domenica 9 gennaio 2011

Espertoni

La suddivisione dei compiti nel corso della storia dell'uomo ha arrecato innegabili vantaggi: mi riferisco soprattutto alla possibilità per una piccola minoranza di avere parecchio tempo libero a disposizione senza l'obbligo da mane a sera di procurarsi con il sudore della fronte cibo, protezione e sesso. Far parte di questo esiguo gruppetto è stato ed è tuttora sicuramente piacevole: contadini, soldati e bottane che pensano a te e finalmente hai tutto il tempo che ti occorre per dedicarti alla speculazione, alle domande sulle ragioni delle cose, ai primi passi del pensiero astratto. Grosso passo avanti per la mente.
Purtroppo accanto a questi innegabili vantaggi l'estrema specializzazione negli ultimi secoli ha portato anche a quella che ritengo una rovina per l'uomo, a un deciso passo indietro per la mente: la comparsa dell'autorità in materia, dell'esperto di settore, dello specialista.
Un buon settanta per cento dei cosiddetti esperti non serve a molto di più che a soddisfare il nostro bisogno di fare affidamento su un'autorità qualsivoglia. E l'espertone prolifera lucrando alle nostre spalle.
Se solo uno cercasse di capire un po' meglio il proprio problema prima di affidarlo allo specialista di turno riuscirebbe nella maggior parte dei casi a risolverlo senza alcun aiuto.
Basta un semplice mal di gola per andare da un medico che dovrebbe capirne più di te del tuo corpo quando sarebbe sufficiente, soprattutto con gli strumenti di informazione oggi disponibili, cercare di interpretare i sintomi o aspettare qualche giorno per una guarigione naturale.
Basta una spia che si accende sul cruscotto dell'auto per correre dal meccanico, quando basterebbe una veloce lettura del manuale di manutenzione per risolvere il problema.
Per non parlare di quelli che pretendono di essere gli esperti dell'anima e della mente, ai quali affidiamo tutto ciò che riteniamo più importante in questa vita senza alcun problema.
Che poi questi maghi della specializzazione, questi "so tutto riguardo a poco e poco riguardo al resto", se visti da vicino nella maggior parte dei casi si rivelano semplici omini della porta accanto in tutto quello che non riguarda da vicino la propria professione.
Ci sono manager che hanno un intuito formibabile per tutto ciò che è legato al loro campo, sono dei gestori nati, sembra non gli sfugga niente del mondo che circonda il loro ufficio ma poi appena fuori dal proprio regno non sanno distinguere una cassata da una pastiera, un barolo da un vermentino, un van gogh da un picasso, un dromedario da un cammello.
Ci sono medici rinomati e rispettati dalle cui labbra pendono le sorti di decine di sventurati ma che in privato si rivelano essere semplici impiegati della medicina, che non fanno altro che applicare vecchie procedure più o meno a casaccio, sperando vada tutto bene e soprattutto che nessuno rompa i coglioni di domenica.
Non mi fiderei mai di una persona del genere. Meglio fare da solo.
Ma il popolo continua ad averne estremo bisogno, toglile il luminare e la casalinga è perduta, se incontra un cuoco di professione è persino disposta a dire che l'amatriciana che fino ad ora era stata l'orgoglio del condominio è in fin dei conti una schifezza, ma come ha fatto a non accorgersene sino ad ora e a rifilarla a figli e marito ignari.
Ma ora basta. Ribelliamoci agli specialisti, ai laureati in metodologia e funzionamento del cacciavite a croce, alle autorità del particolare, riprendiamoci la nostra mediocrità omogeneamente spalmata su più o meno tutto lo scibile e facciamone la nostra bandiera. Forse correremo qualche rischio in più ma sicuramente prenderemo le dicisioni che ci riguardano con più consapevolezza.

1 commento:

  1. Anonimo16/11/11

    Commenti:
    #1 09 Gennaio 2011 - 22:53

    È una frase che avevo letto non so dove moltissimi anni fa, e che per qualche ragione mi aveva colpito molto e mi é rimasta impressa da allora; diceva grossomodo: anziché essere il miglior specialista in un ambito, nella vita bisognerebbe cercare di essere buoni dilettanti nel maggior numero possibile di cose. Pdb
    utente anonimo
    #2 10 Gennaio 2011 - 10:50

    Io cambierei titolo al post. "Elogio della Tuttologia" mi sembra più adeguato.

    A proposito, mi si è fermato l'orologio, sai che ore sono? .... anzi no, non dirmelo, faccio da solo misuranfo l'altezza del sole nel cielo.

    il tuo sempre affezionato, e.
    utente anonimo

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