lunedì 2 luglio 2012

Date a Cesare quello che vuole


Con la settenne in giro per l'appennino toscano per la sua prima settimana totalmente affrancata dal controllo di genitori, parenti e affini (che solo a pensarci ecco che mollo il Pc acceso, salto in metro, mi leggo qualche pagina di IJ, poi ritiro la macchina -di nuovo dal meccanico- e vado di corsa a recuperarla, piccola bimba smarrita nei boschi senza mamma e papà), ecco tacchino e signora impegnati a far fruttare l'anomala situazione dedicando tempo ed energie al soddisfacimento dei bisogni relazionali ed evolutivi della residua quattrenne.
La maggior difficoltà nel crescere due bimbi al posto di uno è capire che quei due (o più, se si adatta meglio al vostro caso) sono distinti tra loro, e non c’è verso di trovare linee comuni di sviluppo, tracce condivise di crescita, strade sovrapponibili d’evoluzione. E’ fin troppo facile cadere nel consueto percorso: prima fase, conoscere a menadito indole, attitudini, pregi e difetti del primogenito; seconda fase, aspettarsi esattamente lo stesso dal secondo. Grosso errore, lasciatemelo dire dopo quattro anni di discussioni con la tacchina e lunghe ore passate ad analizzare le reazioni all’apparenza inconsulte della piccola nei confronti di ogni tecnica che invece aveva funzionato a meraviglia con la grande. Il passo da compiere è proprio rendersi conto che è necessario indirizzare su ogni individuo stimoli e messaggi adatti alle sue caratteristiche, e non replicare capronescamente quelli che avevano funzionato con altri.
Gabriel alla frutta
Ed eccoci qui, pronti ad assecondare le inclinazioni sportive della quattrenne con gli esercizi ginnici mattutini fatti insieme al papà, aspetto sempre tralasciato a favore degli stimoli più contemplativi (come funzionano i vulcani, perché le macchine si muovono, chi decide di avere un figlio, cosa c’è dopo la morte, e altre amenità del genere, le cose del mondo, come le ha sempre chiamate lei) prediletti dalla grande, o a fornire stimoli di tipo creativo (disegni, costruzioni, giochi manuali e di modellazione) preferiti dalla piccola.
Stavamo googlando sul web alla ricerca di un decente esempio di video su metamorfosi interessanti, mia moglie proponeva il video di Gotye (cercatevelo su Youtube, ma credo lo abbiate visto già, dovreste essere uno degli oltre 200 milioni di accessi che dichiara il sito) in cui il tipo si mimetizza sovrapponendosi con il suo corpo in un quadro astratto, quando il tacchino, con un efficace quanto inaspettato colpo di coda, ripesca dal fondo della sua memoria a lungo termine il video di Sledgehammer, anno 1986, uno dei primi esempi di videomusica creativa che ricordi (in quegli anni lo mandavano senza soluzione di continuità su Discoring), in cui la faccia del giovane Peter gabriel diventa di frutta. E’ stato un successone.


7 commenti:

  1. Io direi che come tag oltre "cronache familiari" dovresti inserire anche "pedagogia" e "ricordi di gioventù".


    p.s.La grande è già in giro da sola? Col fidanzato?

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    1. no, niente fidanzato. Anzi, la partecipazione maschile all'iniziativa è stata bassissima: un bimbo in rappresentanza dell'intera classe.

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    2. Piuttosto mi aspetto una domanda su come ho spiegato gli spermatozoi all'inizio del video... ma la somiglianza con i girini ha giocato a mio favore.

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  2. Piuttosto si becca questa di domanda: quale delle due bambole ha avuto la fortuna di essere chiamata Cesare?

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    1. Si può dire entrambe. Per distinguerle muto l'accento, una la chiamo Cèsare, una Cesàre. Sembra complesso ma si sono abituate.

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    2. ...e la mamma Cesarè

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  3. No, niente 2. Una sola. Ma io sono la seconda di due e garantisco che la differenziazione dalla sorella maggiore è l'unico modo per trovare una propria individualità e un proprio ruolo nella famiglia. In due, il contrario l'una dell'altra. Tuttavia mi manca la gestione della situazione da genitrice. Mi accontenterò di dar credito alle tue parole.

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