giovedì 12 aprile 2012

Vi svelo il finale


Johannes Vermeer, Rijksmuseum, Amsterdam
Ho seguito il consiglio del Pop (è stata una decisione facile, di lui mi fido ciecamente) e ho comperato La gioia di scrivere, raccolta completa delle poesie di Wisława Szymborska, con testo polacco a fronte. Niente ironie, il testo polacco c'era già, non è che potevo dire al signor Amazon per me uno senza, grazie.
Ieri è arrivato, come ogni Adelphi è bello anche da toccare, e pesante come un buon libro deve essere. Anche se esistesse la versione Kindle (e ovviamente non esiste) la sconsiglierei.

Di fronte a qualcosa da leggere io di solito mi regolo così: se l'oggetto leggituro presuppone una ferrea sequenzialità, che so, un giallo, una biografia, le istruzioni di uno scaffale dell'Ikea, la ricetta del tiramisù, procedo seguendo le regole, dalla prima all'ultima pagina. Se la ferrea sequenzialità manca o non è così necessaria, comincio dall'ultima pagina e vado verso la prima. E' un metodo che trovo perfetto per le riviste, i giornali, le istruzioni del Mod. 730/2012, le mail, le indicazioni stradali e le raccolte di racconti o di poesie: le cose più interessanti sono sempre in fondo.
Ne La gioia di scrivere, quasi immediatamente, a pag. 733, subito dopo la quarta di copertina, l'indice alfabetico e le note ai testi, mi sono imbattuto in questa

Vermeer

Finchè quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo


nella sua semplicità e immediatezza dice tutto ciò che c'è da dire, nulla di più, nulla di meno.

1 commento:

  1. Quindi l'assassino era la cicciona?
    Dovevo immaginarlo dopo averla colta nell'atto di avvelenare la besciamella.

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