giovedì 22 aprile 2010

Cronaca di una maratona

Ci sono le gare di corsa su strada, puoi fare 5, 10, anche 20 km. Ti alleni e puoi partecipare, vai forte o vai piano, puoi arrivare ultimo o primo o in mezzo. Questo è tutto.
E poi c'è la maratona.
Altra cosa.
Puoi andare piano o forte, ma è sempre sofferenza, solitudine, volontà di andare al di là dei limiti, sfida estrema.
Per migliorarsi o solo per arrivare fino in fondo non basta l'allenamento, non bastano gambe e polmoni, ti serve lo stomaco, il fegato, il cervello, il sangue. E' un'esperienza assoluta, come solo la vita lo è.

21 marzo 2010.
Ho condotto i primi 20 km a 5 min/km, la mezza chiusa in 1:45:40, poi ho mollato almeno 20 secondi a km, per riprendere come sempre negli ultimi. Ho corso sempre completamente solo, anche se circondato da mille rumori di passi, pochissime parole, solo concentrazione. Mi sono stati di grande aiuto i ristori, hanno cadenzato la gara in piccoli intervalli, e gli ultimi sono stati davvero essenziali. Ho chiuso in 3:43:21, il mio record personale.
Emozione unica.

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