sabato 17 marzo 2012

Mani avanti



Percorso Maratona di Roma
(leggermente variato rispetto alla
scorsa edizione)

Domenica parteciperò alla Maratona di Roma, la regina di tutte le battaglie, sulla distanza olimpica di 42km e 195m. Detto così sembra fico, ma lo è molto di più.

Ma una maratona non la fai se non hai un obiettivo. Fino ad oggi il mio è stato il miglioramento continuo del tempo di percorrenza, e fino ad oggi l'ho sempre raggiunto. Stavolta però sarà parecchio difficile migliorarmi ancora, direi impossibile, visto lo scarso allenamento, l'ancor più scarsa aggressività psicologica di questo periodo, l'età che avanza e la penuria di sostenitori. Ma un target devo trovarlo, altrimenti al trentesimo chilometro crollo e me la devo fare a piedi fino al Colosseo, esposto al freddo e agli sghignazzi degli astanti. Ecco il mio obiettivo di quest'anno: voglio portare a termine un esperimento di oggettività valutativa umana: quanto è oggettivo un soggetto umano quando deve fare una valutazione su una attività in cui è diretta parte in causa? (Vi sembra paradossale? Forse perchè lo è).
Innanzitutto mi serve un soggetto molto oggettivo, e il soggetto più oggettivo che ho a portata di mano sono io. Mi sottoporrò dunque a questo test: prevedere con la massima precisione i miei tempi di percorrenza. Non crediate sia così facile: di solito o si eccede in modestia, per stupire se stessi e gli altri con un risultato effettivo migliore; o si pecca in presunzione (in questo caso più con se stessi che con gli altri, quindi senza pubblicizzare la previsione più di tanto, che si fa presto a risultare megalomani) sparando traguardi irraggiungibili. Imbroccarci per bene non è una cosa facile. Certo, qualcuno di voi malfidati potrà obiettare: alla faccia dell'oggettività, sei tu che corri, sei tu a decidere se andare forte o piano, se ti dai un obiettivo che so, di 4 ore esatte, e al trentasettesimo ti accorgi di essere un po' in anticipo, puoi benissimo decidere di rallentare. Cari malfidati, rispondo io, si vede che non avete mai corso una maratona. Quando sei lì non esistono calcoli, non sono possibili ragionamenti, tanto più al trentasettesimo, quando l'unica cosa che ti sorregge ancora sono le ossa, che muscoli e mente già hanno levato le tende. Quindi niente obiezioni, il soggetto è oggettivo, garantisco io, che sono entrambi. Anzi sono anche lo sperimentatore.
All'obiettivo dello sperimentatore (il test) si affianca quello del soggetto (la valutazione, le previsioni vere e proprie).
Come soggetto e sperimentatore fisso tre livelli con precisione crescente:
  1. Fare le due metà con uno scarto massimo di 3 minuti (es: prima metà in 1h 50m e la seconda in 1h e 53m)
  2. Chiudere in un tempo compreso tra 3h41m e 3h47m
  3. Fare la prima metà in 1h 50m e la seconda in 1h e 53m
 Queste le mie previsioni. Ci leggiamo domenica sera per il consuntivo.

3 commenti:

  1. Mi spiace che lei abbia la sensazione che le manchino i sostenitori, e le assicuro che io, in un'altra occasione sarei stato tra questi, ma domani no. Domani non posso, perche corre anche mia figlia A. (6 anni) e devo fare il tifo per lei che sarà, la avverto subito, la sua più temibile avversaria. LE FAREMO MANGIARE LA POLVERE.

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  2. Anonimo19/3/12

    La devo correggere, sig. Tacchino: la distanza olimpica è 42 km e 195m.

    Un Suo tifoso (forse IL Suo tifoso...)

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  3. ho corretto, giuro la sapevo...

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