venerdì 18 luglio 2014

La ricetta del giorno

Ravioli al pecorino balsamico

Quanto segue è stato minuziosamente quanto recentemente 
sperimentato dall'autore con rigoroso metodo empirico, 
compresa la barzelletta

Per gustare al meglio la ricetta che segue senza influenze esterne che rischiano di distrarvi durante le fasi di preparazione e di degustazione si consiglia di aspettare una sera in cui la prole è in vacanza dai nonni e la consorte è a un apericena (un giorno mi farò spiegare meglio di che si tratta).

Preparazione e ingredienti
  1. Aprite il frigo e afferrate con nobile nonchalance quella busta di ravioli ricotta e spinaci con data di scadenza minacciosamente vicina che giace da tempo immemore tra la mezza melanzana moscia avvolta nel cellophane e il pezzo di pecorino avanzato da ieri.
  2. Convincetevi con fervore del fatto che la scelta dei ravioli è completamente vostra e non è sottoposta a vincoli di sorta: avreste potuto tranquillamente preferire qualcos'altro a caso dalla ricca offerta del vostro frigo, ad esempio la mezza melanzana o il pezzo di pecorino.
  3. Mettete su l'acqua. Nell'attesa della sua ebollizione sparatevi una Peroni da 66 e paio di partite a Ruzzle con gente facile da battere: entrambe le azioni stimolano l'appetito e tendono a trasformare l'alimentazione in una questione di vita o di morte, nettamente separata da ogni velleità culinaria. Questo vi sarà utile per i punti 9 e 10.
  4. Buttate i ravioli nell'acqua bollente e salata a piacere.
  5. Scolateli dopo un paio di minuti con la tecnica chiamata inclina-la-pentola-con-coperchio-mezzo-chiuso-per-far-uscire-l'acqua: in questo modo evitate di sporcare lo scolapasta e sapete benissimo che ogni utensile in più da lavare ha un costo sociale non indifferente.
  6. Cospargete i ravioli, ancora nella pentola, con pecorino grattatugiato. 
  7. Il pecorino vi pare un po' poco come condimento? È per questo che come tocco finale vi consiglio un'innaffiata con aceto balsamico, che offre l'innegabile vantaggio di amalgamare il tutto in una poltiglia nerastra di sapore pressoché uniforme.
  8. (Se proprio non vi fidate di quel pecorino avanzato può andare anche il parmigiano, solo abbiate l'accortezza di procurarvelo con sufficiente anticipo e di non chiamarli ravioli al pecorino balsamico.)
  9. Ora non vi resta che mangiare direttamente dalla pentola mentre vi raccontate una barzelletta che non ricordavate.
  10. Buon divertimento.
L'immagine è a solo scopo
dimostrativo e non è rappresentativa
del prodotto descritto.
Anche perché non c'è traccia di pecorino.

1 commento:

  1. Anonimo20/7/14

    Mi dichiaro sconfitto, ma solo per il punto 5: alla raffinatezza della tecnica ivi descritta non sono mai arrivato.
    Sekundar

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