Ieri c'era ulisse, il programma di varia scientificità di alberto angela (il figlio...), l'ho guardato come al solito tra un piatto da lavare e un'occhiata al web ed è finita che sono andato a letto incazzato. Una delle rare trasmissioni che ho modo di guardare stava diventando il solito prodottone da pubblico del grande fratello, le cui vendite aumentano in maniera proporzionale alle lacrime sbattute in prima serata e alle storie intime messe alla berlina. Oggi ho pensato di mandare qualche riga alla redazione, altrimenti come fanno a sapere che sono incazzato?, e ho spedito questa:
Ieri sera, come spesso faccio il sabato, mi sono sintonizzato su Ulisse, un programma che apprezzo per le buone ricostruzioni storiche unite ad un distacco oggettivo apprezzabile in questo tipo di trasmissioni. Si parlava dell'attentato dell'11 settembre alle torri gemelle, nella prima parte si ricostruivano in maniera abbastanza attenta gli orari, le modalità, gli angoli di impatto, i piani coinvolti, i problemi strutturali delle torri, gli ascensori che non funzionavano, le scale strette e poche. Poi nella seconda parte il vistoso calo di stile: decine di minuti tutti incentrati sulla ricerca dell'identità di una delle persone che era stata fotografata mentre si buttava dagli ultimi piani in preda alle fiamme, chiacchiere sulla famiglia, interviste morbose all'esperto di turno su quali siano le pulsioni di un momento di terrore, valutazioni sulla scelta migliore tra buttarsi di sotto o attendere impotente fuoco e fumo, e ancora interviste a vari familiari per capire come consideravano il gesto, se vergognosa viltà o coraggiosa ultima scelta. Perchè tutto questo indugiare su particolari che alla storia terribile dell'attacco nulla aggiungono? Perchè non utilizzare quei minuti per approfondire qualcosa di più oggettivo, di più concreto, qualcosa che meglio si sarebbe adattato allo stile della trasmissione? Mi è parsa una chiara concessione alla più bassa commercializzazione del morboso e alla curiosità del pubblico, più che Ulisse mi pareva il peggior Voyager.
Spero non sia un cambio di rotta definitivo.
Saluti.
Sono in attesa di scoprire se mi rispondono, e se questa globalizzazione dell'informazione, questa interconnessione planetaria, questa democraticizzazione delle relazioni nell'era del web non sia la solita presa per il culo.
Vi terrò informati.
Ieri sera, come spesso faccio il sabato, mi sono sintonizzato su Ulisse, un programma che apprezzo per le buone ricostruzioni storiche unite ad un distacco oggettivo apprezzabile in questo tipo di trasmissioni. Si parlava dell'attentato dell'11 settembre alle torri gemelle, nella prima parte si ricostruivano in maniera abbastanza attenta gli orari, le modalità, gli angoli di impatto, i piani coinvolti, i problemi strutturali delle torri, gli ascensori che non funzionavano, le scale strette e poche. Poi nella seconda parte il vistoso calo di stile: decine di minuti tutti incentrati sulla ricerca dell'identità di una delle persone che era stata fotografata mentre si buttava dagli ultimi piani in preda alle fiamme, chiacchiere sulla famiglia, interviste morbose all'esperto di turno su quali siano le pulsioni di un momento di terrore, valutazioni sulla scelta migliore tra buttarsi di sotto o attendere impotente fuoco e fumo, e ancora interviste a vari familiari per capire come consideravano il gesto, se vergognosa viltà o coraggiosa ultima scelta. Perchè tutto questo indugiare su particolari che alla storia terribile dell'attacco nulla aggiungono? Perchè non utilizzare quei minuti per approfondire qualcosa di più oggettivo, di più concreto, qualcosa che meglio si sarebbe adattato allo stile della trasmissione? Mi è parsa una chiara concessione alla più bassa commercializzazione del morboso e alla curiosità del pubblico, più che Ulisse mi pareva il peggior Voyager.
Spero non sia un cambio di rotta definitivo.
Saluti.
Sono in attesa di scoprire se mi rispondono, e se questa globalizzazione dell'informazione, questa interconnessione planetaria, questa democraticizzazione delle relazioni nell'era del web non sia la solita presa per il culo.
Vi terrò informati.
#1 22 Maggio 2011 - 18:26
RispondiEliminaE io nell'attesa come farò a prender sonno? Pdb
utente anonimo
#2 22 Maggio 2011 - 19:35
Leggi qualcuno dei miei post.
aaqui
#3 22 Maggio 2011 - 19:43
E c'ho pure un'altra citazione del prof: http://sempreunpoadisagio.blogspot.com/2011/05/il-segnapagine-del-22v2011.html Ormai è la mia collezione preferita, la mostro alle ragazze che rimorchio...
aaqui
#4 22 Maggio 2011 - 21:09
Allora sarà tutto un mostra-mostra. Pdb
utente anonimo
#5 23 Maggio 2011 - 09:25
il figlio non è all'altezza del padre.....
hai mai visto crash invece? http://www.crash.rai.it/
secondo me uno dei pochi programmi rai ben fatto
utente anonimo
#6 23 Maggio 2011 - 15:53
Anche io con mio figlio di 10 anni sono rimasto molto arrabbiato. Alla fine ho dirottato verso il finale di "l'asilo dei papà" su un altro canale. E' veramente vergognoso trattare in modo così superficiale il dolore delle persone. Un voyerismo prurigginoso e malato che niente ha che fare con la scienza o il diritto di cronaca. Una vergogna, una vergona, senza senso.
devo pensarci
utente anonimo