martedì 13 dicembre 2011

The Tube e la topologia

La prima cosa che noti di Londra è il suo sistema circolatorio, le sue vene sotterranee, The Tube, la metropolitana, insomma.
E’ un vero e proprio monumento, il primo e l’ultimo che visiti, l’unico ancora vivo e pulsante nonostante un secolo e mezzo di età. La simbiosi tra la città e la sua Underground è un circolo virtuoso. L’efficienza londinese dipende totalmente dai suoi collegamenti sotterranei, e The Tube dipende in gran parte dall’efficienza e dal senso del dovere di chi ci lavora, unito a quell’orgoglio tipicamente inglese per le cose fatte bene. Quest’orgoglio è testimoniato ogni dieci minuti dagli annunci che danno gli altoparlanti: good service on all London Underground lines. Come a dire, tutto sotto controllo, tranquilli, che a voi ci pensiamo noi. Un messaggio che dà sicurezza, niente da dire. Sembra che i lavoratori della Underground abbiano scoperto una delle regole più semplici ed efficaci della vita: ognuno qui fa il proprio dovere, senza eccedere ma senza alcuna impressione di svogliatezza. Fare il proprio lavoro, niente di più ma anche, e soprattutto, niente di meno. Il confine tra una cosa fatta bene e una cosa fatta e basta è labile ma cruciale, e divide la qualità dalla sua assenza. E la qualità qui si percepisce anche nella mappa distribuita gratuitamente in tutte le stazioni.

La mappa della metro di Londra è diventata un simbolo, un marchio utilizzato un po’ dovunque: oltre che nelle stazioni la trovi anche sulle tazze, sulle magliette, sui ciondoli da turisti. E’ un riuscitissimo caso di applicazione della topologia a un caso concreto. La mappa fu ideata nel lontano 1931 da Henry Beck, un disegnatore di 29 anni dipendente della Trasport for London, ed è ad oggi uno degli esempi più riusciti e imitati nel mondo per efficacia del messaggio e per gradevolezza dell'effetto finale. E’ alquanto anomala come mappa in quanto non è assolutamente accurata nel senso comune del termine: le distanze sono tutte sbagliate, i tracciati sono ipersemplificati, i tratti rappresentati come retti non sono così nella realtà, le curve e le deviazioni sono annullate (sono utilizzate solo solo linee orizzontali, verticali o inclinate di 45°), spesso sono errate anche le direzioni e una tratta nord/sud potrebbe essere disegnata come est/ovest. Ma, nonostante ciò, rimane una delle mappe meglio comprensibili che mi siano finite in tasca.
Il trucco si nasconde dietro tre semplici regole topologiche:
·    le stazioni facenti parte di una stessa linea sono rappresentate su uno stesso tracciato anche sul disegno, e l'ordine delle stazioni è rispettato
·    sono rispettati i punti di intersezione delle linee (i nodi)
·    le stazioni rappresentate a nord del Tamigi sono davvero a nord del Tamigi (e quelle rappresentate a sud sono a sud)*
Queste piccole regole (soprattutto le prime due) rispondono a tutto ciò di cui il viaggiatore underground ha bisogno: dove salire, quale linea e direzione prendere, dove cambiare linea, dove scendere. Il resto (distanza tra le stazioni, lunghezza dei percorsi, direzione delle linee) è superfluo e la sua rappresentazione rimane a totale discrezione del disegnatore, che deve rispondere solo ad esigenze di chiarezza espositiva e di gradevolezza visiva. E il risultato è ben visibile.
La foto in alto è la mappa nella versione topologica di Beck, quella qui a fianco è invece in versione "tradizionale" e risale al 1908. Si notano subito nella mappa tradizionale vaste aree inutilizzate (le aree periferiche) a fronte di altre densamente popolate di stazioni (le aree centrali) con ovvi problemi di lettura e di maneggevolezza. In confronto la versione Beckiana è un capolavoro di equilibrio. I londinesi lo sanno, ed è per questo che la mettono sulle tazze da thé.
See you soon.


(* cfr K. Devlin, "I problemi del millennio"; immagini da Wikipedia)

6 commenti:

  1. A me la parte centrale, giallo-verde + arancione-marrone, ricorda una bottiglia sdraiata su un fianco.
    Bentornato Tac.
    Pdb

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  2. Già, mentre nella mappa del 1908 la bottiglia è accartocciata, distrutta, praticamente irriconoscibile. Altro vantaggio non trascurabile della topologia: ti mostra bottiglie dove non te lo aspetti.
    Che sia quella la realtà?

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  3. È che a lei manca il romanticismo, a me la bottiglia del 1908 sembra un elefantino.
    Tanto per cambiare argomento, sig. tacchino, ha visto che Pop ospita il carnevale della matematica? A quando un suo contributo?
    Pdb

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  4. sta confondendo l'oro con la pirite.

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  5. Grande professionalità quella inglese e grande cosa The Tube.
    Se anche da noi ci fosse quella mentalità ... quante cose andrebero meglio.
    Chi fa un lavoro, da' un servizio dovrebbe farlo come per farlo a se stessi o ad un amico.
    Le cose allora si che cambierebbero, sarebbe un altro mondo.
    Comunque i tuoi passi sul lavoro mi sembrano quasi tratti da qualche passo dell'OD.

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  6. Anonimo10/2/12

    Vero, e' stupenda, ma non sono riuscito a capire come fanno ad usufruire i disabili di alcune stazioni in cui non mi e' sembrato di vedere scale mobili o ascensori ma, essendo forse eccessivamente esterofilo come tutti gli italiani, sono portato a pensare che sicuramente non me ne sono accorto io mentre in realta' c'e' un avvenieristico sistema di trasporto per carrozzine, passeggini e malcapitati in giacca con trolley e valigetta... (es. Stazione di Gloucester Road, nella bella e ricca Kensington). S'

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