giovedì 20 gennaio 2011

Godel #2 - Contesto

Le discipline scientifiche si suddividono in due grosse famiglie. Quelle cosidette sperimentali hanno come obiettivo di spiegare la realtà, si basano sulle osservazioni e sulle sperimentazioni, ossia su test di coerenza con ciò che succede davvero. Hanno ragione di esistere solo quando spiegano il mondo che ci circonda in modo soddifìsfacente, si sorreggono esclusivamente sulle prove e quando incontrano una singola evidenza contraria sono pronte ad essere sovvertite dalle fondamenta; a queste appartengono la fisica, la biologia, la chimica, l'astronomia. Di queste mi fido.
Altre scienze sono invece di tipo deduttivo, ossia si basano su un sistema di assiomi definiti all'inizio che si ritengono veri o perlomeno rappresentativi di un sistema coerente e su questi assiomi poi, attraverso un complesso sistema di deduzioni e passaggi logici (le dimostrazioni), sviluppano teoremi, corollari, conclusioni generali. Nei casi estremi non c'è alcun bisogno che gli assioni rappresentino qualcosa di vero, e il mestiere dello scienziato è quello di essere coerente nelle dimostrazioni, non di dimostrare necessariamente la verità (come succede nel formalismo). Di questo gruppo fanno parte la geometria, la matematica, la logica, alcuni aspetti della filosofia e della metafisica. Di queste vediamo se ci si può fidare.

La regina delle discipline deduttive è la matematica. I vari rami della matematica si basano su una manciata di pochi assiomi e creano un mondo astratto e internamente coerente (anche se a volte, anzi spesso, si è visto coincidere con i più svariati aspetti del mondo reale. Ad esempio una cosa così strana e a prima vista inconsistente come la serie di Fibonacci si trova pari pari applicata nella crescita delle pigne, ma questa è un'altra storia...)
Nel seguito limiteremo la nostra attenzione, per semplicità, alla sola teoria dei numeri (la cosidetta aritmetica, ossia la matematica dell'insieme dei numeri interi, 0, 1, 2, 3, 4....) che ammette solo le operazioni di addizione (se sommiamo due numeri interi otteniamo sempre e solo un numero intero) e moltiplicazione (idem). Escludiamo la sottrazione (che porterebbe a volte come risultato dei numeri negativi, che orrore!) e la divisione (che avrebbe, udite udite, come risultato delle frazioni o numeri razionali, ma noi, per ora e per sempre, li aborriamo). Quindi ci limitiamo a roba da prima elementare.
All'inizio del ventesimo secolo si è cercato di rendere quanto più possibile blindato e coerente il mondo dei numeri interi, studiando un insieme di postulati o assiomi auto-evidenti e dai quali si potessero tirare fuori tutti i teoremi di aritmetica, dalla somma di due numeri al teorema di Fermat.
Il matematico italiano (esistono anche loro) Giuseppe Peano tentò la formalizzazione dell'aritmetica con la formulazione di cinque assiomi di base dai quali derivare tutta la teoria dei numeri naturali. E' carino saperli, anche perchè definiscono il minimo insieme (appunto l'insieme dei numeri naturali) per il quale è applicabile il teorema di incompletezza di Godel al quale prima o poi arriverò:
  1. Esiste un numero naturale, 0 (zero)
  2. Ogni numero naturale ha un numero naturale successore (nel seguito lo chiameremo S)
  3. Numeri diversi hanno successori diversi
  4. 0 non è il successore di alcun numero naturale
  5. Ogni insieme di numeri naturali che contenga lo zero e il successore di ogni proprio elemento coincide con l'intero insieme dei numeri naturali (assioma dell'induzione)
Il matematico tedesco David Hilbert, il più forte dei suoi tempi, propose negli anni venti una sfida (il programma di Hilbert) con il quale richiedeva una dimostrazione di coerenza interna ai sistemi assiomatici come l'aritmetica di Peano (o come quella definita da Russel e Whitehead nei Principia Mathematica, un po' più complessa e di moda all'epoca ma più o meno dello stesso tipo). Coerenza interna significa che all'interno del sistema non dovevano esserci contraddizioni (non si doveva poter dimostrare che (0=0) e contemporaneamente ~(0=0), dove ~ è il simbolo di negazione).
E' qui che, dopo svariate righe di assenza, arriva il nostro caro Godel che, in un articolo del 1931 dimostrò non solo l'impossibilità della prova della coerenza interna in un sistema assiomatico, ma anche, e peggio, l'esistenza, all'interno di un sistema assiomatico come l'aritmetica, di una formula vera ma non dimostrabile nè confutabile con le regole del sistema stesso. Quest'ultima roba praticamente significa che in aritmetica esistono delle congetture vere che non potranno mai essere dimostrate.
E' qui che mi sono sempre chiesto: ok, mi fai un esempio? e l'esempio nelle varie cose che ho letto non me lo fanno mai, e io non essendo come Flaiano senza esempio non capisco. Ma poi ho scoperto che di esempi in teoria dei numeri ne esistono a bizzeffe; uno dei più citati è la mitica congettura di Goldbach, secondo la quale ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi (lo stesso numero primo può essere usato due volte). Sono oltre due secoli che le migliori menti cercano di dimostrarlo ma non ci riescono, eppure empiricamente la congettura regge ad ogni tipo di sperimentazione anche con i più potenti computer, che hanno calcolato che è valida perlomeno fino a 16 · 1017Questa potrebbe essere una formula di Godel, vera ma non dimostrabile nè confutabile.
Come primo post mi pare abbastanza, ora potere pure raccogliere da terra i coglioni e passare sul vostro sito porno preferito intanto che preparo il prossimo.

