#7 18 Agosto 2011 - 21:31
Ahhh, quindi fantasma quarantenne anche lei!!!!
aaqui
#8 19 Agosto 2011 - 08:36
Beh no. Non arriverei a tanto: tutto posso pensare di me stessa tranne che di essere "ectoplasmica"! Sotto ogni profilo..
rigorosamenterosso
#9 19 Agosto 2011 - 23:49
Quarantenne, Rigo, quarantenne; no fantasma. Il sig Tacchino stava insinuando che lei (sicuramente, almeno ai miei occhi, pulzella) fosse una quarantenne. Che poi, trattandosi di monocola, significherebbe, in caso di binoculità ottantenne. Io fossi in lei fuggirei offesa dalla schiera di commentatori di questo blog gestito da un degenerato. (faccette). Pdb
utente anonimo
#10 20 Agosto 2011 - 13:40
Ma che sono quarantenne lo sanno pure a Pescia Romana! Sai che scoperta...Buuuuuuuuuuuuu... Paura?
rigorosamenterosso
#11 20 Agosto 2011 - 16:35
Completamente d'accordo sull'ultima parte tanto sono molto più giovane e se così non fosse lascio volentieri ai miei figli onori e oneri della rivoluzione.
Quanto ai supermercati non concordo, ogni genere femminile di una classe sociale sceglie il suo. Mia moglie non mi ha mai fatto entrare in un Topdì dicendo che noi siamo gente da SMA mentre prima dello scatto di carriera eravamo da Pam. Inoltre ci sono dei singoli supermercati in cui vanno solo alcune categorie come i singol fichissimi per rimorchiare (quello famoso di Milano non vi dico dov'è).
Ma in fondo in fondo... è il banco degli affettati che fa la differenza.
"...quello lì, quelli lì, vicino al banco dei peperoni, quello lì quello lì..."
devopensarcisu
@devopensarcisu, una volta famoso come devopensarci: ma il su lo hai aggiunto perchè sei rimasto soddisfatto delle ferie in montagna? Eppoi, parlando di salami e peperoni stai percaso facendo ironia su quel mio problemino?
RispondiEliminaaaqui
#13 26 Agosto 2011 - 08:22
Sorprendentemente arguto ! evidentemente lo iodio ed il riposo fanno miracoli.
Il tuo non è un problema. Vedilo, o fallo vedere, come una opportunità.
E la pasta ce l’ho già… ce l’ho già
E non la devo comprare.
Mmm…quel formaggio francese
Mi sconquassa le spese
Ci dovrò rinunciare.
Uff…c’è la fila alla cassa
E la voglia mi passa
Non ho voglia di aspettare qui
Il carrello è pesante…troppo
E mi sono anche rotta
Ma chi è quello lì
Con le cosce come copertoni
Quello lì, quello lì
Vicino al banco dei peperoni
Io lo devo conoscere assolutamente
O mi scoppia la mente
Poi non vivo più
Se mi invento qualcosa
Un idea brillante
Ce ne ho sempre tante
Che mi tirano su
Quello lì, quello lì
È una roba pesante lo sento
Un vero talento…
Andrò all’attacco al banco del the
Scusi…
Scusi lei…sì, lei
Mi consiglia i pomodori migliori?!
Sono stanca di andare in giro,
Quelli lì ?!
Quelli lì con l’etichetta a fiori?!
Ah.. un consiglio prezioso
Sa… vivo da sola
E sono molto golosa…
…e intanto lui se ne va
No!… e io continuo a parlare
E non mi ascolta più
E in tanto lui se ne va…
E intanto lui se ne va…no
E intanto lui se ne va…noo
E intanto lui se ne va…no noo
Ma chi è quello lì
Con le cosce come due tinozze
Quello lì, quello lì
Che sta passando vicino alle cozze
Io lo devo conoscere assolutamente
Vado lì…
Glielo dico e non ci penso più
Non sarà elegante
Anche se si offende
Non mi importa niente
Non resisto più
Quello lì, quello lì
È una roba pesante lo sento
Un vero portento…uhh
Ora vado all’attacco
Lui sarà per me…
“Senti tu…
Mi fai un buco nel cuore…
Una roba… banale…
Ma mi piaci…così
Non andar via…
Resta qui…
Resta ancora…”
Se n’è andato
Non capisco perché
Non lo doveva fare
Ci ripenso, mentre scelgo il caffè
Ma poteva restare
Mah…la voglia mi passa
Mi avvicino alla cassa
Non ho niente più da fare qui
Sono molto delusa troppo
E mi sono anche rotta
Mmm…ma chi è quello lì
Con le cosce come carrarmati
Quello lì, quello lì
Vicino al banco dei surgelati
Io lo devo conoscere assolutamente
O mi scoppia la mente
Poi non vivo più
Se mi invento qualcosa
Un idea brillante
Ce ne ho sempre tante
Che mi tirano su
Quello lì,quello lì…
È una roba pesante lo sento
Quello lì,quello lì…
Quello lì,quello lì…
Un vero talento
Ma chi è quello lì…uhh
Con le cosce come due autobotti
Quello lì, quello lì, quello lì
Vicino al banco dei prosciutti cotti
Io lo devo conoscere assolutamente
O mi scoppia la mente
Non esisto più
Quello lì,quello lì…
Con la bocca come una banana
Quello lì, quello lì, quello lì
Vicino alla pizza napoletana
Lo devo conoscere assolutamente
Mi scoppia la mente
Non vivo più
Quello lì, quello lì
È una roba pesante…
utente anonimo
#14 26 Agosto 2011 - 08:28
devopensarcisu
utente anonimo