Gianni: Ciao Franco, tutto bene? Come è andata a finire al tuo amico Luigi?
Franco: Oh, Gianni. Mah, gli ho riferito quello che mi hai detto, all'inizio ha cercato di convincere me (come se fosse questo l'importante) che la sua persona, il suo "io", non è legata al suo cervello, ma alla sua anima, che il cervello è solo un organo fisico, allo stesso livello del cuore e del rene, e che se cambi il cuore o il rene sei sempre te stesso, quello che sei lo sei nell'anima, non negli organi. Poi si è fermato a riflettere. L'ho sentito farfugliare qualcosa come "e se non fosse così?", è scoppiato a piangere terrorizzato e ha rinunciato all'operazione.
G: Accidenti, un bel trauma, ma penso abbia preso la giusta decisione.
F: Il chirurgo che lo segue, quello che gli voleva rifilare il trapianto di cervello, gli ha proposto una nuova soluzione. Pare che la malattia del mio amico sia dovuta ad una serie di cellule fuori controllo: queste cellule hanno caratteristiche ben identificabili ma sono talmente diffuse che non possono essere distrutte senza un enorme danno per il cervello. Il chirurgo ha quindi pensato di utilizzare una di quelle macchine di cui parlano i giornali, quelle che stanno mettendo a punto all'università di Urbino per il teletrasporto. In pratica si tratterebbe di fare, con la macchina A, una scansione molecolare tridimensionale del corpo di Luigi, cervello compreso, in modo da analizzare e memorizzare in maniera precisissima non solo forma, sostanza e posizione di ogni singola cellula, ma anche lo stato complessivo delle connessioni di ognuna con le altre, la rete neuronale, i "circuiti" della memoria, insomma tutto quello che fisicamente è il corpo di Luigi. Una volta completata l'analisi, tutta l'informazione passerebbe alla macchina B, che ricostruirebbe i singoli componenti del corpo a partire da atomi di "materia prima" (ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto, calcio, fosforo e poco altro) per arrivare ad una replica esatta di Luigi, con tutte le cellule al posto giusto e tutte le interconnessioni e gli stati che facevano parte del suo vecchio corpo al momento della scansione. Ovviamente non verrebbero replicate quelle cellule fuori controllo (è stato accertato che non hanno nessun altro apporto al funzionamento del corpo se non il danno che provocano). Ah, dimenticavo, prima di passare le informazioni alla macchina B, la macchina A distruggerebbe il vecchio corpo.
G: 'Azz...
F: Luigi sta pensando seriamente alla proposta. Ormai come sai nessuno mette più in dubbio il corretto funzionamento delle macchine A e B e del processo di teletrasporto, la cosa è stata accertata da migliaia di esperimenti su cose e animali. Il problema è che non è mai stato provato con le persone, e non si sa che tipo di "inconvenienti" può causare.
G: Lo immagino. Il problema è ancora una volta lo stesso: il nuovo corpo creato dalla macchina B sarà il vero Luigi o sarà solo un organismo con le sue caratteristiche fisiche ma senza Luigi dentro? L'io, la propria persona, è una semplice conseguenza di uno schema neurale e fisico o è qualcosa di distinto, non fisico e non scansionabile dalla macchina A e pertanto non ricostruibile dalla macchina B?
F: Già, mi pare proprio un bel dilemma.
G: E poi, solo a titolo speculativo, perchè non lo auguro a Luigi, supponiamo un guasto durante il processo di teletrasporto. Un guasto all'apparenza banale. Voglio dire, supponiamo che tutto va per il verso giusto e che il nuovo Luigi sia davvero Luigi, con le sue sensazioni, la sua unità personale e la sua autoconsapevolezza, ma che la macchina A si inceppi e, prima di passare le informazioni alla macchina B, non procede alla distruzione del corpo "vecchio" che quindi rimane vivo. Si avrebbero due Luigi allo stesso tempo. Attenzione, non dico solo due corpi uguali in tutto e per tutto, ma due persone Luigi, un io in due corpi, una sensazione di unità in due luoghi diversi, un unico diviso. Chi dei due sentirebbe di essere Luigi? I sostenitori dell'esistenza dell'anima in questo caso dove la mettono? In uno dei due o la dividono a metà?
Franco: Oh, Gianni. Mah, gli ho riferito quello che mi hai detto, all'inizio ha cercato di convincere me (come se fosse questo l'importante) che la sua persona, il suo "io", non è legata al suo cervello, ma alla sua anima, che il cervello è solo un organo fisico, allo stesso livello del cuore e del rene, e che se cambi il cuore o il rene sei sempre te stesso, quello che sei lo sei nell'anima, non negli organi. Poi si è fermato a riflettere. L'ho sentito farfugliare qualcosa come "e se non fosse così?", è scoppiato a piangere terrorizzato e ha rinunciato all'operazione.
G: Accidenti, un bel trauma, ma penso abbia preso la giusta decisione.