1 commento:

  1. Anonimo16/11/11

    Commenti:
    #1 21 Gennaio 2011 - 10:28

    aspetto il prossimo post. in questo c'è un trucchetto, almeno nell'esempio.
    infatti l'affermazione è: "in aritmetica esistono delle congetture vere che non potranno mai essere dimostrate".
    tu però poi mi fai un esempio NON di una CONGETTURA VERA, bensì di una CONGETTURA FINORA EMPIRICAMENTE CONFERMATA. C'è una bella differenza. Nulla ci dice ce arrivati a 16*10^18 la prova empirica venga smentita (per noi piccoli piccoli sembra un numero grande, ma magari non lo è....).
    Aspetto un esempio con una CONGETTURA VERA.

    utente anonimo
    #2 21 Gennaio 2011 - 11:39

    Ok, avrei dovuto dire che potrebbe essere vera ma non dimostrabile con gli assiomi della teoria dei numeri. Potrebbe essere invece dimostrabile aggiungendo un nuovo assioma alla teoria dei numeri, pur rimanendo vera in entrambi i casi.
    Visto che devo confrontarmi con cotanti lettori, cercherò di essere più preciso in futuro.
    aaqui
    #3 21 Gennaio 2011 - 13:05

    Quindi Godel ha detto semplicemente che c'è sempre qualcosa che POTREBBE essere vero, ma che non sono capace di dimostrare?

    ovvero, rigirando la frittata:

    esisteranno sempre cose INDIMOSTRABILI, pur essendo PROBABILI e VEROSIMILI.

    ho capito bene?
    utente anonimo
    #4 21 Gennaio 2011 - 14:30

    Non esattamente.
    Ora, potrei dirti: aspetta le prossime puntate e non fare come quei bimbi secchioni che vogliono sempre anticipare le cose che gli vengono spiegate, ma in questo modo mi paragonerei al maestro, cosa molto improbabile perchè, come ho già avuto modo di esprimere, non ci ho capito proprio molto e non sarei credibile.
    Però ti dico: come vedrai in seguito, se ci sarà un seguito, Godel trova un modo molto ingegnoso per dimostrare che una proposizione costruita in un certo modo è CERTAMENTE VERA anche se non è dimostrabile all'interno del sistema assiomatico di partenza. E' proprio questo il cuore della dimostrazione di Godel, e Godel è stato probabilmente il più grande logico dai tempi di Aristotele. E tu, umile mortale, pensi di averlo colto in fallo senza nemmeno aspettare il prossimo post? Sii fiducioso, tutto filerà liscio...
    aaqui
    #5 22 Gennaio 2011 - 01:13

    Mi sono distratto un attimo, un giorno, un giorno solo e tu mi scrivi il primo post su Godel con ben 4 commenti... E per di più di un utente anonimo che sembra davvero tale! Che emozione! Comunque: per prima cosa mi sono chiesto che cosa ci fa Flaiano tra le letture di un Galileiano come il signor Tacchino? Poi ho capito: già, era di Pescara, forse una specie di eroe nazionale da quelle parti. Comunque, per restare in tema mi sembri già abbastanza esplicativo; io avevo capito, al contrario, o almeno mi sembrava, che Godel avesse dimostrato i... ...lasciamo perdere, mi sono accorto che non lo so spiegare. Ecco perché io non ho un blog. (ho capito male o alla fine del post dici che vai a preparare il mio prossimo sito porno?) pdb Pdb
    utente anonimo

    RispondiElimina