sabato 19 novembre 2011

Bella la vita

Mia figlia adora Toy Story 3, quel cartone Pixar dove per qualche strana legge non scritta i giocattoli non possono mostrare agli umani la loro capacità di parlare e muoversi, pensare e agire di conseguenza, insomma di vivere.
La prima volta che insieme a lei ho visto il finale mi sono ritrovato con due lacrimoni che mi colavano sugli zigomi, e me stesso alla ricerca un diversivo per non farmi sorprendere, si sa che i papà non piangono. E ieri è successo di nuovo. Stavolta mi sono nascosto in cucina con la scusa di fare il caffé.
Mi repelle questa cosa che con la vecchiaia si diventa sempre più simili a lastre di vetro, rigidi e fragili. Rigidi verso ciò che si accettava con tolleranza da giovani, e fragili, non sensibili, ma fragili, per le idiozie strappalacrime.
Mi sono sentito già come uno sbavoso vegliardo in carrozzella che non controlla più nè lacrime nè piscio. Bella la vita che mi attende.

8 commenti:

  1. dai , è che sei un tenerone.

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  2. ma come si può non commuoversi quando andy si mette a giocare con bonnie e woody???
    ma del resto, io sò vecchia e fragile. cvd.

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  3. Bisogna avere coraggio per mostrarsi deboli.
    Morc

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  4. un saluto a tutti e tre.

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  5. Non ho capito bene: non trattieni più lacrime e che altro? Fai lavare il divano và, che è meglio.
    Pdb

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  6. @Pdb: dovrei utilizzarti come correttore di bozze. Ho aggiunto "già come" all'ultima frase, ora è più confacente al tuo delicato equilibrio di lettore? :^)

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  7. Perbacco! Un uso spregiudicato della punteggiatura emotiva. Sig. Tacchino ha pigiato dei tasti a caso per ottenere quella specie di Pinocchio che guarda le nubi, o ha seguito un corso apposito?
    Pdb

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  8. lezioni private dalla migliore prof del web...

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