F: Il chirurgo che lo segue, quello che gli voleva rifilare il trapianto di cervello, gli ha proposto una nuova soluzione. Pare che la malattia del mio amico sia dovuta ad una serie di cellule fuori controllo: queste cellule hanno caratteristiche ben identificabili ma sono talmente diffuse che non possono essere distrutte senza un enorme danno per il cervello. Il chirurgo ha quindi pensato di utilizzare una di quelle macchine di cui parlano i giornali, quelle che stanno mettendo a punto all'università di Urbino per il teletrasporto. In pratica si tratterebbe di fare, con la macchina A, una scansione molecolare tridimensionale del corpo di Luigi, cervello compreso, in modo da analizzare e memorizzare in maniera precisissima non solo forma, sostanza e posizione di ogni singola cellula, ma anche lo stato complessivo delle connessioni di ognuna con le altre, la rete neuronale, i "circuiti" della memoria, insomma tutto quello che fisicamente è il corpo di Luigi. Una volta completata l'analisi, tutta l'informazione passerebbe alla macchina B, che ricostruirebbe i singoli componenti del corpo a partire da atomi di "materia prima" (ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto, calcio, fosforo e poco altro) per arrivare ad una replica esatta di Luigi, con tutte le cellule al posto giusto e tutte le interconnessioni e gli stati che facevano parte del suo vecchio corpo al momento della scansione. Ovviamente non verrebbero replicate quelle cellule fuori controllo (è stato accertato che non hanno nessun altro apporto al funzionamento del corpo se non il danno che provocano). Ah, dimenticavo, prima di passare le informazioni alla macchina B, la macchina A distruggerebbe il vecchio corpo.
G: 'Azz...
F: Luigi sta pensando seriamente alla proposta. Ormai come sai nessuno mette più in dubbio il corretto funzionamento delle macchine A e B e del processo di teletrasporto, la cosa è stata accertata da migliaia di esperimenti su cose e animali. Il problema è che non è mai stato provato con le persone, e non si sa che tipo di "inconvenienti" può causare.
G: Lo immagino. Il problema è ancora una volta lo stesso: il nuovo corpo creato dalla macchina B sarà il vero Luigi o sarà solo un organismo con le sue caratteristiche fisiche ma senza Luigi dentro? L'io, la propria persona, è una semplice conseguenza di uno schema neurale e fisico o è qualcosa di distinto, non fisico e non scansionabile dalla macchina A e pertanto non ricostruibile dalla macchina B?
F: Già, mi pare proprio un bel dilemma.
G: E poi, solo a titolo speculativo, perchè non lo auguro a Luigi, supponiamo un guasto durante il processo di teletrasporto. Un guasto all'apparenza banale. Voglio dire, supponiamo che tutto va per il verso giusto e che il nuovo Luigi sia davvero Luigi, con le sue sensazioni, la sua unità personale e la sua autoconsapevolezza, ma che la macchina A si inceppi e, prima di passare le informazioni alla macchina B, non procede alla distruzione del corpo "vecchio" che quindi rimane vivo. Si avrebbero due Luigi allo stesso tempo. Attenzione, non dico solo due corpi uguali in tutto e per tutto, ma due persone Luigi, un io in due corpi, una sensazione di unità in due luoghi diversi, un unico diviso. Chi dei due sentirebbe di essere Luigi? I sostenitori dell'esistenza dell'anima in questo caso dove la mettono? In uno dei due o la dividono a metà?
#1 10 Giugno 2010 - 10:02
RispondiEliminaLa serie Star Trek ha risolto il problema: se arrivi sei sempre il capitano Kirk, se non funziona muori dematerializzato e ti hanno scritturato solo per una puntata.
Il film "la mosca" ha risolto invece i problemi dovuti a scarsa manutenzione o negligenza nella pulizia delle macchine.
utente anonimo
#2 10 Giugno 2010 - 13:04
Sempre a proposito di citazioni cinematografiche, in "Balle spaziali" il protagonista si ritrovava, dopo un teletrasporto, con le chiappe installate dove avrebbe dovuto avere gli zebedei.
A parte ciò mi permetto di far notare due cose:
1) in caso di malfunzionamento della funzione distruttrice della macchina A il primo Luigi morirebbe comunque a causa della malattia che affligge la sua materia grigia, lasciando la piena titolarità dell'anima al secondo Luigi.
2) all'università di Urbino sono sempre una mossa avanti!
pdb
utente anonimo
#3 14 Dicembre 2010 - 12:04
Mitico !
sono anni che ci penso e sono arrivato alla conclusione che la clonazioni (e altre tecniche simili) non funzionano con l'uomo.
Anche se potessimo clonare esattamente ogni singola cellula de nostro corpo comprese quelle che con la loro posizione fisica determinano i nostri ricordi (con sinapsi e tutti il resto). Il nostro clone non prenderebbe vita, sarebbe immobile come una bella bambola gonfiabile (scusate il paragone un po' squallido ma molto sottile). Quello che mancherebbe sarebbe la scintilla della vita che il dott. Frankestin (mi raccomando, ...iiin) ha cercato inutilmente per anni. Mancherebbe l'Anima che non siamo in grado di clonare e che come tutti ben sappiamo viene creata unica ed irripetibile (questo è dimostrato dal fatto che i gemelli omozigoti non si suicidano appena ne hanno la possibilità). Anche se l'anima è impastata con la nostra carne non viene clonata con il corpo.
Diverso è con gli animali che non hanno l'anima.
utente anonimo
#4 29 Dicembre 2010 - 19:14
Questo signore possiede senza dubbio un libro di biologia con capitoli che a me sono stati negati. Maledette case editrici pasticcione! Pdb
utente anonimo