giovedì 15 marzo 2012

Perec #1 - Introduzione e dichiarazione d'intenti



Vita istruzioni per l'uso
Georges Perec
edizioni BUR
Ho per le mani un vero capolavoro e voglio gridarlo al mondo. Tranquilli, niente megalomania genitale, si tratta di un romanzo, Vita istruzioni per l'uso di Georges Perec, e ho la ferma intenzione di convincere chiunque passi da queste parti a intraprenderne la lettura.
Devo confessare che il libro non l'ho ancora finito. Anzi, non sono nemmeno a metà. Meno male, ho ancora parecchie pagine da leggere.
Certo, lanciarsi in una recensione di un libro appena cominciato non è molto ortodosso, ma mi rendo conto che non posso aspettare, non ci riesco. Devo scriverne durante la lettura, anche per ordinare nella mente le decine e centinaia di informazioni che questo libro ti butta dentro, e al posto di comprare un moleskine approfitto del blog.
Pertanto state leggendo una recensione while reading in più parti, non so ancora quante. Questa è la prima.
Vorrei iniziare parlando della struttura del libro, e per farlo non ho trovato nulla di meglio delle parole di Italo Calvino, che nelle sue Lezioni americane, nel capitolo dedicato alla Molteplicità, lo definisce un esempio di iperromanzo:
"Credo che questo libro, uscito a Parigi nel 1978, quattro anni prima che l'autore morisse a soli 46 anni, sia l'ultimo vero avvenimento nella storia del romanzo. E questo per molti motivi: il disegno sterminato e insieme compiuto, la novità della resa letteraria, il compendio d'una tradizione narrativa e la summa enciclopedica di saperi che danno forma a un'immagine del mondo. [...] Lo spaccato d'un tipico caseggiato parigino, in cui si svolge tutta l'azione, un capitolo per stanza, cinque piani* d'appartamenti di cui s'enumerano i mobili e le suppellettili e si narrano i passaggi di proprietà e le vite degli abitanti, nonché di ascendenti e discendenti. Lo schema dell'edificio si presenta come un biquadrato di dieci quadrati per dieci: una scacchiera in cui Perec passa da una casella (ossia stanza, ossia capitolo) all'altra col salto del cavallo, secondo un certo ordine che permette di toccare successivamente tutte le caselle (sono cento i capitoli? No, sono novantanove, questo libro ultracompiuto lascia intenzionalmente un piccolo spiraglio all'incompiutezza).
Questo è per così dire il contenitore. Quanto al contenuto, Perec ha steso delle liste di temi, divisi per categorie, e ha deciso che in ogni capitolo dovesse figurare, anche se appena accennato, un tema d'ogni categoria, in modo da variare sempre le combinazioni, secondo procedimenti matematici che non sono in grado di definire ma sulla cui esattezza non ho dubbi."
Stimolante, no? La cosa comunque è complessa, ma come inizio può bastare.

*in realtà sono otto più il pianterreno e gli scantinati, in totale dieci (NdT, Nota del Tacchino)

7 commenti:

  1. insomma sei in fissa con il gruppo oulipo. La mia curiosità è: come ti nascono queste passioni? Potresti quasi spezzettare i periodi della vita in base agli interessi del momento... sono casuali? un giro in libreria? internet? una chiacchiera con amici?....

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  2. Fammi capire; poco tempo ricordo dicevi:
    1) non accetto consigli sui libri da leggere
    2) non mi piacciono i libri di chi ti vuole insegnare a vivere
    ed ora ti proponi di convincere chiunque passi dalle tue parti a leggere un libro che si chiama "Vita Istruzioni per l'uso"?

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    1. Già, e confermo quello che ho detto.
      1- non accetto consigli ma ne do
      2- il titolo potrebbe essere fuorviante, Perec non insegna a vivere ne vuole farlo, semplicemente mostra alcune vite, un po' quello che fanno tutti i romnazi.

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    2. Ero sicuro della risposta ma..
      1 - non fare agli altri ciò che non vuoi venga fatto a te
      2 - dal post avevo capito, ma il titolo era troppo invitante per non fare della facile quanto inappropriata ironia

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  3. Sai che c'è? Vorrei fare la recensione di un libro... Ma no, ma che me frega, l'ha già fatta Calvino. Ce metto la sua. (faccette spiritose).

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    1. ok, accetto la critica, mi pare ci stia tutta. nel #2 ci metterò più del mio.

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