martedì 3 giugno 2014

Bagni: due descrizioni

Il bagno era per lo più una doccia piastrellata dotata di un'infinita gamma di rubinetterie, con un'unica caratteristica decisamente non laodicea: la propensione, quando le usavi, ad aggredirti con un getto rovente o ghiacciato a seconda che il vicino aprisse l'acqua fredda o la calda, privandoti con ciò di un elemento indispensabile all'amalgama da te accuratamente preparato.

[Vladimir Vladimirovic Nabokov, Lolita, 1955]


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L'acqua che esce dal rubinetto dell'acqua calda è di un caldo con effetto esfoliante, ma occorre solo uno scatto della manopola della doccia per ottenere una temperatura perfetta di 37°C. Vorrei che a casa mia la pressione fosse proprio questa: la forza del telefono della doccia vi schiaccia senza via di scampo sulla parete opposta, e a 37°C la posizione MASSAGGIO vi fa ruotare gli occhi all'insù e lo sfintere dà segni di cedimento (...). Ma tutto questo non è niente rispetto al water, affascinante e potenzialmente diabolico, della 1009. Connubio armonioso di forme raffinate e vigorosa funzionalità, corredato di rotoli di carta così soffici che non presentano le solite perforazioni per lo strappo, il mio water è sormontato da questo avviso:

QUESTO WATER È DOTATO DI UN SISTEMA DI SCARICO AD ALTO TIRAGGIO, SI PREGA DI NON GETTARE NIENTE CHE RIFIUTI ORDINARI E CARTA IGIENICA
(...) 
I vostri escrementi più che rimossi sembrano risucchiati, e risucchiati a una velocità tale che vi fa pensare che vadano a finire in un luogo così lontano che diventano immediatamente un'astrazione... una specie di scarico ad alto tiraggio esistenziale.


[David Foster Wallace, Una cosa divertente che non farò mai più, 1997]


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Roma, Liceo Scientifico Carlo Rovelli, Corso di letteratura, anno scolastico 2077/2078.
Compito in classe:

Vladimir Nabokov e David Foster Wallace, due autori del Novecento ai quali abbiamo dedicato grande attenzione quest'anno, hanno in comune alcuni tratti: l'uno annovera l'altro tra le sue influenze, dagli scritti di entrambi spesso traspare una cinica ironia, non di rado ambientano le loro storie in un Mid West piatto e intensivamente maisizzato.
Tracci lo studente un parallelo tra i due autori citando alcuni brani delle loro opere più note. 



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Ecco. In questo ipotetico tema liceale del futuro io come brani da citare avrei scelto quei due del bagno.

(Non so dove l'ho letto, ma mi pare che DFW tenesse in camera un poster di Nabokov, più o meno come io tenevo quello dei Pink Floyd. Ho cercato in rete una foto che lo testimoniasse [di Wallace con Nabokov, non di me con i PF] ma senza successo; se la trovate fatemelo sapere: ve ne sarò mensilmente grato).

2 commenti:

  1. Nasconde perle a go go il sig. Tacchino nelle sue riflessioni scatologiche. Non ultima l'aver intitolato il liceo del futuro all'ottimo prof. Rovelli. Che poi lo studente del futuro avrebbe preso un pessimo voto per aver scelto di commentare, tra le tante, l'opera più facile e se vogliamo meno rappresentativa di DFW è altro discorso che attiene allo scarso rendimento scolastico del soggetto, in ogni epoca.

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    1. Prevedendo una puntualizzazione del genere da qualche fan di DFW avevo parlato di opera nota, non rappresentativa. E non negherà che "Una cosa divertente" nota lo è assai.

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